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Mostrati 621-640 di 97664 Articoli:
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Le donne nell'Italia medievale. Secoli VI-XIII
In un arco temporale che va dalla fine dell'impero romano all'inizio del Duecento, vengono qui affrontati diversi aspetti della vita delle donne medievali - relazioni familiari, religiosità, diritti di proprietà, forme di potere - esaminando personaggi celebri, come Matilde di Canossa o Marozia, ma anche quelli meno noti o quelli per i quali l'unica "storia" a noi giunta è la volontà espressa in un atto notarile. Il libro cerca di capire come l'evoluzione politica, economica, sociale e religiosa dell'Italia medievale abbia influenzato il ruolo delle donne e come sia mutata nel tempo la loro immagine.
EUR 20.90
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Restauro archeologico. Storia e materiali
Il libro fornisce un primo approccio alla storia e alle tecnologie dei materiali archeologici ed è diviso in due sezioni. Nella prima è tracciata per grandi linee la storia del restauro archeologico, dal mondo classico fino ai nostri giorni, seguendo un itinerario che da semplice operazione di risarcimento lo ha portato a divenire uno strumento indispensabile per la conoscenza dell'oggetto esaminato, e quindi per la storia e la critica d'arte. La seconda è dedicata alla storia, alla tecnologia, alle cause di deterioramento, ai metodi di intervento per il restauro e la conservazione dei materiali archeologici, con un particolare riferimento alla pittura e ai metalli. L'ultimo capitolo, infine affronta il problema dei falsi in archeologia.
EUR 18.75
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Family memoirs from Verona and Vicenza (15/th-16/th centuries)
This volume presents texts of a type that is familiar to scholars of Tuscany but is virtually unknown for the Veneto: only one of these works has been edited, and only three have been mentioned in secondary studies. Few in number, they are all of the libri di famiglia that have been uncovered from Verona and Vicenza for the Quattrocento (some extend into the early Cinquecento). They represent, in fact, nearly the entire corpus of early memorie familiari from the Veneto as a whole: scant examples from Padua and Venice have been located, and none from the other cities of the region. Even so, it has been possible to assemble this number of texts only by applying broad criteria for selection, requiring that texts exhibit the core attributes of memorie detailed domestic and personal entries, especially anagraphic data on the births, marriages and deaths of the writers' families.
EUR 30.40
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Codicologia trecentesca della Commedia. Entro e oltre l'antica vulgata
L'aspetto materiale di un libro manoscritto è la risultante non solo di cambiamenti di natura tecnica, ma anche di scelte formali compiute dai copisti seguendo norme che variano a seconda dell'epoca, dell'ambiente, della personalità dello scriba, ma soprattutto in rapporto al testo. In questo studio viene esaminata la tradizione trecentesca della Commedia di Dante Alighieri, indagando il rapporto tra l'aspetto materiale del libro (compresa la scrittura) e il testo di cui è il veicolo. La produzione esaminata (292 manoscritti dagli anni Trenta del Trecento alla fine del secolo) è varia e composita, secondo tutta la gamma dei modelli grafico-librari esistenti: da un manoscritto "tascabile" a quello grande quasi come un corale.
EUR 38.00
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I papi al Quirinale. Il sovrano pontefice e la ricerca di una residenza
Dove vivevano e da dove governavano i papi in età moderna? Le secolari incertezze abitative dei pontefici, che cambiarono spesso di residenza - il Laterano, il Vaticano o una moltitudine di altri sedi, non solo romane - si placano quando Sisto V, ampliando una precedente e più modesta dimora, provvede alla costruzione del Palazzo del Quirinale. Quasi tutti i papi che gli succedono, a partire da Paolo V, dimostrano sempre più di privilegiare questo luogo, che diviene la loro sede per periodi via via più lunghi. Da qui per i sovrani pontefici è più agevole il contatto con una Corte, che è divenuta un complesso apparato di governo strutturato in congregazioni, le cui sedi sono sparse per tutta la città di Roma.
