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Carmi novecenteschi
Alessandro Parronchi è nato a Firenze nel 1914. Poeta, traduttore, storico dell'arte e critico militante ha lasciato un segno originale e duraturo in tutti i campi in cui ha esercitato la sua intelligenza. Tra i suoi libri maggiori ricordiamo gli "Studi su la dolce prospettiva" (1964), le raccolte poetiche "Coraggio di vivere" (1961) e "Climax" (1990), le versioni da Nerval e Mallarmé.
EUR 5.60
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Canzone di gesta. Testo spagnolo a fronte
La raccolta "Canción de gesta" è pubblicata qui nella versione completa dell'ultima poesia aggiunta da Neruda, «Giudizio finale», in risposta agli attacchi subiti da parte di alcuni intellettuali dopo la sua partecipazione a una riunione del Pen Club a New York nel 1966, e completa anche del nuovo prologo scritto dallo stesso poeta per l'edizione uruguayana del 1968, nel quale Neruda tornava su quell'episodio, stigmatizzando che quest'opera «è il primo libro che un poeta abbia dedicato alla rivoluzione cubana». Ma in "Canción de gesta" c'è molto di più che non la sola rivoluzione cubana: c'è il dramma sociale e politico di un intero continente e insieme il suo sogno di riscatto; c'è, soprattutto, la grande poesia di Neruda.
EUR 11.40
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Favole erudite per bravi vecchi bambini
Scritto nel 1874 per la celebre rivista "The Atlantic Monthly", queste "Favole erudite per bravi vecchi bambini" di Mark Twain (1835-1910) sono in realtà un'unica favola che permette al grande scrittore americano di fornire uno spaccato dei luoghi comuni dell'"americanismo" del tempo: la fiducia nell'avvenire grazie alla scienza e al progresso, lo strenuo ottimismo, la ricchezza come unico valore... Così la spedizione scientifica degli animali della foresta, dal dottor Ranocchio al signor Cavalletta, dal professor Lumaca all'Esercito dei vermi, e fino all'umile, più ragionevole e continuamente zittito Scarabeo, serve a mettere a fuoco la mai tramontata e sempre attuale cecità e vanagloria umana, con 'scoperte' che vanno dall'individuazione del solstizio invernale nelle rotaie del treno al misterioso "ritrovamento lamellibranchiforme" sul quale il Re viene portato in processione e che non è altro che stereo di vacca.
EUR 7.12
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Poesie scelte. Testo portoghese a fronte
Incapace di affrontare una realtà ebbra di pianto, e di mettere ordine fra le pulsioni opposte della sua anima, Fernando Pessoa dà vita a numerose figure eteronime, 'subpersonalità' caratterizzate da una particolare voce poetica a cui assegna una parte importante della propria produzione. Gioco di specchi, moltiplicazione ironica e mistificatrice di maschere, o piuttosto costruzione difensiva dal dolore del vivere, dalle incertezze del conoscere? L'antologia di Luigi Panarese che qui si ripropone rivelò nel 1967 la grandezza di Pessoa al pubblico italiano, e da allora si è riproposta ininterrottamente in questa sua funzione. Con l'ampia scelta dell'ortonimo (che rappresenta il tentativo di contenere razionalmente la vita e l'esperienza del mondo), e una significativa selezione dei tre eteronimi maggiori (Alberto Caeiro, sensibilissimo poeta bucolico, Ricardo Reis, autore di odi sotto il segno di Orazio, e il futurista Alvaro de Campos), il volume conduce il lettore per quello che si è via via configurato nel corso degli anni come un vero e proprio oceano poetico.
EUR 11.40
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La Spagna nel cuore. Testo spagnolo a fronte
Elegia e celebrazione, "La Spagna nel cuore" è il grande poema della guerra civile spagnola, scritto da un poeta straniero che sentiva la Spagna come la patria della sua lingua, e che in Spagna era stato accolto con grande calore dai poeti della cosiddetta Generazione del '27, e in particolare da Rafael Alberti e da Federico Garcia Lorca. Scrive Giuseppe Bellini nella prefazione: "In 'La Spagna nel cuore' lo stile è spoglio di retorica, come si conviene al tema, ma non di poesia, al contrario altamente raggiunta nei momenti più sentiti, allorché la tenerezza del poeta si volge al compianto dell'innocenza sacrificata o nell'elegia che coinvolge gli alti simboli della Spagna, Madrid, sola y solemne, non solo, ma le altre città martiri, come Almeria, Badajoz, Màlaga, la lunga serie di paesi offesi dalla guerra, elencati in 'Cómo era España' in una sorta di litania, di per sé consacrante".
