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La tempesta di neve. Il ritorno dell'ispettore Kajetan
Anno 1928: tempi politicamente e socialmente turbolenti quelli in cui si muove il detective Paul Kajetan. La vita è faticosa e povera per la gente comune, artigiani, lavoratori a giornata, piccoli agricoltori, braccianti e donne di servizio dell'Alta Baviera. Anche Kajetan è di umili origini. Suo padre, un italiano del Friuli, era operaio in un paesino bavarese, e lui, figlio di immigrati, veniva insultato perché "italico". Bassino, con pizzetto e occhio arguto, dapprima ispettore della polizia di Monaco, viene allontanato perché "troppo zelante" e inviato in montagna, a Walching. Ma a ogni indagine svela corruzione e disonestà nel corpo di polizia e, radiato, finisce per fare l'investigatore privato. L'ultima indagine lo porta troppo vicino ai pezzi grossi della corruzione della polizia cittadina ed è costretto a fuggire. Nel varcare il confine austriaco, è colto da una tempesta di neve e rischia di morire, ma si salva per ritrovarsi invischiato in una nuova avventura: è il principale sospettato dell'omicidio del locandiere Thannheiser, e viene arrestato. Quando il commissario locale scopre la sua vera identità gli promette di non consegnarlo alla polizia di Monaco a una condizione: Kajetan dovrà aiutarlo nelle indagini sull'omicidio. Con il...
Si può fare
Semplicemente non sono fatti l'una per l'altro: la linguista e logopedista proveniente da una famiglia borghese e Adam Czupek, l'artigiano, che odora "di officina, di legno, di metallo e di lavoro". Ma questo homo faber che rimonta panchine liberty smembrate e resuscita lavatrici e carrozze potrebbe aver ragione. Del resto il suo motto è: "Si può fare", anche se "loro vogliono ridurci all'incapacità". Così, attraverso vent'anni e più di storia tedesca ed europea, Birgit Vanderbeke ci racconta le vicende di una famiglia che di fronte allo sgretolamento dei valori dopo la caduta del Muro e alla apparente accelerazione economico-politica si costruisce pezzo per pezzo una piccola Utopia, senza moralismi o banalità. Birgit Vanderbeke sceglie l'idillio a esatto contraltare dei meccanismi che regolano le nostre vite di ogni giorno, gioca con la mitologia, i miti, le mode del passato e del presente tra luci e ombre senza soluzione di continuità, in un solo fiato, nel ritmo veloce e accattivante della sua lingua: un libro a elogio della lentezza, della comunità e della capacità pratica, sullo sfondo di una società che preferisce l'individualismo senza confini, che ama consumare freneticamente e pensa il tempo come finizione...
Blumenberg
Di notte, Blumenberg, il filosofo, prepara le lezioni dettando i suoi pensieri a un registratore a nastro perché il giorno dopo la sua segretaria li trasferisca su carta. Una notte particolare, però, mentre sta per inserire un nuovo nastro, alza lo sguardo e vede, steso comodamente a pochi passi dalla sua scrivania, un leone. Chi o cosa lo ha inviato proprio a lui? Chi o cosa gli riconosce l'onore di un miracolo? La mattina dopo, in aula, il leone placidamente scende le scale e si sistema vicino alla cattedra. Blumenberg si sente vivificato, i suoi pensieri si rincorrono, la lezione è un successo. Ma, tra gli studenti, nessuno può vedere il leone. Non lo vede Isa, sempre seduta in prima fila, diritta come un fuso, turbata nell'animo e infatuata del professore. Non lo vede Gerhard, il ragazzo di Isa, geniale studente, ottimo allievo. Neanche Richard, che sta faticosamente tentando di portare a termine la sua tesi di dottorato, riesce a scorgere la regale presenza, né Hansi, delicato e bellissimo, che la sera gira per le taverne della città recitando poesie. Forse, ma non ne siamo sicuri, lo vede Käthe Mehliss, conventuale di un...