EUR 18.05
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Lo Stato degli Orsini. Statuti e diritto proprio nel Ducato di Bracciano
Dalla prima metà del XV secolo alla fine del XVII il ducato di Bracciano, appartenente all'antica casata degli Orsini, costituì un ordinamento autonomo all'interno dello Stato pontificio, munito di una propria struttura istituzionale ed amministrativa.Le comunità che ne facevano parte furono sottoposte ad una normativa comune, contenuta in diversi statuti redatti, intorno alla metà del XVI secolo, sulla base di un unico modello. Gli statuti delle comunità formano, quindi, un insieme coerente ed omogeneo di norme, che non hanno solo un contenuto amministrativo, ma regolano dettagliatamente anche la materia giurisdizionale, sia sostanziale che processuale. Anche per questo motivo, il caso del dominio degli Orsini appare significativo, non tanto ai fini di una ricostruzione di storia locale, quanto piuttosto per indagare, sulla base della documentazione esistente, l'effettiva estensione della giurisdizione signorile esercitata da una delle principali famiglie baronali romane.
EUR 36.10
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«Per guadiam et fideiussorem». La wadia germanica nelle glosse alla lombarda
In questo lavoro vengono condensati i risultati dello spoglio condotto sui margini e negli interlinea dei manoscritti della Lombarda, teso ad individuare il pensiero dei glossatori longobardisti circa l'istituto della datio wadiae. Lo studio delle glosse ha dovuto tener conto, anzitutto, dei presupposti normativi che gli stessi longobardisti posero a base delle loro riflessioni, vale a dire della legislazione che, nel corso di un lungo arco di tempo che va dall'Editto di Rotari del 643 fino a Rachi e ad Astolfo, passando per Liutprando, ha svelato i connotati di un istituto che doveva essere ben radicato nella coscienza giuridica del popolo longobardo. La prima parte vuole essere uno strumento che consenta di giungere a ricostruire il quadro normativo sulla datio wadiae quale esso si presentava agli occhi degli stessi glossatori longobardisti, che si posero dinanzi ad un complesso normativo di cui avvertivano la stabilità e la completezza, e dal quale dovevano ricavare le regole per l'agire. Nell'ultima parte si fornisce l'edizione delle glosse condotta, per ciascuna glossa, sempre secondo la versione “migliore”, ossia quella in cui il contenuto era espresso più chiaramente ed in maniera più corretta, relegando invece in variante le lezioni...
Mutui e risarcimenti del Comune di Treviso (secolo XIII)
Come nel caso de «Gli Acta comunitatis Tarvisii del sec. XIII» (volume 12 della collana ), l'edizione di questi documenti è possibile grazie all'opera dell'erudito trevigiano Vittore Scotti, che nel Settecento raccolse, con finalità essenzialmente conservative, materiale documentario che si stava deteriorando e che, abbandonato a sé stesso, sarebbe sicuramente andato perduto. Quello di cui si fornisce l'edizione è il terzo volume dello Scotti (ms. 661/III della Biblioteca Comunale di Treviso). Rispetto al ms 611/II, precedentemente pubblicato, è più omogeneo e compatto dal punto di vista contenutistico, costituito com'è da un nucleo centrale di 20 fascicoli redatti nel 1275 da alcuni notai nei quali si tramanda un lungo elenco di obbligazioni in vista della restituzione di mutui (e risarcimento di danni subiti) certificate dagli ufficiali del comune di Treviso. Obbligazioni che, in esecuzione di una delibera del consiglio cittadino, vennero presentate dai creditori o dai loro eredi ai notai comunali in vista di un rimborso nel 1275, oltre 15 anni dopo la fine della dominazione albericiana ed ezzeliniana.
