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Debord e il situazionismo revisited. Punto della situazione n. 1
"La società dello spettacolo" e la critica rivoluzionaria di Michele Nobile; Debord avant Debord di Sandro Ricaldone; Rapporto sul cinema sovversivo di Debord di Pino Bertelli; Complicanze "spettacolari" di Roberto Massari; Il marxismo situazionista di Asger Jorn di Giorgio Amico; Basi lettriste del Situazionismo di Alessandro Scuro; Crisi e superamento dell'arte: dal Futurismo a Debord (e oltre) di Antonio Saccoccio; Il punto della Situazione nella realtà delle Reti di Stefano Balice; Punto d'arrivo (e situazioni in bici) di Antonio Marchi; Punto di ripartenza: una Galleria semisituazionista nel cuore di Livorno di Roberto Peccolo Appendici: Guy Debord dal Lettrismo all'Internazionale Situazionista di Mirella Bandini; Da La società dello spettacolo ai Commentari: Note di lettura di Roberto Massari.
EUR 10.20
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Gesù, Giacomo e Paolo. Alle origini del cristianesimo
"Dopo circa duemila anni la figura di Gesù, insieme alla sua azione, è ancora oggetto di discussioni e di sforzi per ricostruirla. Per secoli e secoli l'attenzione degli studiosi si è concentrata sugli aspetti religiosi e teologici, finché in epoca contemporanea taluni studiosi ne hanno messo in dubbio l'esistenza storica. Oggi questo problema non è più in discussione negli ambienti scientifici, con buona pace dei sensazionalisti che continuano ad annunciare che Gesù non sarebbe mai esistito. In tempi più recenti i testi evangelici sono stati fatti oggetto di analisi ad ampio raggio per focalizzare un profilo non più considerato assurdo o ideologicamente condizionato: vale a dire che la passione e morte di Gesù costituirono la sconfitta terrena di un movimento non solo religioso ma anche rivoluzionario. Questo aspetto viene ancora rifiutato dalle Chiese cristiane, ma ormai gli studi al riguardo vanno aumentando e si deve prendere atto dell'assenza di confutazioni specifiche su quanto in essi contenuto. Ancora una volta è più facile rifiutare a priori che controargomentare. L'altra questione ancora aperta riguarda le origini del Cristianesimo, con particolare riguardo al I secolo, cioè il periodo in cui ne furono poste le prime basi...
I muri ancora ricordano. Epigrafi, monumenti e memorie della guerra e della Resistenza a Roma (1943-1945)
"Giuseppe Mogavero ha aggiornato e integrato la sua rassegna di immagini e schede storiche informative sulle epigrafi resistenziali esistenti sui muri e negli spazi urbani di Roma. La prima edizione del suo libro, nonostante la tiratura elevata, è infatti da tempo esaurita. A diffonderla contribuirono l'ANPI di Roma (che ne aveva promosso la realizzazione) e il Museo storico della Liberazione (che ne rilevò l'importanza per i suoi scopi educativi e di promozione culturale). Nei poco più di dieci anni trascorsi dalla prima edizione, l'autore è stato un solerte e impegnato 'viaggiatore della memoria' in vari luoghi della città, dove lo avevano richiesto scuole, biblioteche, centri sociali, associazioni, comitati, centri anziani e financo parrocchie: luoghi in cui le sue pagine avevano sollecitato le ricerche e la valorizzazione di persone ed eventi variamente ricordati in rioni, quartieri, suburbi fin quasi al limite della campagna. A volte gli alunni di alcune scuole ne hanno tratto occasione per una mostra o per una messa in scena; altre volte è stata un'associazione che ha promosso itinerari nel territorio; in altre occasioni, infine, si sono costituiti appositi comitati per ripulire e restaurare lapidi abbandonate o danneggiate, ma talora addirittura...