Cosa vuoi fare da grande
Guido Pennisi e Gianni Serra sono due bambini strani; nessuno sembra accorgersi di loro nella Scuola elementare Attilio Regolo di Milano. Figuriamoci il giorno più atteso dell'anno, il giorno in cui l'anonimo istituto si prepara ad accogliere il più famoso e ricco inventore del mondo, colui che ha dato alla luce il "futurometro", una macchina destinata a cambiare il futuro dei ragazzi e il sistema dell'istruzione italiana. È tutto pronto nella palestra: festoni appesi, mamme in ghingheri, autorità tirate a lucido. Un'Italia da sempre provinciale è accalcata in quello stanzone, un Paese di adulti mancati pronti a lavarsi le mani del futuro dei loro pargoli con la benedizione della tecnica. La sfida finale alle fantasie infantili è cominciata, ma, forse, gli adulti non hanno fatto i conti con i terribili gemelli Smargotti della terza E.
EUR 11.40
Mi rifiuto di scrivere un necrologio per l'uomo. Testo tedesco a fronte
Pochi esponenti della letteratura tedesca dell'esilio hanno vissuto l'estraneità con la radicalità di Hans Sahl. A testimoniarlo gli scritti autobiografici, tenacemente intesi a tracciare un'iconografia dell'esilio, ma anche questa intensa e sincera produzione poetica, che evidenzia suoni e vibrazioni di un'esistenza precariamente sospesa tra identità e dispersione. Appena qualche anno prima di rientrare definitivamente in Germania, Sahl scriveva a Joachim Koch, l'editore della rivista "Exil": "Esilio - non si tratta soltanto di una definizione politico-geografica, non solo di un luogo dell'estraneità, del confino. L'esilio è quasi diventato un moderno stato di coscienza. Ci sono interi popoli che vivono in esilio nel loro stesso Paese, per altri l'esilio diventa una seconda patria". Per Sahl, poeta "dal cuore pieno d'estraneità", l'esperienza dell'esilio travalica lo spazio circoscritto dell'urgenza storica, estendendosi prospetticamente alla sfera esistenziale e facendosi permanente "condition humaine".
EUR 16.62
Verità imperfette. Noir a incastri multipli
Roma, 27 aprile 2012. Maria Letizia Pomarici, 25 anni, commessa in un negozio di calzature, rientra a casa verso le 21.00. Il corpo scheletrico e nudo di Chiara Maffei, ragazza introversa e problematica con cui divide il piccolo appartamento al piano terra di via Merulana, è accucciato in terra, impiccato al termosifone del bagno: posizione strana, ma non nuova per un suicidio. Il magistrato inquirente, la dottoressa Antonia Monanni, è una donna sui quarant'anni, dalla vita solitaria e complicata. Ha sofferto in gioventù degli stessi disturbi di Chiara Maffei e decide di indagare coinvolgendo il maresciallo Corsetti, sua vecchia conoscenza, nella speranza che non risolva il caso. Dieci voci e dieci personaggi conducono il lettore a diverse possibili verità sul caso Pomarici, svelando di volta in volta un retroscena, un punto di vista, uno sviluppo. Ogni voce riceve il suo timbro da uno scrittore diverso in un romanzo corale.
EUR 14.06
Arcano 21
"Arcano 21" è la cronaca a posteriori di un "viaggio" nel meraviglioso mondo delle librerie viste dal di dentro. Un libraio di lungo corso narra la sua discesa negli inferi del micromondo del mercato librario con tutta la teoria di personaggi grotteschi ed esilaranti, situazioni raccapriccianti e surreali, visioni del mondo e identità di varia natura. Davanti agli occhi sfilano la libreria "alternativa" e culturale, poi quella della cooperativa universitaria, e poi, perché no, la bancarella cittadina, la libreria "di servizio" per gli studenti, e anche la libreria di catena. E nella testa del narratore tutti i personaggi più amati della letteratura mondiale, da Don Chisciotte a Siddharta a Don Ciccio Ingravallo, che si incontrano e dialogano l'un con l'altro restituendo di volta in volta un punto di vista decisamente peculiare sugli eventi narrati. Immagini mentali ma forse no, i personaggi si fanno a tratti più reali del reale: il loro intervento scompone il susseguirsi lineare degli eventi, e insieme contribuisce a legare gli avvenimenti e le conseguenze su un piano meno concreto, dove regnano l'ironia e la satira. E poi, d'improvviso, ecco che il lettore viene guidato da un terzo filo, che...