EUR 104.50
Innesti. Donne e genere nella storia sociale
Dietro la metafora botanica dell'innesto, il volume individua gli ambiti di ricerca che, negli ultimi trent'anni, hanno costituito i luoghi di incontri possibili, desiderati, ma a volte mancati, fra la storia sociale, delle donne e di genere. I saggi qui raccolti discutono, da punti di vista diversi, alcune parole chiave, per valutare le innovazioni, le modificazioni dei linguaggi narrativi, dei piani temporali e delle categorie di analisi. In che modo l'ottica di genere ha modificato un oggetto o un settore di ricerca? Come è stata ri-raccontata o riformulata la narrativa storica? Che conseguenze ha avuto la critica degli universali che la storiografia delle donne e di genere ha posto in primo piano e da cui è nata? Quali nuove piste di ricerca si aprono a partire da questi innesti? Si muovono lungo questo confine mobile i saggi di Alberto Mario Banti, Anna Bellavitis, Elisabeth Crouzet- Pavan, Barbara Curli, Tommaso Detti, Angela Groppi, Sarah Hanley, Daniela Lombardi, Julius Kirshner, Marco Meriggi, Alessandra Pescarolo, Roberto Rusconi, Mario Sbriccoli, Gabriella Zarri.
EUR 26.60
La morte della terra. La grande «carestia» in Ucraina nel 1932-33. Atti del Convegno (Vicenza, 16-18 ottobre 2003)
Durante gli anni 1932-33 milioni di contadini ucraini morirono a causa della mancanza di viveri, dello sfinimento fisico, del tifo, delle deportazioni, dei suicidi provocati dallo squilibrio psichico e dal collasso sociale. È quella che viene ricordata come la grande "carestia" in Ucraina e nel Caucaso del nord. Una carestia molto particolare, non dovuta a condizioni naturali avverse, ma alle scelte staliniane nella politica di collettivizzazione delle campagne e di industrializzazione dell'Unione Sovietica. Studiosi italiani e stranieri riesaminano in questo libro le vicende di quegli anni terribili, l'eco che ebbero nel mondo, i riflessi nella letteratura, le conseguenze sulla società ucraina che arrivano fino ai nostri giorni.
EUR 33.25
Battesimi forzati. Storie di ebrei, cristiani e convertiti nella Roma dei papi
Ebrei battezzati clandestinamente in tenera età, ebrei denunciati con il pretesto che avessero espresso la volontà di convertirsi, ebrei "offerti" alla religione cristiana: quello dei battesimi forzati fra XVI e XIX secolo fu un fenomeno sociale e culturale di grande rilievo che si colloca all'origine di numerosi pregiudizi antisemiti. L'analisi di questo tema contribuisce a comprendere le radici storiche dell'antisemitismo politico otto-novecentesco e solleva questioni cruciali per la storia della società europea, quali quelle relative ai problemi politici e ideologici innescati dalla convivenza tra religioni diverse o al ruolo svolto dalle autorità e dai tribunali ecclesiastici.
EUR 20.90
Storiche di ieri e di oggi. Dalle autrici dell'Ottocento alle riviste di storia delle donne
Storiche di ieri e di oggi offre uno sguardo comparato sul rapporto delle donne con la scrittura di storia in due fasi di particolare rilievo. La prima parte, introdotta da un saggio metodologico, analizza le difficoltà culturali e accademiche con cui si sono cimentate le studiose che - tra Otto e Novecento - si sono misurate con la storia e ne mette in luce percorsi e strategie all'interno dell'università e fuori di essa. L'attenzione si sposta poi sugli ultimi decenni quando, a partire dal femminismo. le storiche danno vita a progetti culturali collettivi e a una nuova comunità scientifica, e la storia delle donne e di genere diventa una disciplina. Osservatorio privilegiato di quelle vicende è l'esperienza di alcune riviste, italiane e straniere, raccontata da chi ha partecipato alla loro fondazione, direzione o redazione
EUR 22.80
Il salterio a dieci corde
È l'opera principale di teologia trinitaria di Gioacchino da Fiore. Contiene un trattato sulla Trinità, che si inscrive nel dibattito teologico del secolo XII ed è incentrato sulla comprensione della trinità di Dio nella figura dello strumento a dieci corde per la salmodia, suonato dal re Davide. Inoltre sviluppa una lettura innovativa rispetto alla tradizione dell'esegesi biblica nel suo tempo, incentrandola sul progresso della conoscenza di Dio nel corso dei tre principali stadi o "stati" attraversati dal popolo di Dio dall'inizio alla fine della storia del mondo; vi viene anche esposta una teoria della società cristiana, considerata nello spirito della contemplazione monastica.
