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Mostrati 661-680 di 97664 Articoli:
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Linguaggi politici nell'Italia del Rinascimento
Studiosi del tardo Medioevo e del primo Rinascimento cercano di mettere a fuoco il denso nodo concettuale dei linguaggi politici e di indagarne le implicazioni, sulla base di due direttrici fondamentali. Da un lato l'abbandono del terreno esclusivo dei "grandi autori", dei testi prodotti da umanisti e filosofi, e l'allargamento a quello spettro di fonti che per convenzione sono definite "pragmatiche" - capitoli, gravamina, arenghe, missive, statuti, testimoniali, atti notarili. Dall'altro, un'attenzione particolare per le circostanze d'uso del linguaggio, per le finalità che si proponevano di conseguire i soggetti che consapevolmente lo impiegavano: da qui l'importanza dei contesti sociali in cui le idee prendevano corpo, dell'indagine sui rapporti tra gli autori o produttori di testi e i loro destinatari.
EUR 38.00
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Collegi studenteschi a Roma nel Quattrocento. Gli statuti della sapienza nardina
Il panorama dei collegi universitari a Roma non è affollato. Bisogna attendere la seconda metà del Quattrocento per veder sorgere un organismo dalla fortuna duratura: il collegio fondato dal cardinale Domenico Capranica, che sopravvive fino ai giorni nostri. A questo si ispirò, negli ultimi decenni del Quattrocento, il cardinale Stefano Nardini per progettare, ancora a Roma, una istituzione simile, in seguito denominata «Sapienza Nardina». Il collegio risulta attivo poco dopo la morte del fondatore, nel 1484; ma non dovette avere mai vita facile: dopo un lungo periodo di difficoltà l'istituto sarà sciolto definitivamente alla metà del XVIII secolo. La prima parte del libro traccia la storia del Collegio Nardini; la seconda contiene l'edizione di documenti di varia provenienza che interessano la storia dell'istituzione, in gran parte qui pubblicati per la prima volta.
EUR 22.80
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Bibliografia gramsciana ragionata. Vol. 1: 1922-1965.
Chi studia o soltanto legge Gramsci oggi in Italia non può prescindere dalla sterminata letteratura critica sul suo pensiero accumulatasi nelle più diverse lingue e culture in ogni area del mondo. La produzione di studi, ma anche di edizioni, traduzioni, e materiali diversi, è diventata un fiume impetuoso, con un eccezionale crescendo culminato nel 2007 in occasione delle celebrazioni commemorative del settantesimo della morte, quando il mondo della cultura, accademica e militante, quello della scuola, e le istituzioni ufficiali di un gran numero di Paesi si sono impegnati a ricordare degnamente la figura e l'opera di questo sardo schivo, che trascorse in prigione gli anni decisivi della sua vita. Oggi quello di Gramsci è un nome noto a moltissimi: studiosi, in primo luogo, ma anche appassionati, e un pubblico vario, che talora nulla hanno a che fare con la tradizione comunista, con il marxismo, o con la stessa storia italiana. Dati ufficiali dell'Unesco ci dicono essere questo autore tra i più pubblicati, studiati e tradotti nel mondo. Da queste premesse nasce l'impegno della Fondazione Istituto Gramsci di pubblicare questa Bibliografia Gramsciana Ragionata (BGR) in tre volumi, dei quali esce ora il primo, dedicato...
Storie di una pieve del Valdarno. San Romolo a Gaville in età medievale
Nelle vicende di una pieve della campagna medievale è possibile leggere in controluce le dinamiche politiche, gli intrecci dei poteri, i conflitti tra le forze coinvolte nel territorio. Questo è il filo conduttore del volume dedicato alla pieve di San Romolo a Gaville (Figline Valdarno) dal X secolo fino alle soglie dell'età moderna.
