Sfoglia il Catalogo IBS_3
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 94901-94920 di 97664 Articoli:
-
Carlo Moccia. Tra le torri. Ediz. a colori
" La mostra 'Tra le torri', ideata da Federica Visconti e Renato Capozzi, promossa dal Dipartimento di Architettura di Napoli, espone la ricerca progettuale di Carlo Moccia sul tema della città aperta al territorio e alla natura attraverso interventi urbani in cui gli edifici - nella loro mixité tipo-morfologica di grandi corti urbane, di cortine continue o di torri - determinano una misura dello spazio, traguardando il territorio e costituendo dei chiari riferimenti come nel caso delle torri, visibili da molteplici punti degli insediamenti e dei luoghi in cui sono collocate. Carlo Moccia, architetto e professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Bari, dove coordina il Corso di Studi in Architettura e il Dottorato di ricerca in 'Progettazione per il Patrimonio', rappresenta una personalità di spicco all'interno del panorama architettonico italiano, non solo accademico. La sua vasta produzione teorica e progettuale è sempre stata interessata da un costante e dialettico rapporto tra teoria e prassi, in cui il progetto urbano assume un valore di centralità operativa ma anche strategica all'interno dei processi di modificazione del territorio e della città. La mostra, curata in maniera efficace da Gennaro Di Costanzo e...
Il primo Mies. Dalla casa alla grande città
Tra i maestri più studiati e dibattuti del secolo scorso, Mies continua a essere, attraverso la sua opera architettonica e teorica, oggetto di innumerevoli analisi sia di tipo storico-critico che compositivo. Ma soprattutto resta, forse più di altri architetti a lui coevi, riferimento costante per chi si accinge oggi ad affrontare un progetto di architettura, che sia alla scala architettonica o urbana. Rispetto a questa molteplicità di studi e analisi critiche, questo libro si propone come contributo parziale e non esaustivo, prevalentemente composto da tre parti, riferite al periodo berlinese. Una prima parte ripercorre le tappe fondamentali biografiche e professionali dell'autore, sottolineando i temi compositivi, tipologici e costruttivi che emergono dalle opere e dai progetti di quegli anni. L'attualità del primo Mies viene riletta all'interno di un rapporto di continuità con la storia e alcune figure di riferimento, tra cui Karl Friedrich Schinkel e Peter Behrens. Tale rapporto emerge soprattutto rispetto al tema della casa unifamiliare, di cui vengono qui analizzati nove esempi realizzati a Berlino tra gli anni Dieci e Venti. Un altro aspetto indagato riguarda la dimensione urbana dei primi progetti ideati per Berlino, che rivelano l'interesse per le questioni tipologiche...
Egon Eiermann. Il futuro della modernità
Un piccolo libro su un importante architetto del secolo scorso di cui si ammira il lavoro, per quelle «affinità di spirito in relazione alle forme» di cui ha parlato Henri Focillon nel descrivere il concetto di "famiglia spirituale". Uno studio senza alcuna pretesa di esaustività che, attraverso la disanima delle architetture più rilevanti di Eiermann, ritenendole, evidentemente, lezioni in grado di offrire soluzioni e modalità di approccio del tutto operanti per l'oggi, si offre soprattutto ai giovani architetti e agli studenti. Lezioni di metodo e un vasto repertorio di soluzioni tecnico-formali, quelle dell'architetto tedesco, rinvenibili soprattutto nelle opere, esatte e concise, caratterizzate da un estremo rigore compositivo, e non soltanto nelle teorie che le hanno presupposte. Opere "operanti", anche in quanto emblematiche più che paradigmatiche, di un complessivo punto di vista sull'architettura, sul suo farsi a partire da alcuni riconosciuti princìpi teorici che appunto verificano o emendano o ampliano. La figura di Eiermann e la sua ricerca, sulla modernità e il suo "futuro", per troppo tempo trascurate ma recentemente riconsiderate da Frampton, mettono in luce e in questione una singolare relazione tra le forme della costruzione, a volte esibite a volte celate ma...
La forma (dis)continua dell'antico. Sulla riscrittura architettonica in ambito archeologico
Il rapporto tra preesistenze e progetto è un tema che torna costantemente nella pratica e nella teoria dell'architettura e richiede sensibilità e strumenti ancora più sofisticati laddove si tratta di intervenire in contesti archeologici. Qui l'individualità dei casi prende spesso il sopravvento sui caratteri di ricorrenza, sulle regole e sui metodi che possono essere ricavati dall'esperienza per far sì che i reperti del passato non siano più solo delle preziose testimonianze da salvaguardare e far conoscere, ma diventino anche nuove forme d'architettura per la contemporaneità. In questa direzione il libro propone alcune riflessioni che, ponendo in primo piano il valore dei reperti antichi come testi e come forme di comunicazione fra passato e presente, siano utili per delineare un percorso di sperimentazione progettuale attraverso l'interpretazione, la risemantizzazione e l'integrazione dei siti archeologici nella realtà contemporanea. Gli elementi di affinità con altre discipline, come la semiologia, lo studio dei segni e le esperienze delle arti figurative che hanno già sperimentato con successo l'uso creativo di elementi residuali - temi sui quali il testo raccoglie anche i punti di vista di tre protagonisti dell'archeologia campana, Antonio De Simone, Giuliana Tocco Sciarellì e Maria Tommasa Granese...