EUR 21.00
Statuti di Cologna Veneta del 1432
Contesa fra le città di Verona (dalla quale fu governata in età comunale e signorile) e di Vicenza (alla quale fu - ed è ancora - soggetta ecclesiasticamente), la cittadina di Cologna Veneta si trovò a partire dal 1405, dal momento cioè della costituzione del dominio veneziano di Terraferma, in una singolare posizione istituzionale: fu infatti allora costituita in podesteria autonoma, e aggregata al Dogado veneziano (sestiere di Dorsoduro). Questa condizione, che nei secoli successivi la cultura locale non mancò di mitizzare, ebbe influssi significativi sull'organizzazione politica e amministrativa di Cologna e della sua podesteria, e non fu estranea nel 1432 alla elaborazione del primo statuto della cittadina (sostanzialmente basato, peraltro, sulla tradizione normativa veronese). Il testo, pervenuto in una trascrizione dei primi decenni del Cinquecento, rimase sino alla caduta della repubblica veneta la spina dorsale della legislazione locale. Fu tuttavia ampiamente integrato da provvisioni delle magistrature veneziane e da riformagioni del consiglio cittadino; negli ultimi decenni del Cinquecento, la colta élite colognese provvide ad un'ampia revisione e alla prima edizione a stampa. Nel presente volume si pubblica per la prima volta il testo quattrocentesco con le provvisioni aggiunte fra il 1442 e...
Bande giovanili e «vizio nefando». Violenza e sessualità nella Roma barocca
L'ambiente del libro è la Roma del Seicento: piazze, vicoli, osterie e, soprattutto, i luoghi isolati, come orti e vigne. I protagonisti sono bande malavitose, formate soprattutto da adolescenti, caratterizzate da un alto potenziale di violenza. Il reato di cui si macchiano queste bande giovanili è, soprattutto, il "vizio nefando": la sodomia. Un reato contro il quale si scagliano con estrema severità gli organi di governo cittadini. Gli atti del Tribunale criminale del Governatore di Roma sono, infatti, il punto di partenza della ricerca. Attraverso i racconti delle vittime, le indagini processuali mettono in luce una realtà multiforme e variegata, un aspetto sicuramente poco noto della Roma barocca.
EUR 17.10
BMB. Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana. Vol. 13
Nel presentare il volume 12 di BMB ci auguravamo di poter al più presto riversare nell'archivio in linea i dati dei primi undici volumi, in modo da consentire la consultazione complessiva della bibliografia da noi raccolta dal 1990 in poi. Il lavoro è a buon punto, anche se non ancora completato: il materiale va infatti rivisto e corretto, apportando le modifiche che l'esperienza e una più attenta verifica dei dati ci hanno consigliato. Ci piacerebbe poter offrire con il prossimo volume la notizia della piena consultabilità in rete dell'intera BMB. L'inesauribile miniera beneventana continua a produrre nuovi frammenti: quest'anno ce li hanno segnalati Daniele Arnesano (scriptio inferior del palinsesto salentino Vat. gr. 2253), Giuliana Capriolo (coperte di protocolli notarili dell'Archivio di Stato di Salerno) ed Elisabetta Sciarra (un foglio utilizzato nella legatura di una cinquecentina della Biblioteca Angelica di Roma). Nel primo e nel terzo caso gli scopritori ne hanno dato notizia nelle Novità di BMB in linea; dell'articolo di Giuliana Capriolo, Frammenti in scrittura beneventana, “Rassegna storica salernitana”, 21, 2 (2004), pp. 33-54, renderemo conto quanto prima nella versione telematica della nostra bibliografia e quindi in BMB 14. È apparso da poco...