EUR 20.90
Il catastico verde del Monastero di S. Giustina di Padova
Rubare le anime. Il diario del rapimento di Anna del Monte, ebrea romana
Come si difende il diritto alla libertà di fede e alla propria identità contro i tentativi di conversione forzata? Anna del Monte, giovane ebrea romana appartenente a una ricca e colta famiglia del Ghetto, strappata ai genitori e rinchiusa a forza a metà Settecento nella Casa dei catecumeni per indurla a convertirsi, ha lasciato una straordinaria e rara testimonianza della sua esperienza drammatica e della fiera opposizione ai tentativi di farle accettare il battesimo e di "rubarle l'anima". Astuzia, cultura, capacità di rispondere anche sul piano dottrinale agli argomenti che dovevano intaccarne la fede, rivendicazione instancabile della propria identità ebraica e perfino coraggio fisico sono le risorse messe in campo dalla giovane per riuscire a resistere e a ritornare libera alla famiglia e alla sua comunità. Storia individuale di una donna fuori del comune, il suo diario della prigionia rivela anche uno squarcio drammatico della lunga e difficile storia dei rapporti tra ebrei e cristiani, narrando con grande potenza stilistica una vicenda di sopraffazione della coscienza e della libertà personale che tuttavia porta fino a noi il messaggio positivo della forza della ragione e della possibile reciproca, rispettosa, acccttazione. Esso si rivela dunque...
Dante, Guido e Francesca. L'amore nel V canto dell'Inferno
La suggestiva ipotesi proposta da Gennaro Sasso è che Dante abbia costruito la figura di Francesca da Rimini spirandosi alla teoria dell'irresistibilità dell'amore esposta da Guido Cavalcanti in "Donna me prega": da questo punto di vista, la condanna di Francesca va dunque interpretata come una critica radicale dei concetti svolti nella grande canzone cavalcantiana, che Dante respinge con nettezza.
EUR 24.70
Eredità culturali dell'Adriatico. Archeologia, storia, lingua e letteratura. Vol. 1
Steering Committee: Rosanna Benacchio, Fiorenza Bertan, Luciana Borsetto, Gian Pietro Brogiolo, Furio Brugnolo, Maria Stella Busana, Silvana Collado, Renato Covino, Antonio Di Vittorio, Giovanni Luigi Fontana, Sauro Gelichi, Elena Francesca Ghedini, Egidio Ivetic, Vesna Girardi Jurkié, Miljenko Jurkovié, Vladimir Kovacic, Nella Lanza, Bratislav Luèin, Franco Mancuso, Antonio Monte, Rolf Petri, Paola Pierucci, Drago Roksandié, Guido Rosada, Nada Vajs Vinja, Guido Zucconi.
EUR 38.00
De re militari. Pratica e teoria nella guerra medievale
Nel corso del medioevo il modo di combattere non rimase sempre eguale a se stesso. Mezzi e procedimenti di azione furono oggetto di continue innovazioni, alle quali non fu estranea la costante influenza dei modelli antichi. Influenze che presero la preminenza in età umanistica, con la composizione di trattati che estesero la loro influenza in tutto l'Occidente.
EUR 26.60
BMB. Bibliografia dei manoscritti in scrittura beneventana. Vol. 16
L'avvenimento dell'anno è senz'altro identificabile nella pubblicazione della miscellanea in onore di Virginia Brown, Classica et Beneventana, apparsa per i tipi di Brepols a cura di Frank Coulson e Anna Grotans e debitamente schedata in questo numero di BMB da diversi redattori. Si tratta di un riconoscimento importante per una studiosa che rappresenta da diversi decenni la figura di riferimento per la scrittura e la cultura del meridione d'Italia nel medioevo. Ancora nel 2007 ha pubblicato due importanti articoli (dei quali si dà conto nelle pagine seguenti) sui palinsesti beneventani e sull'identificazione di scribi cassinesi, dovuta quest'ultima al suo instancabile scrutinio delle Compactiones e degli altri frammenti conservati nei codici dell'abbazia. Ci auguriamo ovviamente che Virginia voglia continuare a fornire in futuro un sempre più ricco materiale alla nostra impresa. Un altro studioso che desideriamo ricordare è Giacomo Baroffio, il cui inventario sommario dei manoscritti liturgici italiani all'interno del suo prezioso Iter liturgicum Italicum è stato accuratamente spogliato dalla nostra redattrice Laura Albiero. Nel suo caso, oltre la qualità dei contributi, si deve apprezzare la generosità con cui una mole imponente di informazioni viene liberamente messa a disposizione di chi abbia interesse a...
