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Rinascimenti. Uno o molti?
È sufficiente il sottotitolo a chiarire la portata "sovversiva" dell'ultima tesi di uno dei maestri degli studi storici e antropologici contemporanei. Cosa c'è di più intimamente connaturato all'Europa, e in particolare all'Italia, di quella fase della storia e della cultura che prende il nome di Rinascimento? Su questa domanda, puro espediente retorico per esprimere una certezza, si fonda da secoli l'identità di un continente e l'intera storia universale: erroneamente, sostiene Goody; perché di Rinascimento non ce n'è uno solo - quello italiano ed europeo -, e quest'ultimo non è neppure l'unica radice della nostra nozione di modernità. Altri bacini culturali hanno avuto un loro Rinascimento e a essi, peraltro, quello europeo ha attinto nei secoli a piene mani. La democrazia, la libertà dell'individuo e dei commerci, lo sviluppo delle scienze, e il capitalismo stesso, non sono frutto esclusivamente della storia del vecchio continente e non avrebbero conosciuto il loro corso senza le contaminazioni e gli apporti provenienti dalla Cina, non meno che dall'India e dall'Islam. In un'ottica comparativa che trae alimento dalla sua lunga e approfondita conoscenza dell'Africa e dell'Oriente, Goody ci accompagna in un percorso a ritroso attraverso i fondamenti delle diverse...
Il genio femminile: Hannah Arendt-Melanie Klein-Colette
Il cofanetto raccoglie i volumi della trilogia dedicata al genio femminile di una delle scrittrici più significative della nostra epoca. Nella Introduzione al primo volume, così Kristeva riassume il senso della sua ricerca: "Riconoscere il contributo di alcune donne straordinarie che, attraverso la loro vita e le loro opere, hanno segnato la storia dell'ultimo secolo, è un appello all'individualità di ciascuna. Naturalmente, le tre donne di cui mi occuperò in questa trilogia non sono le uniche ad aver lasciato il segno. È per affinità personale che ho letto, amato e scelto Hannah Arendt (1906-1975), Melanie Klein (1882-1960) e Colette (1873-1954). Queste tre esperienze, queste tre opere della verità rivelatrice si sono prodotte nel bel mezzo del secolo XX e insieme ai suoi margini. La vita, la follia, le parole: queste donne se ne sono fatte esploratrici lucide e appassionate, illuminando per noi di una luce singolare i rischi e le opportunità maggiori della nostra epoca. Quei geni atipici sono dovuti alla femminilità, del resto assai diversa, di queste tre persone? La domanda è legittima, e il titolo di quest'opera lo lascia intendere. Una musica fatta di particolarità, di dissonanze, di contrappunti. Sarà forse...
Il Paradiso a colori. Il libro della genesi
Nel corso della sua lunghissima attività, Marc Chagall ha instancabilmente cercato di instaurare un rapporto creativo con le radici e le tradizioni della cultura europea, mai con uno spirito di semplice curiosità o di artificio, bensi di nobile devozione. Ecco perché, appena terminato il fortunato ciclo di illustrazioni per le "Favole" di La Fontaine, Chagall accoglie un'altra proposta del suo amico ed editore Ambroise Vollard: condurre una sistematica rivisitazione e trasposizione dei grandi temi del messaggio biblico. È il 1930 quando, per caldeggiare l'idea della nuova, entusiasmante avventura, Vollard propizia un viaggio dell'artista in Palestina, perché Chagall possa vedere coi propri occhi quei paesaggi biblici che fino a quel momento aveva solo concepito attraverso le letture e l'immaginazione. Il progetto verrà eseguito in due riprese: un primo blocco di 65 soggetti sarà realizzato tra il 1931 e il 1939. Si tratta soprattutto di incisioni per acqueforti, precedute da gouaches a colori. Il lavoro subirà però una battuta d'arresto, dovuta soprattutto al dilagare della barbarie nazista, che costringerà Chagall a rifugiarsi a New York. Dopo la guerra, tra il 1952 e il 1956, l'artista riprende il lavoro sotto la spinta di un nuovo committente,...