Il gatto di Schrödinger
Il paradosso del gatto di Schrödinger: una metafora della condizione umana, focalizzata sulla intricata e dolorosa questione della perdita di una persona amata. Il gatto, contemporaneamente vivo e morto, è anche allo stesso tempo qui e altrove, e su questa effettiva condizione di possibilità Forest innesta, come negli altri suoi romanzi, una dimensione autobiografica, che è radice di più ampie elaborazioni sulla realtà dell'immaginabile. La meditazione sul desiderio e sul lutto è riflessione sull'umanità più comune, sulle paure e le gioie più basilari. La riflessione sfiora il racconto filosofico per scegliere di farsi creazione, e rapisce il lettore che si trova, al di fuori del tempo e dello spazio, a rilevare nuovi confini di sé e del mondo. Ci riconosciamo così in grado di dare un senso al nulla da cui solo apparentemente ci sentiamo circondati. Intuiamo la compiutezza delle cose, in una specie di favola in cui vediamo le vite che potremmo vivere, le esistenze di cui potremmo esser parte e gli universi in cui potremmo abitare. E che forse abitiamo.
EUR 14.72
Storie strane
"Storie strane" attirò immediatamente l'attenzione dei lettori e in fretta su però i confini della Danimarca. Si trattava, almeno in apparenza, di un netto distacco dalla narrativa danese, espressione di una generazione che aveva vissuto lo smarrimento della guerra e del dopoguerra. Scritte in uno stile a tratti semplice e ironico, vicino a quello delle fiabe di Andersen, altre volte esplicitamente kafkiano, toccano temi quotidiani, storici, o anche di derivazione biblica: spesso metafore dei conflitti psicologici o dell'inadeguatezza dell'individuo a vivere serenamente nella società; rovesciano le prospettive e lasciano emergere l'assurdità della costrizione dell'uomo in schemi e pastoie che non gli sono propri e impediscono alla persona la sua vera realizzazione. Appare tipica, in questi racconti, la contrapposizione di due figure complementari che si rivelano veri e propri doppelgänger: un mondo popolato di uomini sdoppiati per la mancanza di libertà necessaria all'armonico sviluppo della personalità. Una disarmonia caratteristica delle nevrosi del nostro tempo e della complessità superficiale della nostra società, che ci vorrebbe adattati e proni alle dinamiche violente che ci inducono a fermarci alla superficie oleosa degli eventi, invischiati nella tristezza di una quotidianità senza sbocco né senso. E allora mostrare le...
Il linguaggio del gioco
La famiglia Montano vive nel Nord del Messico, a San Gregorio, non distante dalla frontiera che separa il Paese dagli Stati Uniti. Frontiera che Valente, il capofamiglia, ha attraversato illegalmente diciotto volte per fare fortuna. Una volta racimolata un'adeguata somma di denaro, Valente decide di aprire un'attività a San Gregorio. Opta per una pizzeria: una novità assoluta da quelle parti, dove le tortillas dominano incontrastate. Dopo un'accidentata festa inaugurale per la nuova casa, l'attività familiare apre, e prende piede. Un giorno, tra i clienti, c'è anche il ricchissimo amico del figlio Candelario, Mónico Zorrilla, che coltiva marijuana nel suo campo, solo per uso personale, a quanto dice. Ma quando Candelario sarà stanco di aiutare il padre si troverà coinvolto in un giro di narcotrafficanti tra spaccio e omicidi, e farà carriera nell'ambiente fino a diventare lui stesso un capo.