Storia del trotskismo in America latina
"Questo libro è stato scritto tre decenni fa e pubblicato originariamente in portoghese e spagnolo (in Brasile e Argentina). Abbraccia poco più di mezzo secolo di storia, dalle origini dei primi gruppi trotskisti in America latina alla prima metà degli anni '80. Al momento della sua pubblicazione, sul tema non esistevano praticamente studi accademici o di qualsiasi altra natura. La principale eccezione era 'Trotskyism in Latin America' [1973], del prof. Robert J. Alexander (della Hoover Institution, nell'Università di Stanford, Usa), e un articolo di Pierre Broué nei Cahiers Léon Trotsky (che erano pubblicati in Francia sotto la direzione dello stesso Broué). Abbastanza poco, come si vede. La prima opera è essenzialmente un catalogo diviso per paesi e con varie imprecisioni (benché l'autore disponesse dei notevoli fondi documentali della Hoover Institution). Alexander, inoltre, non ha mai nascosto il suo anticomunismo militante. L'articolo di Broué, dal canto suo, riguardava solo il primo decennio di attività del movimento trotskista nel continente (1930-1940). Abbiamo redatto i testi che compongono questo nostro libro durante il periodo dell'ultima dittatura militare argentina (1976-1984), che ci ha costretti all'esilio in Francia e poi in Brasile (dove attualmente sono ordinario di Storia...
L' antispettacolo nella società dello spettacolo. Punto della situazione n. 2
Un incontro a Livorno fra teoria e situazioni urbane (a.s.); Fronteggiare lo spettacolo di Stefano Taccone; Dallo spettacolo del fantasma al fantasma dello spettacolo di Pasquale Stanziale; "Pour en finir avec le travail" di Alessandro Scuro; FaceStrike: détournare la società spettacolare dai social network di Antonio Saccoccio; Vaneigem: premesse di una teoria politica del situazionismo di Roberto Massari; Sulla teologia eversiva della fotografia situazionista di Pino Bertelli; "...lui non sposa l'imitazione" di Antonio Marchi; Teatro in birreria di Maurizio Moretti. Appendici: Michèle Bernstein: critica della separazione di Arianna Iacono; Guy Debord's critique of Religion by Anna G. O'Meara. Dis-servizio fotografico di Pino Bertelli.
EUR 10.20
Chesucristo. La fusione in immagini e parole tra Guevara e Gesù
"Cristo e il Che rientrano a pieno titolo nella categoria dei 'morti giovani, amati dalla sorte' (dalla Storia), nonostante i dubbi degli studiosi sulla data di nascita del primo e nonostante i 39 anni di età raggiunti dal secondo. In accordo a criteri comunemente accettati, entrambi sono da considerare 'morti giovani', non per dati anagrafici o particolari condizioni fisiche (minate in entrambi da digiuni e patimenti vari), ma per meriti etico-esistenziali: il primo sacrificò la propria vita per ridare indipendenza al popolo ebraico, per un ritorno al rispetto integrale della Legge mosaica, per l'interiorizzazione spirituale del messaggio divino e - fa piacere pensare - anche per salvare l'umanità da sicura perdizione; il secondo per liberare quella stessa umanità dal giogo del capitalismo (incarnato dall'imperialismo Usa e non solo, e dal feticcio del dio denaro) e avviarla sulla strada della rivoluzione mondiale."
EUR 22.10
La fattoria degli animali. Una fiaba
"Del resto, gli operai e l'intellighenzia di un paese come l'Inghilterra non possono rendersi conto che l'Urss attuale è completamente diversa da ciò che era stata nel 1917... essendo abituati a una relativa libertà e moderazione nella vita pubblica, il totalitarismo è assolutamente incomprensibile per loro. Tuttavia, si dovrebbe tenere a mente che l'Inghilterra non è poi così democratica. È anche un paese capitalistico..." (G. Orwell, dalla Prefazione all'ed. in ucraino). Con le due prefazioni e un inedito.