Jack & Alice. Ozi e vizi a Pammydiddle
In tanti ci hanno provato, ma nessuno ci è mai riuscito appieno. Solo Jane Austen può fare il verso a Jane Austen. Ed è appunto quel che sembra accadere in questo romanzo in miniatura che, è proprio il caso di dirlo, si beve tutto d'un fiato. In effetti, dietro le nuvole di cipria sollevate da signorine ammodo in cerca di marito, nel villaggio di Pammydiddle (come a dire Imbrogliopoli) è tutto un indecoroso sbevazzare, un indugiare tra carte, dadi e balli in maschera. È come se Jane Austen facesse sfilare i suoi tipici personaggi in una galleria di specchi deformanti. L'esito è impietoso per le sue creature ma esilarante per noi lettori, che in quegli specchi vediamo amplificarsi i loro difetti, i tic e le piccole manie, non a caso sottolineate con tanto di maiuscole assai sornione. In testa a tutti c'è Alice, l'eroina, la donzella di belle speranze all'apparenza ingenua, se non fosse per quelle guance rubizze, che tradiscono un'alquanto sconveniente debolezza per il vinello in cui annega i suoi spasimi d'amore. A ricambiare le sue confidenze e la sua inclinazione al battibecco è sempre pronta Lady Williams, vedova ancora giovane, che...
La grande ricostruzione. Il piano Ina-Casa e l'Italia degli anni Cinquanta
Il 24 febbraio del 1949 il Parlamento italiano approvò un progetto di legge, proposto dal ministro del Lavoro Amintore Fanfani, con l'intento di incrementare l'occupazione operaia; si diede così avvio all'attuazione del piano Ina-Casa. A pochi anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, con quel piano si intendeva soprattutto affrontare il problema della disoccupazione. I quattordici anni di attività del piano non hanno rappresentato solo una fase significativa della politica economica del paese; essi hanno prodotto anche una delle più consistenti e diffuse esperienze italiane di realizzazione di nuova edilizia sociale. Gli alloggi costruiti diedero a migliaia di famiglie la possibilità di migliorare le proprie condizioni abitative. A urbanisti e architetti i nuovi insediamenti apparvero finalmente come una grande opportunità per dare forma alla ricostruzione delle città italiane. Quell'esperienza rappresenta uno dei momenti cruciali della storia dell'urbanistica e dell'architettura del Novecento italiano. Il volume propone per la prima volta una riflessione d'insieme sui complessi problemi architettonici e urbanistici, ma anche su quelli economici, politici e sociali che il piano dovette affrontare, rileggendone le genealogie, i contesti, gli obiettivi, i metodi, il ruolo dei protagonisti.
EUR 21.38
Italia sperduta. La sindrome del declino e le chiavi per uscirne
Sempre più diffusa è la diagnosi che vuole l'Italia contemporanea caratterizzata da una vera e propria sindrome del declino. Si tratta di fenomeni comuni alle altre società europee; ma in Italia, e ormai da molto tempo, tutte le criticità (illegalità e corruzione, criminalità organizzata, inefficienza delle istituzioni, crisi fiscale, bassa produttività, disoccupazione) si presentano in forme aggravate ed eccessive. Di fronte alle sfide del cambiamento globale, il paese è confuso e sperduto, privo di una bussola. E la sua classe dirigente - se ancora possiamo definirla tale - non sembra in grado di esprimere le qualità necessarie per prendere in mano il paese e orientarlo verso un nuovo stadio di sviluppo. Troppi sono i ritardi, le aporie, le approssimazioni. Questo libro, scritto da uno dei nostri sociologi più rigorosi e radicali, si concentra sulle carenze del ceto politico, e dedica una parte importante all'analisi del populismo, che appare come la capitalizzazione politica della fragilità e del malessere da mancato sviluppo. Se la strada della guarigione si mostra lunga e difficile, non resta che ripartire da quelle risorse - spesso allo stato potenziale - che dalla sindrome italiana sono riuscite per il momento a...