Ritorno alla politica. I magnati fiorentini, 1340-1440
Alla fine del XIII secolo, numerosi Comuni italiani cercarono di imbrigliare la violenza e l'indisciplina di alcune famiglie aristocratiche e di bandirle dall'attività politica. A Firenze, l'esclusione di questi lignaggi dichiarati magnatizi fu più volte confermata fino all'età medicea e le misure eccezionali destinate a prevenire e punire i misfatti di questi Grandi furono reiterate e talvolta inasprite. Parallelamente, nel corso del Trecento, il gruppo dirigente del Comune reintegrò nel Popolo - ossia tra i cittadini politicamente attivi - singoli individui o interi gruppi familiari precedentemente estromessi. Il libro ripercorre le tappe e le modalità di questi “ritorni” che suscitarono delle resistenze e furono il risultato di compromessi tra élite mercantile al potere e magnati. Nel corso di circa un secolo, il Comune fiorentino sperimentò delle strategie di controllo sul comportamento criminale e fazioso dei magnati. In primo luogo, cercò di sfruttare il forte senso di solidarietà familiare nel tentativo di ritorcerlo contro di loro, offrendo anche le possibili vie di fuga dagli stretti vincoli del lignaggio. Poi intervenne anche sui principali segni della loro identità come il nome e le arme, sottoponendoli a uno stretto controllo di natura politica e collocando così...
Famiglie. Circolazione di beni, circuiti di affetti in età moderna
Ragazze che provano a forzare la mano ai loro corteggiatori, concedendosi per affrettare le nozze, fidanzati che si fanno sorprendere in flagrante concubinaggio per sposarsi con minori formalità, uomini e donne che - lontani dai rispettivi coniugi - contraggono un nuovo matrimonio, cugini primi che cercano di sottrarsi all'impedimento canonico alle nozze: anche in età moderna e nonostante gli sforzi della Chiesa, i rapporti di coppia assumono configurazioni variabili, non ascrivibili a un unico modello di matrimonio o di convivenza. Del resto la famiglia, come la parentela, è un'entità complessa, frutto mutevole del diverso rilievo - sociale, legale e affettivo - di volta in volta attribuito ad alcuni legami. Legami che si costruiscono anche attraverso la circolazione di risorse e di cose, e la saggia gestione e trasmissione dei beni è anzi una delle maggiori preoccupazioni di uomini e donne di età moderna. Di queste azioni e aspirazioni i saggi raccolti in questo libro cercano di dar conto, coniugando la ricerca d'archivio con la lettura della trattatistica, lo studio dei comportamenti con quello delle elaborazioni culturali e delle giustificazioni ideologiche.
EUR 25.50
Decimae. Il sostegno economico dei sovrani alla Chiesa del Mezzogiorno nel XIII secolo. Dai lasciti di Eduard Sthamer e Norbert Kamp
Dal Medioevo sino ad oggi la divisione dei poteri e delle competenze tra lo Stato e la Chiesa, tra il potere laico e quello ecclesiastico, continua ad essere uno dei problemi di fondo della società occidentale e non solo. Il regno di Sicilia dell'imperatore Federico II, sovrano della Città terrena che si contrappose alla Città celeste del papato, rappresenta un esempio molto particolare del legame tra i due poteri: i re normanni, svevi e angioini lasciarono alle diocesi e ai monasteri locali un'autonomia politica ed economica molto ridotta, ma, in controparte, gli concessero una percentuale dei redditi fiscali e monopolistici dello Stato. I vescovi e gli abati del regno rimasero di conseguenza dipendenti dai contributi della corona, il che tolse loro ogni possibilità di opporsi al re. Il volume raccoglie i regesti di 1874 documenti sull'argomento, continuando e integrando l'opera iniziata negli anni '30 del Novecento da Eduard Sthamer e proseguita negli anni '60 e '70 da Norbert Kamp.
EUR 57.00
Stalinismo di frontiera. Colonizzazione agricola, sterminio dei nomadi e costruzione statale in Asia centrale (1905-1936)
I nomadi kazachi soffrirono più di ogni altra popolazione sovietica la "rivoluzione dall'alto staliniana", e più di un un milione di loro morì nella grande carestia all'inizio degli anni Trenta del Novecento. Il libro, partendo dal problema della natura ambigua dello Stato sovietico in Asia, un potere in parte neocoloniale e in parte decolonizzatore, affronta l'evento più traumatico nella formazione dell'Asia centrale contemporanea, sulla base di anni di ricerche negli archivi ex sovietici della Federazione russa, del Kazakstan e dell'Uzbekistan.