EUR 11.90
Il Ricettocchio. 101 piatti di cucina mediterranea, biologica, vegana, vegetariana
"L'impostazione generale della mia cucina è italo-mediterranea, rafforzata con il recupero di cereali, verdure, legumi e ortaggi fino a poco tempo fa trascurati o del tutto abbandonati. Dal contatto con la cucina macrobiotica vi ho inserito componenti non mediterranee, ma soprattutto asiatiche (giapponesi, indiane, cinesi) come tofu, seitan, daikon, tahin, curry, gomasio, tamari e altre. Resta comunque una cucina in cui predomina la tradizione italica in un più ampio quadro latino-mediterraneo." (Aloma Valentina)
EUR 17.00
Vaticano, olocausto e fascismi
Con testi di Daniele Barbieri, Guido Caldiron, Fabio Casalini, Jean Cotereau, Javier Dronda Martínez, Peter Gorenflos, Fritz Erik Hoevels, Yeshayahu Andrej Jelinek, Alexander Korb, Hyam Maccoby, Maria Mantello, Roberto Massari, Simone Mosch, Federico Piccirillo, Sandro Portelli, Roberto Savio, Frank-Rainer Schurich, Dirk Verhofstadt.
EUR 17.00
Rapporto della delegazione siberiana
"Nel fermento ideale del rivoluzionario ventiquattrenne emerge una direttiva di pensiero destinata a diventare il tema dominante di tutta l'ultima parte della sua vita, quella che l'ha reso maggiormente celebre al mondo. Nel "Rapporto" si parla di pericoli «burocratici» (dopo che il tema era già stato sollevato da Martov, pur non usando l'espressione russa corrispondente per definire la burocrazia). Nella sostanza delle preoccupazioni espresse da Trotsky, ed esplicitamente in alcune formulazioni, si attribuiscono agli iskristi «maggioritari» [bolscevichi] - e a Lenin in particolare - dei «sogni burocratici», una "Wille zur Macht" (volontà di potere), un progetto di «egemonia sulla socialdemocrazia», una «fede insensata nell'onnipotenza della redazione in esilio», una tendenza al «centralismo burocratico». Si tratta di accuse dettate forse dall'acrimonia frazionistica o sono preoccupazioni giustificate dalla piega che gli avvenimenti hanno ormai preso nella lotta sulle questioni presuntamente organizzative?" (dall'Introduzione di Roberto Massari)
EUR 8.50
I nostri compiti politici
"A Lenin non era mai accaduto - né mai più accadrà - nell'arco di un'ampia e gloriosa vita di polemista, d'essere trattato in così malo modo, con critiche altrettanto dure e inesorabili, da così tanti punti di vista e da qualcuno dotato di un simile patrimonio culturale, di una così lucida coerenza di argomentazioni. Nessun biografo si è mai provato a spiegare se la decisione di non rispondere - veramente inconsueta da parte di Lenin - sia stata determinata dallo sbigottimento per l'ardire del suo allievo prodigio, oppure dalla realistica considerazione di aver ben poco da contrapporre a un attacco di tale ampiezza e profondità. In sostanza, il dirigente bolscevico avrebbe preferito incassare il colpo, conservando per altro una stima imperitura per il degno avversario." (dall'Introduzione di R. Massari)
EUR 12.75
Alle origini della Rivoluzione permanente
"Ne 'I nostri compiti politici' Trotsky aveva posto I 'azione autonoma delle masse lavoratrici al centro della scena politica russa e l'aveva fatto tenendo d'occhio in modo particolare il proletariato urbano. Nessuno avrebbe potuto immaginare che le pagine ivi dedicate alla lotta di fabbrica e allo sciopero, come strumento principale di lotta, avrebbero anticipato solo di pochi mesi la più grande ondata di lotte operaie che si fosse mai vista fino a quel momento in Europa (con l'eccezione della Comune di Parigi, da considerare, però, sotto altri profili)."