Uomini e donne (mal si sposano)
I battibecchi cominciano di buon mattino, a proposito della prima colazione, e vanno avanti fino a sera, magari davanti alla tv. Attraverso il susseguirsi di dialoghi esilaranti e una carrellata di oltre ottanta vignette, Loriot mette in scena una realtà che né l'evoluzione della specie, né l'emancipazione femminile, né il progresso sono riusciti a cambiare fino in fondo: uomini e donne mal si sposano, non sono fatti per stare insieme poiché sono e restano troppo diversi. Una constatazione di fatto, di cui Loriot declina tutti i possibili risvolti comici. Loriot è infatti un osservatore pungente, capace di cogliere in uomini e donne tic, manie, tabù e debolezze, per poi riprodurli con un tratto e una scrittura dalla rara forza mimetica. Ecco perché la sua è una comicità universale, senza tempo e senza età, in cui da decenni generazioni di lettori continuano a rispecchiarsi. Considerata in Germania un vero e proprio monumento alla comicità, l'opera di Loriot - continuamente pubblicata - viene ora per la prima volta presentata al pubblico italiano, attraverso uno dei suoi classici più amati, quello dedicato all'eterna incompatibilità tra i sessi.
EUR 5.20
Raja. Il più grande mago del mondo
Raja appartiene a un'antica famiglia di maghi. Purtroppo, però, nessuno erede ai suoi poteri. Così, quando una mattina Raja annuncia a suo padre e agli anziani che, per onorare la memoria di sua madre, lui diventerà il più grande mago del mondo, non sono in molti a prenderlo sul serio... Età di lettura: da 7 anni.
EUR 21.85
Storia della Tour Eiffel
Simbolo di Parigi per antonomasia, più famosa persino del Louvre o di Notre-Dame, la Tour Eiffel ha alle spalle una storia a dir poco controversa. La fin de siècle era alle porte e la Francia era fermamente determinata a fare dell'Esposizione universale del 1889 l'occasione per una grande celebrazione della Repubblica e del centenario della Rivoluzione. Occorreva un monumento senza precedenti, ed ecco che si decise di commissionare all'ingegnere Gustave Eiffel, da tempo impegnato nella costruzione di ponti e reti ferroviarie, la realizzazione di una torre in ferro alta trecento metri. Attraverso le fonti più diverse - giornali, interviste, carteggi - la storica Jill Jonnes ripercorre non solo le fasi della progettazione e della costruzione della torre, ma anche l'intero contesto parigino dell'Esposizione. Nel corso di quell'anno la capitale agì da potente richiamo per le più celebri e disparate personalità provenienti da tutto il mondo, suscitando entusiasmi e polemiche: se il gotha della capitale francese - tra cui scrittori del calibro di Guy de Maupassant e Alexandre Dumas figlio - accolse con orrore quella "torre vertiginosamente ridicola che sovrasta Parigi come l'oscura e gigantesca ciminiera di una fabbrica che tutto schiaccia sotto la...
C'era una volta New York
C'era una volta Cristovallo Colon, "volgarmente detto Colombo". C'era una volta una meravigliosa arca che dall'Olanda approdò in una baia incontaminata oltreoceano per fondare Nuova Amsterdam. C'erano una volta gli Indiani, "molto propensi ai lunghi discorsi, e gli olandesi ai lunghi silenzi; dunque perfetti gli uni per gli altri". E poi Walter il Dubbioso, William il Bizzoso, Peter Testadura, i primi tre gloriosi governatori della provincia. Erano tempi in cui imperversavano le faide, come quella scoppiata tra i Dieci Brache e i Braca Tosta, novelli Montecchi e Capuleti, per decidere l'assetto urbanistico della futura New York: una città di canali, come Amsterdam e Venezia, o un insediamento su palafitte? Tempi in cui le donne più ambite erano quelle più in carne, e con un bel numero di sottane addosso, purché corte; e gli uomini non facevano altro che fumare pipe e ingozzarsi di ciambelle fritte. E la vera storia della New York delle origini, quella narrata in queste pagine, o una bella favola? O forse una gigantesca burla, in cui un giovanissimo Washington Irving sotto mentite spoglie, attraverso le strambe abitudini dei progenitori olandesi, intende colpire i vizi dei newyorchesi a lui contemporanei?...