EUR 38.00
Il gioco e la guerra nel secondo millennio
In una prospettiva generale e di lungo periodo, molti sono i piani nei quali il gioco e la guerra s'in contrano, si confrontano e, in alcuni casi, si confondono. Si tratta di una vasta casistica in cui rientrano anzitutto i giochi dalle evidenti finalità di esercizio militare: dalla corsa con le bighe dell'antichità alla regata, alla “battagliola” medievale, fino agli esercizi cavallereschi dell'aristocrazia in età moderna, al limite fra pratica sociale e addestramento bellico. Talvolta, in modo quanto mai ambiguo, guerra e gioco si contrappongono, come in quelli che oggi consideriamo i “Giochi” per eccellenza, le Olimpiadi, competizioni che intendono essere un (pro)motore di pace ma rappresentano anche, come alcuni sport di massa, una “guerra senza armi”. L'intreccio tra conflitto e gioco si fa poi esplicito in operazioni di carattere dichiaratamente militare, quali le grandi manovre degli eserciti o l'utilizzazione di war game da parte di stati maggiori e scuole di guerra. La stessa guerra, nella misura in cui accentua la dimensione mitica, esalta il caso e deresponsabilizza chi vi prende parte, può risultare un'esperienza psicologicamente simile a quella ludica. Sono temi delicati e complessi, affrontati in undici studi di specialisti della materia.
Vedi Offerta I linguaggi del potere nell'età barocca. Vol. 2: Donne e sfera pubblica.
In quali termini si può parlare del “potere delle donne” tra Cinque e Seicento? Una partecipazione limitata e minoritaria al potere maschile? Contropoteri illeciti e seduttivi? Poteri delegati, indiretti, informali? Regine e reggenti, governatrici, tutrici, ambasciatrici, spose e madri di principi: le donne abitano la sfera pubblica, rivelando quanto il campo dei rapporti di potere sia potentemente strutturato e attraversato dalle relazioni di genere. Nella complessa rete delle relazioni dinastiche, familiari, cetuali e intellettuali che percorrono l'Europa del tempo, il “filo rosso” della presenza femminile disegna nuove strategie politiche e simboliche per la conquista di un inedito primato. Ciò vale anche per Roma, “città del Papa”, dove proprio le donne della famiglia papale, tra luci ed ombre, accrescono significativamente la loro influenza sulle fazioni politiche, nel cerimoniale di corte, nella vita stessa della Curia.
EUR 30.40
Donne di potere nel Rinascimento
Le protagoniste di questo volume - principesse, sovrane di piccoli Stati autonomi, parenti di papi e cardinali, feudatarie e patrizie - sono tutte molto attive nella società politica del Rinascimento italiano: organizzano corti e accademie, governano come reggenti, partecipano alla lotta politica, in alcuni casi sono addirittura alla testa di piccoli eserciti. Donne di potere nel Rinascimento non costituisce tuttavia una raccolta di biografie di donne illustri, bensì la dimostrazione della “normalità” di un nesso tra le donne dell'aristocrazia italiana e il potere. I contributi qui raccolti mostrano infatti come, nella complessa articolazione dei poteri dell'antico regime, queste gentildonne assunsero - accanto ai loro padri, fratelli, mariti, figli e nipoti - ruoli di rilievo politico all'interno della sfera pubblica. Ma raccontano anche del loro potere informale, legato alla socialità femminile, di un potere “discorsivo”, delle “emozioni”, come obblighi affettivi, di onore e fedeltà, che legavano gli individui di un gruppo, o anche del potere dell'amore.
EUR 52.25
La letteratura latina medievale
Il genere letterario è una categoria che rende possibile l'individuazione di tratti comuni a più testi, e dunque una classificazione delle opere letterarie. Osservare le adesioni e gli scarti del singolo autore e della singola opera rispetto al canone generale in una determinata epoca si rivela una prospettiva utile a comprendere i meccanismi di funzionamento della creazione letteraria e della storia della letteratura. In questo volume vengono presentante in maniera diretta e specifica le problematiche dell'evoluzione dei generi letterari nel Medioevo latino, da Boezio a Dante, senza però derogare alla necessità di presentare tale evoluzione all'interno di un preciso quadro storico-culturale e prima ancora cronologico. L'idea è quella di incrociare lo studio “orizzontale” (diacronico) della storia letteraria con quello “verticale” (sincronico) dello sviluppo dei generi. Le cinque “età” in cui è generalmente suddiviso il medioevo latino (barbarica, carolingia, feudale, scolastica e scientifica) fungono così da sfondo costante per una struttura tripartita: storia civile e culturale, storia della lingua latina e storia dei generi letterari.
EUR 27.55
Meridiana (2008). Vol. 61: Mezzogiorno/Italia.
Critica del testo. Vol. 10\3