EUR 14.25
La ragazza dal fiore pervinca. Testo sloveno a fronte
Il volume ripercorre l'intero arco della produzione poetica di Miroslav Kosuta, che si evolve da ormai oltre cinque decenni in un costante processo creativo e ricopre un posto fondamentale nella produzione lirica slovena contemporanea. Echi e influenze dello spazio geografico in cui viene elaborata intessono la sua poesia e continuamente rimandano a momenti esterni alla poesia stessa. Cultura slovena, italiana, i grandi lirici spagnoli ne delineano lo sfondo e si fanno parte della visione poetica. Con immagini di tangibile realtà quotidiana, il poeta intende cantare il male di vivere, raccontare la storia nazionale e sociale della sua gente senza mai indulgere in toni declamatori o patetici, ma riuscendo, a volte con ironia e acre sarcasmo, a farsi interprete di un'esperienza profondamente umana. Come evidenzia Tatjana Rojc: "Etica della parola: questa è, di fatto, la dimensione poetica di Miroslav Kosuta. Che accompagna il lettore attraverso il percorso umano e artistico in cui il poeta definisce e cesella il proprio microcosmo, seguendo l'intreccio del divenire e dei singoli destini. Un microcosmo fatto di metafore quotidiane e frammenti di assoluto".
EUR 14.25
Un anno con i francesi
Quando il piccolo Mehdi Khatib si presenta al liceo Lyautey di Casablanca con due tacchini, tutti capiscono che viene da un altro universo: da Béni-Mellal, nelle montagne del Medio Atlante. Il suo maestro è riuscito a fargli ottenere una borsa di studio per la città. Nel luglio di quell'anno, gli americani hanno camminato sulla Luna e, nel settembre, Mehdi è atterrato tra i francesi. Con lo humour corrosivo che lo contraddistingue, Fouad Laroui racconta lo choc culturale di un giovane marocchino che scopre il mondo dalla visuale dei francesi. Mehdi, che ha passato i suoi primi dieci anni di vita accudito da una madre legata a una cultura ancestrale, è sconvolto dal cambiamento: è attratto da un lusso in cui si sente però fuori posto, da cibi che in realtà non gli piacciono, e fa fatica a non sentirsi un impostore in quel mondo a cui non appartiene. I giorni passano, individui misteriosi popolano la sua nuova vita, situazioni stupefacenti si succedono una dopo l'altra. Medhi deve arrendersi all'evidenza: non capisce assolutamente nulla. E per di più, quando comincia ad abituarsi, il direttore del liceo si rende conto che Medhi è l'unico a...
Kruso
È il 1989, le due Germanie sono ancora divise. Ed, studente di letteratura a Halle, ha perso la sua ragazza in un incidente. Dopo alcuni mesi passati a seppellire il dolore sotto "scorte" di versi imparati a memoria, decide di "saltare giù": riordina con cura la sua stanza e parte per raggiungere Hiddensee, quell'isola leggendaria del Mar Baltico - il mare dell'Est - che, si dice, è fuori dal tempo. Dopo alcuni avventurosi giorni a vagare sull'isola trova impiego e alloggio come sbucciatore di cipolle alla locanda All'Eremita, un albergo ristorante gestito da Werner Krombach, che si considera capitano di una nave di cui il personale composto da filosofi, poeti e professori universitari costituisce l'equipaggio. Una notte, incuriosito dai rumori, Ed sgattaiola fuori dalla sua stanza e si trova immerso in una singolare atmosfera da sabba notturno. Che accade quando l'oscurità cala sull'Eremita? E chi è questo "Crusoe" di cui tutti parlano? E proprio il giorno dopo Ed incontra Alexander Krusowitsch - è lui, Kruso, uno strano russo-tedesco dalla pelle e i tratti di un sudamericano, maestro di cerimonie e padrino dell'isola, che inizia Ed ai rituali dei lavoratori stagionali e alle regole...