EUR 8.08
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Tra costituzione e riforme. Scritti e interviste (1980-2000)
Uomo di profonda e vasta cultura, giurista finissimo, Paolo Barile (1917-2000) è stato un protagonista nel dibattito e nella vita delle nostre istituzioni. Ministro nel così detto 'Governo dei professori' presieduto da Carlo Azeglio Ciampi, Barile non ha mai disgiunto la partecipazione attiva alle tematiche sociali e istituzionali del Paese dal suo magistero, esercitato per tanti anni con l'insegnamento nelle Università di Siena e Firenze e con la pubblicazione di importanti studi, a cominciare dalla sua prima opera nel 1945, della quale il suo maestro Piero Calamandrei ebbe a dire, presentandola: "Egli considera il diritto una cosa seria: e l'ha dimostrato, prima che nello scrivere queste pagine, nel resistere, con virile fermezza, alle persecuzioni, alla prigionia, alla tortura". E in effetti quello che colpisce in primo luogo nella figura di Barile è proprio questo suo senso vivo del diritto e della Costituzione, come risulta anche dalla serie di articoli ed interviste raccolti in questo volume. In queste pagine vediamo Barile intervenire con la consueta finezza - ma anche con il rigore intellettuale del giurista che non può tollerare la disinformazione, dolosa o colposa, che può crearsi attorno ai principi fondamentali della nostra convivenza...
Impressioni e paesaggi
La raccolta di prose Impressioni e paesaggi è del 1918; segna dunque - se si fa eccezione per Fantasia simbolica, anch'essa in prosa, apparsa l'anno prima su rivista - l'esordio letterario di Federico Garcia Lorca, allora ventenne. Come scrive Carlo Bo nella prefazione, "le prose di Garcia Lorca sono preziose per diverse ragioni, prima fra tutte quella sull'origine della sua poesia". E in effetti, se queste prose presentano senza dubbio virtù e anche 'limiti' delle opere giovanili in genere, appare qui già molto evidente il ruolo che in seguito il mondo popolare rivestirà sempre nella sua poesia e nel suo teatro più maturi. Una partenza, dunque; e tale da svelare, come scrive ancora Bo, "le stagioni della formazione spontanea, in Lorca, del paesaggio dell'infanzia e dell'adolescenza". Altre prove, più tarde, qui riunite, concorrono a formare l'idea di questo Lorca prosatore: pensiamo alle pagine dedicate a Granada, "paradiso chiuso per molti", dove la riflessione storica e poetica s'intercala al piacere di scoprire l'anima della città agli occhi del viaggiatore non frettoloso. E ancora alle tre importanti conferenze che completano il presente volume, l'ultima delle quali - dedicata a Góngora - è forse la più...
Cinque lettere dall'Egitto
Tra il 1849 e il 1851 Gustave Flaubert compì quel viaggio in Oriente a lungo vagheggiato nelle sue opere giovanili. A organizzare il viaggio fu un suo grande amico, il ricco e intraprendente Maxime Du Camp. Un altro suo grande amico, Louis Bouilhet, restato invece in Normandia, fu il destinatario di queste sue splendide lettere. Il formicolio delle città piene di scene grottesche, gli amori crudamente raccontati in misere capanne lungo il Nilo, sullo sfondo di palme e rovine, le tante "malinconie del viaggio": ecco cosa racconta Flaubert in queste lettere dall'Egitto. Partito con il cuore gonfio di delusione per le critiche degli stessi suoi amici a "La tentazione di sant'Antonio", Flaubert piano piano scopre se stesso durante il viaggio, per diventare al ritorno, nella pratica ascetica della scrittura di "Madame Bovary", una sorta di eremita, come quel suo sant'Antonio la cui terra aveva finalmente visto in Egitto.