EUR 18.70
Destino di una rivoluzione. Urss 1917-1937
«Dopo aver conquistato il potere, i lavoratori della Russia devono ancora prepararsi a riconquistare tutto, a prezzo di nuove battaglie. Il loro punto di partenza, però, non è più nei secoli di oppressione e di sconfitta. Hanno dietro di sé grandiose vittorie. Non ne hanno potuto godere i frutti, senza dubbio. Essi sanno, sentono, tuttavia, che nessuna maledizione pesa su di loro. Le imprese di ieri garantiscono loro il futuro. Niente è finito, tutto ricomincia... Come la natura, anche la storia in via di compimento non è giusta né ingiusta: è necessaria. Le capita di stritolare coloro che, con tutto il loro spirito, intendono trasformarsi in suoi strumenti. Ciò non ha grande importanza, ammesso che le strade siano trovate, gli scopi raggiunti e che gli uomini in marcia superino la fase... Il rivoluzionario, pervaso da questa convinzione, non offre più prese al rancore, all'amarezza, al risentimento, alle fragili piccole ragioni della sua minuscola avventura personale. Ci importerebbe poco essere iniquamente, assurdamente travolti, se la nuova società nascesse veramente...»(Da Destin d'une revolution, 1937)
EUR 16.15
Gramsci e il «Biennio rosso». I consigli di fabbrica a Torino
«La fine della guerra ha aperto in tutto il mondo un periodo nuovo, profondamente diverso dai precedenti. In questo periodo i contrasti tra le due opposte classi sociali, tra chi comanda e chi dovrebbe ubbidire, tra chi è padrone dei mezzi di vivere e di produrre e chi per vivere deve vendersi a un padrone, tra chi è proprietario e chi è salariato, tra chi è ricco e chi è povero, sono diventati sempre più profondi. Vi è stato, anzi, un tempo, subito dopo la fine della guerra, in cui sembrava che i dominatori del mondo, cioè la classe dei proprietari, dei padroni, dei ricchi, stesse per venire travolta, come da una gigantesca ondata, dalla rivolta dei poveri, degli sfruttati, dei salariati, nei quali la guerra aveva sparso un malcontento enorme, ai quali, anzi, la guerra stessa aveva insegnato la ribellione. E la vittoria degli sfruttati sugli sfruttatori parve, in quel momento, possibile, soprattutto perché, sempre in conseguenza della guerra, correva il pericolo di andare distrutta tutta l'organizzazione economica che gli sfruttatori avevano creata e sulla quale si fondava il loro dominio. Quale in queste condizioni il dovere dei lavoratori, dei ribelli decisi...
Lenin e l'Antirivoluzione russa
"Si sviluppa qui il concetto di «antirivoluzione» come chiave interpretativa della vicenda russa. Con tale termine s'intende la forza di opposizione che nasce all'interno del processo rivoluzionario e a un dato momento vi si contrappone perché animata da interessi divergenti: questi potevano esistere incubati fin dall'inizio o possono sorgere nel corso stesso del processo rivoluzionario. Nel caso russo, come vedremo parlando del centrismo di Lenin, vi fu una sintesi di entrambi gli elementi. Ripercorrendo mentalmente la storia passata, il lettore verificherà facilmente che l'antirivoluzione è stata una costante in tutte le esperienze rivoluzionarie. Paradossalmente potremmo dire che la storia delle rivoluzioni è soprattutto storia delle rispettive antirivoluzioni. Parlerò quindi della formazione del processo antirivoluzionario russo e delle dirette responsabilità di Lenin, accompagnando il lettore in un lungo viaggio che a me sembra ancora affascinante." (R. M.)
EUR 18.70
DéRive gauche. Vol. 3: Punto della situazione/Point de la situation.
La nascita di Gesù tra miti e ipotesi
"Il nuovo lavoro di Spong sarà una felice sorpresa per molti lettori, soprattutto cattolici, che in questi anni si sono familiarizzati con il problema del Gesù storico. Vi troveranno in bella sintesi i dati della migliore storiografia critica e indipendente attorno ai vangeli dell'infanzia, cioè dei racconti del concepimento e della nascita di Gesù come sono riportati da Matteo e Luca. In realtà, il commento storico-critico a questi capitoli dei vangeli è dovuto a un credente, addirittura un vescovo, quindi a una persona che ha un grande interesse per Gesù di Nazareth. Può darsi che per qualcuno la sorpresa non abbia solo aspetti culturalmente e religiosamente piacevoli, ma sia fonte di disagio. Ciò a motivo della messa in discussione di un'eredità religiosa, ricevuta dal passato e ben sedimentata nella coscienza cristiana credente, da parte di un vescovo emerito della Chiesa episcopaliana qual è John Shelby Spong. Il disagio potrebbe risolversi in conflitto interiore e perfino in irritazione verso l'autore, generando un rifiuto della sua proposta. A queste persone, soprattutto, è rivolto l'invito a mantenere la calma e a pensare che si trovano nel mezzo di un'operazione, culturale che esige di essere affrontata con...