Come un film francese
Cosa ci fanno e come ci sono finiti uno scrittore in crisi creativa, paranoico e leggermente sociopatico, e una diciassettenne problematica e fuori controllo, in un pomeriggio estivo a Père-Lachaise, davanti alla tomba di Marcel Proust? Lei in cerca di una libertà indefinita e disperata, lui, con cinque romanzi, molti premi e pochi soldi all'attivo, finito a insegnare scrittura creativa all'università. Un incontro, una storia come un film in tre tempi, spiazzante, impietoso e insieme ironico e tagliente; un romanzo in cui il sogno e la finzione letteraria si intrecciano e si sostituiscono al reale, a restituire la sottile atmosfera di decadenza di un ambiente culturale e lo sfaldamento non solo di una classe privilegiata, ma di un clima sociale che crolla su cliché, luoghi comuni e idiosincrasie. Si legge d'un fiato, annuendo compiaciuti con il professore durante le sue lezioni ai giovani rampolli della società bene, osservando con tenerezza Lea, storcendo il naso di fronte alla teoria di macchine e abiti costosissimi o alle riunioni di redazione d'una casa editrice, riconoscendo negli ambienti la polvere sottile di un'epoca in discesa rapida verso l'assuefazione a tutto.
EUR 13.30
Breve diario di frontiera
In questo "diario minimo" Gazmend Kapllani ci restituisce tutta la sofferenza degli albanesi che hanno attraversato il confine con la Grecia negli anni Novanta. Con mano leggera lascia che ci scorra sotto gli occhi la surreale volontà di dare un senso all'abbandono della terra natia, che in questo specifico caso è la fuga, il passaggio attraverso la cortina di ferro. In ogni capitolo, il doppio punto di vista - di chi è in Albania e di chi, esule, se ne allontana - mette in evidenza con sarcasmo, e senza fare sconti, la kafkiana condizione dell'Albania sotto il regime comunista: spie che controllano i programmi televisivi dei vicini, statue monumentali di Enver Hoxha, un dittatore troppo dittatore anche per i dittatori, e i bunker sulla spiaggia pronti per resistere a nemici che però non si presentano mai. Accurate, asciutte, intrise di humour nero, le descrizioni dell'assurdità e della rivolta alla tirannia compongono un quadro ironico e partecipe della condizione dell'esule, in cui il particolare dialoga con l'insieme e si fa narrazione universale, come in un dipinto di Bruegel. La "sindrome delle frontiere" inizia con l'abbandono del Paese e si sviluppa nella "nevrosi del successo",...
Il commissario Habib. Due gialli in Africa
Africa Occidentale, Mali. Nella prima indagine il razionale commissario Habib e il giovane e fedele ispettore Sosso, poliziotti alla Squadra anticrimine di Bamako, mettono a soqquadro il quartiere più povero della capitale, Banconi, per risolvere una misteriosa catena di omicidi, un traffico di banconote false e il principio di una rivolta. I tre casi sono correlati e Habib e Sosso si muovono in una città pulsante e disperata alla ricerca della verità: c'è poco tempo per portare avanti le indagini prima che il caso sia assegnato alla polizia politica, famosa per la sua spietata crudeltà. Un omicidio efferato e un cadavere mutilato, quello di Bagayogo Adama, dilaniato da svariate coltellate, sono i primi dettagli della seconda avventura di Habib e Sosso. Le indagini seguono il corso del fiume Niger abbandonando la città di Bamako per giungere fino a Nagadji, il villaggio di origine della vittima, in fermento per la festa del Grande Antenato e dominato dall'antica stirpe dei Kéita. L'intrico familiare è fitto e complesso, l'onore della famiglia è in pericolo, e le morti cominciano a moltiplicarsi.