Regalami le ali
Un bambino è tutto preso a disegnare. La sua amichetta ha più voglia si sognare: "Giochiamo che tu mi disegnavi le ali". È questo il filo magico e poetico lungo cui si snoda una storia tanto semplice quanto immaginifica. E a furia di provare tante ali, fatte di fiori, di terra, di acqua , di neve, di carta, di lettere dell'alfabeto... la bambina spiccherà il volo. Età di lettura: da 6 anni.
EUR 18.90
L' arte o la vita! Il caso Rembrandt
Davanti all'opera di un grande artista, non ci accontentiamo di ammirare la perfezione delle forme, o di scoprire il senso di ogni immagine, ma tentiamo anche di svelare uno dei più affascinanti segreti dell'attività umana: come funziona il processo creativo in un artista geniale? Quali sono le condizioni che rendono possibile la nascita di un'opera destinata a raggiungere un riconoscimento universale? Qual è la relazione ottimale tra il vivere e il creare? Todorov cede alla tentazione di sollevare discretamente il velo di questo mistero, prendendo come punto di partenza la storia di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi ed esaminando le tracce lasciate dalla vita nella sua pittura. L'opera e il destino di Rembrandt sono la materia di cui si nutre questo saggio. Secondo Todorov il motore dell'esistenza di Rembrandt non è tanto l'eccellenza etica, quanto la perfezione estetica. L'opera, sembra credere Rembrandt, esige che l'artista si doni interamente alla sua arte: per svelare la verità del mondo, deve essere disposto a separarsi dagli uomini. Forse, suggerisce l'autore, solo l'egocentrismo dell'artista può assicurare la generosità delle sue creazioni, solo il sacrificio della vita può garantire l'immortalità dell'arte.
EUR 14.25
Il cortile dei gentili. Credenti e non credenti di fronte al mondo di oggi
Stimolare e raccogliere le riflessioni di credenti e non credenti sui temi più diversi, come la salvaguardia del pianeta, la questione della laicità, l'interrogativo nietzschiano sulla morte di Dio, o la riflessione critica sul nichilismo o sull'indifferenza: è questo l'intento di una nuova iniziativa promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, il Cortile dei Gentili. Creato dal cardinale Gianfranco Ravasi in risposta all'invito di Benedetto XVI ad aprire la Chiesa a coloro che "non vogliono vedere se stessi come oggetto di missione, né rinunciare alla loro libertà di pensiero e di volontà", il Cortile dei Gentili rimanda a quello spazio dell'antico Tempio di Gerusalemme a cui potevano accedere anche i non ebrei indipendentemente dalla cultura, dalla lingua o dalla religione. Dunque uno spazio ideale di incontro e confronto delle molteplicità di pensiero intorno alle questioni ultime dell'esistenza. Ma quali sono oggi le basi per un dialogo tra laici e credenti? Quali i temi e quali le finalità che possono sostanziarlo? A questi e altri interrogativi di fondo rispondono le grandi personalità della scienza, del diritto e della filosofia che per prime hanno accolto le sollecitazioni del Cortile dei Gentili. Introduzione di Ivano Dionigi.
EUR...
Il metodo del dunque e altri saggi sul lavoro del poeta
"È dovere del poeta rischiare movimenti dell'anima improvvisi e incontrollati, provocare, intervenendo nella sintassi, tempeste inaudite, dare al suo stile, alla sua lingua, quel sussulto tipico del corpo giovane, lo slancio dell'aquila verso l'alto". Le prose critiche di Odisseas Elitis, il poeta greco contemporaneo insignito del premio Nobel nel 1979, sono pagine di riflessione etica esistenziale e letteraria ma anche pagine di alta poesia capaci di fondere insieme ispirazione lirica e filosofica: parole che mantengono forte l'eco di altre parole lontane già pronunciate e ora ripetute e accomunate dall'onda del pensiero. Sono la chiave migliore per entrare in profondità nel suo laboratorio poetico e linguistico, pongono le basi metodologiche dell'espressione del pensiero che sta dietro e dentro a tutta la sua produzione definendo non solo i termini e il senso del suo "lavoro", ma anche la sua visione della vita e della ricerca dell'uomo. Elitis, qui come in tutta la sua opera, va alla ricerca del "movimento segreto delle cose", tentando di ricomporre l'unità dell'uomo, laddove con il degenerare della cultura e della civiltà si è creato un frazionamento, una divisione, una contraddizione. Ragione e intuito non si contrappongono, ma si intrecciano in...