EUR 8.08
Una distesa infinita. Ultime lettere
La prima delle lettere di Vincent Van Gogh qui riunite porta la data del 21 maggio 1890. L'ultima, senza data, verrà trovata su di lui, incompiuta, il 27 luglio di quello stesso anno, dopo che Vincent si era sparato un colpo al petto con una rivoltella comprata a Pontoise qualche tempo prima. Neppure nel suicidio il pittore ebbe troppa fortuna, perché si era sparato nei campi, dove era uscito per dipingere, ma la pallottola era penetrata più in basso del cuore, e Vincent era riuscito a rientrare in camera, dove si sarebbe spento soltanto la notte del 29 luglio sotto gli occhi del dottor Gachet e del fratello Théo, cui entrambe quelle lettere erano indirizzate. Sono scritti che non fanno presagire più di altri, nel lungo epistolario che lo lega al fratello, un finale così tragico e vicino. Si sente, certo, la stanchezza del pittore, il suo scoramento di fronte al senso di fallimento della sua vita non soltanto artistica: Vincent vorrebbe soprattutto essere un buon pittore, non lo interessano il successo e i soldi, quanto la qualità della sua pittura alla quale offre tutto se stesso. E proprio quando parla della sua...
Il diritto di mentire
Intorno a un tema quanto mai controverso, antico e pur sempre attuale, quale quello della menzogna, si affrontano in questo volume due grandi filosofi che rappresentano anche due differenti scuole di pensiero, l'una pienamente radicata nella Francia del dopo-rivoluzione, l'altra che proviene invece dalla vicina Germania. L'occasione è data da un breve trattato scritto nel 1797 dall'allora trentenne Benjamin Constant, che, sotto il titolo "Delle reazioni politiche" disquisisce intorno alla possibile legittimità, in precisi contesti, della menzogna. L'intervento di Constant è centrato sulla necessità che i princìpi universali, per essere accettati anche sul terreno concreto, debbano a loro volta fondarsi su princìpi definiti "intermedi" tali cioè da permetterne la concatenazione con la realtà effettiva. Ma Constant, mentre cerca di definire questa sua teoria, critica la riflessione di Immanuel Kant che "persino di fronte a degli assassini che vi chiedessero se il vostro amico, che loro stanno inseguendo, si sia rifugiato in casa vostra, la menzogna sarebbe un crimine". E il "filosofo tedesco" (così lo definisce, un po' sbrigativamente, Constant), chiamato in causa, risponde da par suo con "Su un presunto diritto di mentire per amore dell'umanità" nel quale ribatte punto su punto al...
I cigni selvatici di Coole
Con il titolo di una delle più belle e famose delle sue poesie, "I cigni selvatici di Coole" (musicata, fra l'altro, da Angelo Branduardi in un celebre album dedicato a Yeats), Alessandro Gentili ha raccolto quelle poesie di Yeats più rappresentative del rapporto che il grande poeta ebbe con il suo Paese. Un rapporto profondo ma anche conflittuale, qui illuminato fra l'altro da un accurato studio introduttivo. Ma ciò che più affascina il lettore contemporaneo di queste poesie è proprio la "fisicità" dell'Irlanda, nei suoi paesaggi e nei suoi miti, nei suoi personaggi e nelle sue musiche. Una raccolta importante, che rende ancora una volta testimonianza della grande poesia di Yeats e, nello stesso tempo, offre uno spaccato culturale su uno dei paesi più affascinanti ed amati d'Europa.
EUR 12.82
Breviario di musica
Il "Breviario di musica" di Cartesio occupa una posizione importante sia nella storia della musica, in quanto anche storia delle teorie musicali, sia in quella della filosofia, se si pensa che nei suoi ultimi scritti il filosofo francese rinviava a questo suo trattato per questioni che riteneva tanto fondamentali da essere ivi state una volta per tutte poste e risolte. Alla luce della convinzione di Tennery circa l'influenza della musica sullo sviluppo delle matematiche, o della concezione di Speiser, che vede la musica nell'ottica del pensiero matematico, il Breviario si presta inoltre a una lettura gradevole anche per i cultori di storia della matematica. Ci troviamo infatti in presenza di una determinazione dei fondamenti fatta secondo un rigoroso principio di economia, una specie di "rasoio di Occam" di cui la trattativa musicale aveva tanto bisogno, un secolo circa dopo Zarlino. Questi molteplici aspetti sono affrontati preliminarmente nell'introduzione di Luisa Zanoncelli, che chiarisce il valore dell'opera, mettendo in luce come certe linee fondamentali del pensiero cartesiano già qui assumano un senso programmatico, e come la musica sia stata il più adatto terreno d'indagine alla ricerca del 'metodo'.