Commentari sulla società dello spettacolo
"Se nel libro del 1967 ('La società dello spettacolo') Debord aveva lasciato intendere a tratti che la grande trasformazione era ancora in fieri - pur essendo già profondamente sociale nella sua natura ma non ancora completa - nei Commentari (diciassette anni dopo), il filo del discorso può ripartire. Ma lo può fare solo prendendo atto che la grande trasformazione spettacolare è conclusa, al punto che essa modella ormai anche le azioni dei dominatori, rendendo irreversibile la loro trasformazione in «casta». Una casta «cooptata» - come del resto è inevitabile nel processo di formazione di qualsiasi casta all'interno della società capitalistica - nelle cui mani concorrono a integrarsi tutte le forme di dominio, rendendo assoluto quest'ultimo e finalizzando le stesse forme alla sua protezione." (dall'Introduzione di Roberto Massari)
EUR 6.80
All'ombra della guerra mondiale. Violenze degli ustascia in Croazia contro serbi, ebrei e rom (1941-1945)
Un lavoro di storiografia molto professionale, dedicato all'Olocausto compiuto dal regime filonazista degli ustascia croati contro i serbi di religione ortodossa, oltre che contro le «consuete» vittime del nazismo: ebrei, zingari, oppositori politici. In quanto tale, esso un particolare interesse per chi si occupa di Shoah, antisemitismo e totalitarismo in generale. Ma rientra anche direttamente tra gli studi sulla Seconda guerra mondiale, nella sua variante balcanica in particolare. Inutile dire che le vicende più recenti della ex Jugoslavia affondano le loro radici in quel dramma vissuto a cavallo dell'occupazione nazista, con la nascita dello Stato indipendente di Croazia, le stragi, il lager di Jasenovac, la Resistenza, il regime di Tito. Ricordo anche che il Vaticano di Pio XII diede pieno sostegno al regime di Ante Pavelic e degli ustascia. Papa Giovanni Paolo II decise addirittura di beatificare nel 1998 il cardinale Stepinac che di quel tentativo di genocidio aveva avuto piena responsabilità morale e politica. Il libro è tradotto dal tedesco (prima edizione all'estero) ed è corredato da un enorme apparato di note (tutte a piè di pagina), oltre a repertori sulle fonti, gli archivi e i periodici. La bibliografia è monumentale e...
Paolo creatore del mito e l'invenzione del Cristianesimo
Hyam Maccoby (1924-2004), ebreo inglese, grande bibliologo, studioso del Talmud e delle tradizioni religiose ebraiche e cristiane. Dopo aver diretto la biblioteca del Leo Baeck College di Londra, insegnò al Centre for Jewish Studies dell'Università di Leeds. Ma il suo lascito teorico è racchiuso nei molti lavori da lui dedicati a demistificare posizioni apparentemente acquisite del Cristianesimo. Una di queste - che Paolo fosse un fariseo e che Gesù non lo fosse - fu documentatamente contestata per entrambe le affermazioni proprio in questo libro, la cui pubblicazione nel 1987 provocò la reazione indignata dei guardiani dell'ortodossia cristiana. Maccoby scrisse anche molto sul fenomeno dell'antisemitismo antico e moderno, individuando in alcuni episodi evangelici la base per quest'ultimo. Per es. ritenne che la leggenda di Giuda Iscariota (da lui considerata un parto della Chiesa gentile-paolina) fosse un pilastro alla base della tradizione antisemitica del Cristianesimo.
EUR 13.60