La soglia della sostenibilità ovvero quello che il Pil non dice
C'è un pianoforte in mezzo all'oceano. Un pianista suona e la sua nota si spenge nel silenzio dell'acqua. Poi il pianista pigia un pedale e la nota, sostenuta nel tempo, si espande... Il pedale è il sustain, quello che serve a mantenere, a sostenere nel tempo il suono. L'inizio del terzo millennio sancisce il tramonto del PIL - l'indicatore della ricchezza prodotta da un paese - come parametro esclusivo per misurare la salute di una società. Da tempo, gli studiosi segnalano la necessità di rompere gli steccati che separano l'economia dalle scienze dell'ambiente e approfondire le integrazioni tra l'organizzazione economica e le politiche ambientali e sociali, per realizzare una piena sostenibilità. Lo scopo di questo libro, frutto del lavoro transdisciplinare di un gruppo di studiosi, è evidenziare la radice ambientale dell'economia e riaffermare i fondamenti biofisici e termodinamici della vita. Anche la disciplina economica, la politica e le istituzioni stanno perseguendo l'obiettivo di un ampliamento dell'insieme di strumenti adatti a dare una direzione sensata e sostenibile alla nostra società. Il volume presenta un nuovo indicatore economico della sostenibilità (l'ISEW), proposto da Herman Daly e John Cobb nel 1989, come misura complementare al PIL....
Liberalismo italiano. I dilemmi della libertà
Evocato con insistenza dalle più diverse e contrapposte parti politiche, il liberalismo italiano non è mai riuscito a trovare una sua coerente e chiara messa in pratica. Sulle ceneri del Ventennio fascista, l'Italia del dopoguerra si era dotata di istituzioni e di una costituzione di ispirazione democratica e liberale, ma la scena politica era stata occupata da democristiani e comunisti. Il crollo della Prima repubblica ha visto poi l'ascesa di due personaggi di orientamento politico opposto: un leader ex comunista come Massimo D'Alema e un imprenditore come Silvio Berlusconi. Ma, trascorsi vari anni, possiamo dire che quella rivoluzione è rimasta nel cassetto. Forte è dunque l'esigenza di domandarsi se esista e dove si fondi la tradizione del liberalismo italiano. Spunti per una risposta si trovano in queste acute pagine di Massimo L. Salvadori, dedicate ad alcune tra le più eminenti figure di politici e intellettuali liberali del nostro paese. Nella loro opera si rispecchiano vicende e caratteristiche di un liberalismo fatto di istituzioni liberali dapprima segnate dall'impossibilità di giungere a maturità, poi soppresse dal fascismo e infine rinate in veste democratica. Un liberalismo mai compiuto, a causa del perpetuarsi di sistemi politici "bloccati",...
L' enigma del trattato. John M. Keynes e Piero Sraffa alle prese con un mistero del Settecento
Uno strano, anonimo libretto pubblicato nel lontano 1740 e la ricerca della sua paternità danno origine a una intricata e intrigante vicenda che si dipana con approfondite analisi bibliofile e accurate nonché contrastate indagini sui misteriosi personaggi che la animano. Protagonisti dell'avventura intellettuale sono due famosi economisti - John Maynard Keynes e Piero Sraffa -, vissuti entrambi a Cambridge, dove hanno insegnato, intrattenendo fra loro stretti rapporti intellettuali e un'intensa amicizia. E, naturalmente, protagonista è lo stesso David Hume, che si scopre essere l'autore del piccolo saggio. La ricostruzione della vicenda, effettuata in un breve e conciso pamphlet di immediata lettura, consente di rivisitare l'Introduzione che i due economisti scrissero a firma congiunta, pubblicandola nel 1938 presso Cambridge University Press in un'edizione che presentava anche il testo in facsimile del breve saggio di Hume per quasi duecento anni completamente dimenticato, testo che qui viene riproposto integralmente in appendice.