EUR 9.40
Il miracolo di respirare
Un giovane disoccupato cerca un lavoro tra gli annunci più strani. In preda alla disperazione, finisce col vendere l'anima a un'azienda che chiede solo di allocare a casa sua dei mobili. Così comincerà a ricevere dalla ditta una quantità enorme di oggetti senza utilità alcuna. Finirà per doversi battere anche per respirare, perdendo tutto e allontanando progressivamente ogni autentica realtà. Lo sviluppo rapido e compatto della vicenda conduce a passo svelto nel suo mondo recintato, e la tensione cresce mano a mano che il protagonista percepisce di essere in trappola. L'atmosfera di depersonalizzazione e disintegrazione del reale fa da specchio all'angoscia del contemporaneo, al desiderio continuo di ciò che non si può avere, reiterato e soprattutto rinnovabile all'infinito, svelando la dissonanza insita nell'idea del possesso di cose e persone come veicolo di felicità. Rifiutando però la disperazione, Sotakis fa del paradosso una modalità di scrittura e comunicazione aperta, mentre il grottesco e l'iperbolico delle sue descrizioni evidenziano la comune esigenza di strumenti per uscire dalla situazione di impasse. L'insieme rende al romanzo la capacità di svincolare la narrazione dal dipinto di sfondo, la condizione contemporanea della Grecia e dell'Europa, per trasferire la riflessione...
La vergine olandese
Nell'estate del 1936, il medico olandese Jacq invia in Germania la filia diciottenne, giovane campionessa di scherma, per un periodo di vacanza e formazione presso un suo vecchio amico, Egon von Bötticher, aristocratico ed eccellente spadaccino. Von Bötticher trascorre le giornate in una solitaria tenuta di campagna che gestisce con pugno di ferro. Lì dà lezioni a due fratelli gemelli e organizza annualmente un tradizionale duello segreto, in cui i partecipanti si affrontano con armi non spuntate per dimostrare il proprio coraggio. Egon è enigmatico, sgradevole, ma attraente. Una strana relazione lo lega al padre di Janna; un'amicizia fiorita durante la Grande Guerra, al tempo in cui Jacq, senza vera convinzione, ricuciva le ferite terribili dei soldati, per rispedirli al fronte. Ma quali erano il ruolo e le inclinazioni di Egon durante la guerra? Janna scopre a poco a poco un mondo singolare, misterioso, che la porta a ridisegnare la mappa della sua storia personale sullo sfondo di una nuova immagine della Storia. La narrazione si muove agilmente nel tempo, svelando il passato e i misteri connessi al rapporto tra il padre di Janna ed Egon. Sulle pagine scorrono gli anni della Grande...
Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternità
"Volevamo ripensare la figura della madre evitando di trattarla soltanto come portatrice di un destino biologico e di una funzione extrasoggettiva; ci interessava discutere di narrazioni che non archiviassero la maternità dentro il perimetro simbolico di un'origine lontana, di un ricordo o di un feticcio ideologico; volevamo sperimentare uno sguardo che trasformasse il mondo della madre in un'avventura, in qualcosa che non 'è' soltanto, ma che 'esiste'. Insomma: invece che come un monumento muto, pauroso e ingombrante, volevamo trattare la madre come un'identità culturale e relazionale, non solo emotiva." (Le curatrici)
EUR 15.20
La donna con le scarpe da uomo. Amori e altre imperfezioni
I 18 racconti di questa raccolta vedono come focus della narrazione i destini e i segreti degli abitanti di Nuova Belgrado, un'area della capitale serba costruita in stile sovietico subito dopo la Seconda guerra mondiale. Mihajlo Pantic che a Nuova Belgrado è cresciuto e vive tutt'ora, racconta con grande ironia e una sapienza stilistica senza eguali, le vite comuni di uomini e donne alle prese con le mille sfaccettature dell'amore, e che al tempo stesso faticano a fare i conti con un passato ingombrante, a volte doloroso ma che li avvolge con una patina di malinconia da cui sembrano incapaci di liberarsi. I racconti di La donna con le scarpe da uomo - Amori e altre imperfezioni sono caratterizzati da un costante cambio di prospettiva: il ruolo dell'osservatore e degli attori non è mai fisso, il racconto principale viene spesso inframezzato da commenti sull'azione stessa, le verità date per assodate vengono ad un tratto rimesse in discussione e tutto contribuisce a creare un intreccio unico tra la libertà propria della finzione narrativa e l'accuratezza documentaristica. Questo tipo di impianto narrativo diverte e provoca il lettore in un continuo susseguirsi di sconvolgimenti e rassicurazioni...