Il femminismo degli anni Settanta
Negli anni '70 il femminismo fu in Italia una pratica politica diffusa, che trasformò la coscienza e la vita di migliaia di donne; i suoi caratteri variarono molto da una città all'altra rispecchiandone le differenze di storia sociale, politica e culturale. Generazioni e memorie diverse analizzano i percorsi che hanno caratterizzato il vissuto di quella stagione: dal corpo e dalla sessualità al rapporto tra personale e politico, alla reinvenzione della vita quotidiana, ai nessi con i temi sociali e i soggetti politici. Ne emerge la proposta di una 'rilettura' del femminismo che pone domande sulla sua difficile trasmissione, sul suo carattere di storia incompiuta, sulle prospettive dei nuovi femminismi in una scena contemporanea mutata.
EUR 20.90
Le chiavi e la tiara. Immagini e simboli del papato medievale
Il papato medievale, più che ogni altro potere del suo tempo, si è servito di rappresentazioni e di simboli per affermare e sostenere la sua azione: raffigurazioni e idealizzazioni sono stati elementi inscindibili dalla vita di un'istituzione straordinariamente efficace in termini di autorappresentazione. Le chiavi e la tiara, la rosa d'oro e la Fenice, le sedie di porfido e la cattedra di san Pietro, gli affreschi dei Santi Quattro Coronati e le statue di Bonifacio VIII o l'accensione rituale della stoppa. Questi e molti altri sono i simboli di cui si parla, lungo un percorso che contribuisce a ricostruire il mondo mentale e ideologico del papato medievale, integrando lo studio dei testi con il messaggio proveniente dalle rappresentazioni visive.
EUR 16.50
Statuti di Cavarzere del 1401-1402
Con gli statuti del 1401-1402 Cavarzere ebbe per la prima volta un'organica legislazione propria, rimasta poi in vigore nei secoli a venire. Il testo, finora quasi ignorato, si propone come documento fondamentale per la storia della piccola comunità che da sempre segnava il limite estremo del Dogado veneziano. Le norme allora approvate ci parlano di un ambiente fisico particolare, con estese aree vallive, con orti e poderi sui pochi terreni alti, con boschi e piantagioni di salici, e di questo ambiente recuperiamo pure i caratteri economici e i modi di vita. Sono dati importanti per la conoscenza di una di quelle comunità lagunari che, fortemente integrate nella realtà statuale veneziana, paiono talvolta non avere storia. Proprio quando, all'aprirsi del Quattrocento, col crescere della complessità e degli impegni dello Stato, la vecchia realtà unitaria del Dogado sembrava venir meno e la comunità locale poteva stentare a riconoscersi in una realtà dapprima avvertita come coesa, era lo statuto a ribadire ciò che in periferia non si era perso e si chiedeva fosse riconosciuto anche dalla capitale: la partecipazione ad un organismo unitario. In concreto, lo statuto assumeva un ruolo quasi strategico nel confermare un equilibrio...
Il «Liber iurium» del comune di Monselice (secoli XII-XIV)
Il 12 dicembre 1308 il podestà uscente di Monselice, Antonio da Lio, consegnava ufficialmente al cancelliere del comune una notevole quantità di libri, dei quali ci ha trasmesso un dettagliato elenco uno dei notai presenti. Si trattava di unità librarie diverse per consistenza e materie, che in tutto raggiungevano la ragguardevole cifra di 103. Si possono fare due considerazioni a questo proposito. Innanzitutto che solo una realtà istituzionale di peso poteva disporre, in avanzata età comunale, di una tale mole di scritture di cancelleria; e infatti Monselice, anche se non rientra tra quelle che una consolidata tradizione storiografica ha battezzato “città-stato”, fu indubbiamente una “quasi-città” di notevole spicco. L'altra considerazione è che di questo materiale poco o nulla è sopravvissuto. A inizio Cinquecento, nel corso della guerra di Cambrai, l'archivio monselicese andò in fiamme e la scoperta dell'inventario lascia il rammarico di non poter attingere a una fonte che avrebbe fornito preziose conoscenze su tematiche quali l'ordinamento burocratico, le tecniche amministrative, le risorse finanziarie, la prassi giudiziaria. Una fonte, insomma, che avrebbe dato l'opportunità di approssimarci meglio a quella «storia sociale delle istituzioni» comunitarie che oggi è nei voti di tanti medievisti. Tuttavia...