EUR 14.25
Economia e società. Dominio
Dominio, il quarto monumentale volume con cui prosegue la traduzione italiana della nuova edizione critica di "Economia e società", contiene la più antica stesura della "sociologia del dominio" inclusa nel lascito weberiano, in un'inedita disposizione dei testi che una volta per tutte emenda le numerose scelte arbitrarie apportate dai primi curatori. La versione più ampia di questo classico della sociologia politica e giuridica viene presentata oggi dopo un'accurata revisione filologica, dotata di un commento storico dettagliato, che la inserisce nel dibattito in atto all'epoca della redazione del testo, segnalando fonti e interlocutori di Weber, espliciti e impliciti. Troviamo qui enunciate le tipologie fondamentali del dominio: dalle civiltà antiche agli Stati moderni, dalle culture tribali alle comunità monastiche, il fenomeno del dominio, centrale in ogni aggregazione sociale e comunitaria, è indagato da Weber con la sua somma padronanza dei più diversi ambiti della storia universale e con la sua maestria nel connettere regioni tematiche e situazioni storiche allo stesso "tipo ideale". Un'ampia analisi è dedicata al "dominio carismatico": con un'intuizione destinata a durare, dalla storia della Chiesa il concetto di carisma viene mutuato per l'analisi dei rapporti tra capi e seguaci in politica. A...
Democrazie e religioni. La sfida degli incompatibili?
Che cosa significa, oggi, riflettere sul tema del rapporto tra democrazie e religioni? È possibile costruire un dialogo o si tratta, invece, nonostante l'antichissimo legame tra religione e filosofia, di due estremi per molti aspetti forse inconciliabili? Le autorevoli voci che contribuiscono a questo volume spiegano perché è in gioco una questione indifferibile, che coinvolge la stessa possibilità per donne e uomini di convivere in una condizione di ragionevole intesa, seppure nel confronto di ragioni diverse. La riflessione che s'impone riguarda in questa prospettiva la potenza storica delle tradizioni religiose. L'obiettivo è di elaborare una visione critica del passato e dei condizionamenti che esso inevitabilmente ha prodotto, per interrogare il futuro e le strade inesplorate che può aprire. La democrazia è e si mostra fragile rispetto alle strutture politiche che hanno fondato gli Stati moderni, fortemente sostenuti dalla religione cristiana e dall'abuso spregiudicato delle sue promesse a difesa dei poteri stabiliti. La complessità che la stessa democrazia cerca di organizzare in modo partecipativo, attraverso l'impegno a promuovere la responsabilità di ciascuno verso gli altri, la espone infatti a un rischio costante. Proprio per questo la posta in gioco è oggi molto alta, specialmente...
Un sogno di ragazza
Lei è la più irresistibile della città - una città sulle sponde del Mississippi, proprio come la Saint-Paul di Fitzgerald. E lui, l'uomo cui lei lega ogni speranza di realizzare la vita dei suoi sogni, nemmeno a farlo apposta si chiama Scott. Lasciata la squallida monotonia del Midwest, la scena su cui prende vita il grande bluff orchestrato dalla caparbia Yanci è una smagliante New York anni venti, fatta di Hotel Ritz, matinée, caffè alla moda, ristoranti esclusivi, negozi lussuosi - il bel mondo che nella realtà tanto seduceva lo scrittore e la sua Zelda. L'intreccio è struggente, il ritmo incalzante. Un imprevisto dopo l'altro, la ragazza più gettonata della provincia americana si ritroverà a un passo dal baratro, come sempre in Fitzgerald. Ma Yanci non è Gatsby, e il disincanto del narratore non ha ancora preso il sopravvento sulla sua voglia di raccontare il fascino del sogno americano, sempre in bilico tra amore e successo, glamour e seduzione, vulnerabilità e malinconia. Ad attendere la ragazza dagli occhi blu scuro in fondo alla Quinta Strada (e il lettore all'ultima pagina) sarà un finale da cinemascope, tanto più avvincente in quanto inaspettato dalla penna...