EUR 11.88
Il vento sulla collina. Due racconti
Luis Cernuda è, fra i grandi poeti spagnoli della Generazione del '27, quello che forse continua più degli altri a esercitare un'influenza centrale sulla poesia spagnola dei nostri tempi, più ancora di poeti più tradotti e conosciuti come Federico Garcìa Lorca, Rafael Alberti e Pedro Salinas. Anche se l'importanza della sua opera va ricercata soprattutto nella produzione poetica, sarebbe tuttavia ingiusto sottovalutare le sue pur rare prove narrative, fra le quali un posto preminente occupano i due racconti riuniti nel presente volume, "Il vento sulla collina" (1938) e "Il sarao" (1942). Emergono, anche qui, i temi prediletti di Cernuda: l'ammirazione per la bellezza fisica con le sue conseguenti pulsioni erotiche; l'orrore per la vecchiaia e la morte; la pietas per la vanità umana; la tendenza alla vita contemplativa e all'indolenza, insieme a una sensualità panteistica che vede nella fusione con la natura l'unico modo - insieme all'amore e forse alla musica - per recuperare il paradiso perduto.
EUR 14.16
Per una moderna democrazia europea. L'Italia e la sfida delle riforme istituzionali
Come attrezzare la nostra democrazia a vincere le sfide del Duemila? Quattordici Fondazioni e centri studi, di diverso orientamento politico e culturale, hanno lavorato insieme; e hanno prodotto un progetto comune per una riforma istituzionale finalmente condivisa. La loro proposta - fondata sull'esperienza delle grandi democrazie europee - ha raccolto larghi consensi nel mondo politico. In questo volume: la proposta delle Fondazioni, le sue motivazioni, le valutazioni dei costituzionalisti, l'opinione dei politici.
EUR 24.70
Ode alla notte e altre odi elementari. Testo spagnolo a fronte
Con "Ode alla notte" prosegue la serie di volumi dedicati alle "odi elementari" di Fabio Neruda, un capitolo che resta fra i più alti della sua poesia, e certamente fra i più popolari. La poesia delle odi nerudiane elegge infatti a suo tema anche le cose più umili, e insieme i grandi fenomeni naturali, le persone e i sentimenti, ricreandoli in un'atmosfera quasi fanciullesca di "primo incontro" con essi, e riflettendo sulla magia delle loro presenze nella vita dell'uomo. Questa quarta selezione di "odi" si rivolge al tempo, a quello atmosferico non meno che al suo fluire nelle nostre vite: e dunque l'alternarsi di notte e giorno, delle stagioni e dei mesi, ma anche la pioggia - presenza costante nella poesia di Neruda -, il vento, la tormenta. Ne scaturisce una straordinaria serie di poesie che sono fra le più intense del grande poeta cileno, una nuova esemplare testimonianza di un canzoniere poetico che non smette mai di affascinarci e stupirci.
EUR 13.30
Il dono della notte
"Questo diario, in forma poetica, della fulminante malattia e dell'agonia e morte di Michele Coco, è un vero e proprio canto d'amore, di riconoscenza e di acuta nostalgia, con accenti di inconsueta intensità. Morte drammatica e resa più grave dal grande valore umano dello scomparso... ... Non si può che restare affascinati da questa poesia potente e limpida, senza infingimenti ed eccessi retorici, di chiarezza assai rara - soprattutto nella poesia contemporanea - e che si svolge sul filo di una raffinata musicalità, espressa in endecasillabi perfetti". (Dalla prefazione di Vincenzo Anania)
EUR 9.50
L' incantatore di serpenti
Il romanzo racconta la storia di Sonalal, un uomo di mezza età poco amato dalla sua intrattabile moglie e mal tollerato dai suoi stessi figli. Un uomo alla buona come ce ne sono tanti, che possiede però uno straordinario talento: è il migliore incantatore di serpenti dell'India intera. Una sera, mentre sta suonando per il suo amatissimo serpente di nome Raju, ha l'impressione di avere toccato una tale perfezione da renderlo per una volta vicino agli dèi, e così continua a suonare, a suonare, finché Raju esausto non si rivolta contro di lui... Questo tragico episodio, che avrà una conclusione del tutto imprevista e imprevedibile, è all'origine del suo lungo cammino di redenzione, vera e propria odissea all'interno dell'attuale società indiana, sempre magica e misteriosa per noi lettori occidentali, ma anche molto reale e concreta. L'India delle mucche e delle biciclette, dunque, dei risciò e dei tonga trainati dai cavalli, dei carrettieri con le bombole di cherosene; ma anche un paese in piena trasformazione, dove passato e presente faticano a coesistere, come nella Dehli la cui «pesante cappa di smog aggiunge magnifici colori al cielo crepuscolare», la Delhi dei furbi e dei creduloni....
Sguardi
Se è vero che "Miramientos" sembra occupare un posto un po' defilato nell'opera letteraria di Javier Marias, è anche vero che questo volume, come scrive Elide Pittarello, "evidenzia una componente fondamentale della sua scrittura: la sfida all'esperienza pragmatica, la scommessa sulle identità fragili . incerte come la vita stessa . che ogni suo libro lancia con differenti dosi di immaginazione". Sono quattordici ritratti di scrittori di lingua spagnola osservati e anzi "perseguiti" attraverso le loro fotografie; e a questi quattordici se ne aggiunge un quindicesimo, e cioè l'autore stesso, che nel suo conclusivo "Autoritratto farsesco" si comporta allo stesso modo che negli altri casi. L'idea che sta infatti alla base di questo volume è di analizzare i volti e gli atteggiamenti, concentrarsi soltanto su queste fisionomie "parlanti" cercando di dimenticare tutto il resto, che sia la frequentazione personale con alcuni di loro - da Aleixandre a Benet, da Savater a Cabrerà Infante, da Martinez Sarrión a Mendoza - o che sia l'eco profonda e consapevole delle loro vite e delle loro opere - da Quiroga a Valle-Inclàn, da Borges a Bioy Casares, da Lorca a Cernuda, da Neruda a Victoria Ocampo. Prefazione di...
I duellanti
«Ho cercato di infondergli un po' dello spirito dell'epoca. Fra i miei antenati, ho avuto due ufficiali di Napoleone: un mio prozio materno e il nonno paterno. Si tratta dunque quasi di un affare di famiglia»: così scriveva Joseph Conrad ad un amico a proposito di questo lungo racconto, raccolto insieme ad altri cinque nel 1908 sotto il titolo di A Set of Six (Un gruppo di sei); 'un racconto militare' - come recita il sottotitolo - che prese spunto da una serie di conversazioni che lo scrittore ebbe a Montpellier con un ufficiale di artiglieria. Se, come è stato osservato, si tratta del racconto forse meno conradiano fra quelli del grande scrittore, è pure vero che anche in quest'opera la grande arte di Conrad si svela in tutta la sua potenza, e proprio nel reiterarsi quasi imponderabile del conflitto che mette di fronte i due protagonisti della vicenda, l'aristocratico D'Hubert e l'impetuoso Feraud, nell'ambito del ben più vasto conflitto delle guerre napoleoniche. Si è giustamente sottolineato come il senso dell'onore sia al centro della vicenda; e tuttavia c'è un aspetto non meno importante, e forse preponderante, da richiamare, e cioè l'assoluta inconsistenza...
Un giorno ancora. Testo spagnolo a fronte
Scritto di getto fra il 5 e il 6 luglio del 1969, il breve poema "Un giorno ancora" si situa fra due opere molto importanti dell'ultimo Neruda: "Fine del mondo" e "La spada di fuoco". Ma cos'è quell'"ancora" (Aùn), che ne costituisce il netto e secco titolo originale? È innanzitutto un atto di presenza, un "esserci ancora" del poeta, ed è insieme un atto di rinnovamento e di rilancio, di "rigenerazione" per un'ancora maggiore aderenza alla vita. Come scrive Valerio Nardoni nella prefazione, tutta la carica semantica del titolo originale ricade su un verso programmatico, che chiude il primo dei ventotto frammenti di cui si compone il poema: debo aclarar aùn mis deberes terrestres, dove "aclarar" non significa semplicemente "chiarire", nel senso di "spiegare meglio", ma "rendere più chiari" i propri doveri. Ne scaturisce un poema urgente e asciutto, che ha le movenze di una scrittura "accaduta" così la definisce il poeta nel saluto finale - più che meditata, e che proprio in questa sua spontanea e felice sintesi riesce ad esprimere tutto il vigore e tutta la profondità della sua ispirazione.
EUR 9.50