Conoscenza e progetto nei quartieri d'autore. Tecnologia e ambiente negli interventi di Luigi Cosenza. Ediz. italiana e inglese
I processi di rigenerazione dell'esistente investono anche quelle architetture del Moderno che costituiscono un patrimonio consistente e rappresentativo della città del Novecento. Dalle opere di stampo razionalista ai quartieri della ricostruzione, la produzione architettonica d'autore risulta inadeguata agli elevati standard prestazionali correnti per criticità dovute prevalentemente alle caratteristiche tecnico-costruttive dell'involucro architettonico. Tuttavia, presentano alcune peculiarità espresse in quelle soluzioni morfologiche, tipologiche che ottimizzano l'impiego delle risorse naturali come 'materiale' di progetto. Il testo restituisce riflessioni sul tema della riqualificazione tecnologico-ambientale di tali quartieri. Oggetto di indagine alcuni rioni realizzati a Napoli da Luigi Cosenza negli anni della ricostruzione post-bellica. Alla luce delle istanze contemporanee di sostenibilità ambientale degli interventi sul costruito continua ad essere attuale il pensiero 'tecnico' e l'approccio moderno che sottende quei quartieri. Per Cosenza, infatti,«il progetto di architettura si radica in un luogo, assume e conferisce senso al luogo. Assume le condizioni del luogo in cui si colloca, che siano le regole della costruzione urbana o i caratteri del paesaggio naturale. Le trasforma nel momento in cui la nuova costruzione lega a sé tali regole, o caratteri di una nuova unità». È dunque dallo studio di tali regole e relazioni...
Progettazione tecnologica per nearly zero energy building in clima mediterraneo-Technological design for nearly zero energy building in mediterranean climate
L'attuale dibattito sulla necessità di declinare il trinomio energia-ambiente-sviluppo nell'ottica di salvaguardia del pianeta, risparmio di risorse, garanzia di condizioni di comfort e sicurezza degli individui, pone in evidenza la necessità di individuare appropriate strategie progettuali e metodi di intervento in grado di cogliere l'opportunità di configurare nuovi ambienti costruiti. Si tratta di tradurre le linee di ricerca europee in ciascun contesto geografico dei paesi membri e di interpretarle secondo i caratteri locali, materiali e immateriali, degli ambienti antropizzati. In questo scenario si colloca il progetto di ricerca smart case "Soluzioni innovative multifunzionali per l'ottimizzazione dei consumi di energia primaria e della vivibilità indoor nel sistema edilizio" (PON R&C 2007-2013), di cui si illustrano, nel testo, i primi risultati. Nel caso specifico, il contributo dei ricercatori del Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II, è risieduto nell'individuazione di strategie progettuali per l'ottimizzazione dei consumi di energia primaria e della vivibilità indoor relativamente al patrimonio edilizio esistente e agli edifici di nuova costruzione agendo principalmente sull'involucro edilizio attraverso l'incremento dell'efficienza dei sistemi attivi, l'approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili e la gestione del sistema edificio-impianto in riferimento alla verifica del grado di integrabilità...
La didattica della tecnologia dell'architettura nella formazione dell'architetto
Il volume presenta i primi esiti di un osservatorio sulla didattica della Tecnologia dell'Architettura (TdA) nella formazione dell'architetto, costruito con il contributo di tutte le sedi universitarie italiane. La prima parte raccoglie alcuni testi critici ed una selezione ragionata di progetti didattici elaborati nelle varie sedi che registrano, sia in termini quantitativi che qualitativi, lo stato dell'arte dell'offerta formativa delle discipline tecnologiche negli ultimi quattro anni accademici. La seconda parte è dedicata ad una riflessione sulla didattica della TdA che, nell'incertezza che caratterizza i processi di riorganizzazione dei percorsi formativi delle scuole di Architettura, non è ancora riuscita a trovare forme e modalità che rendano significativi e riconoscibili gli apporti disciplinari che essa può fornire. Sono affrontati temi e questioni riguardanti le criticità ed i caratteri di originalità della didattica della TdA, partendo da considerazioni sul rapporto tra teoria, metodo e progetto, e gli orizzonti possibili della disciplina alle prese con le sfide derivanti dalle trasformazioni in atto nel mondo delle professioni e nel campo del governo dei processi complessi.
EUR 15.20
Letture della città contemporanea. Lo sguardo di nove architetti sulla città
Scopo di questo libro non è quello di tracciare per la città contemporanea, in tutta la sua complessità, una traiettoria, stendere un filo che la dispieghi in un discorso orientato. Piuttosto, la complessità della città e dei fenomeni ad essa legati è qui tradotta, come indica il titolo, in una serie di sguardi, differenti, anche contraddittori. Ciò rende da un verso la contraddittorietà stessa della metropoli contemporanea che nei suoi conflitti interni - espansione incontrollata, degrado sociale, economico, architettonico, emarginazione, sovraffollamento, dispersione, separazione, gentrificazione, disgregazione, congestione, anonimia, ecc. - risulta difficile, se non impossibile, imbrigliare in visioni di tendenza, in linee tese verso direzioni predeterminate, benché plurali. Dall'altro, la soggettività propria allo sguardo indica essa stessa una traiettoria di analisi, restituendo a posteriori - soltanto dopo l'osservazione - nella pluralità dei punti di vista un'immagine multidimensionale della città. [...] Questo libro vuole essere un invito all'osservazione, ad allenare lo sguardo, quale strumento di lettura e di comprensione della realtà che ci circonda. Prima ancora del progetto, dello studio e dell'analisi dei fenomeni urbani, che inevitabilmente finisce per dividere, frazionare e scomporre la complessità, è necessario recuperare la dimensione dello sguardo come attività non...
Alejandro de la Sota. Frammenti di città
La relazione con il contesto, la capacità di tenere insieme tradizione e modernità, e l'utilizzo sapiente delle regole compositive sono i campi di indagine selezionati per la lettura di alcune opere dell'architetto spagnolo Alejandro de la Sota. Queste regole, attraverso un processo di astrazione e di composizione volumetrica, trasfigurano spesso elementi della tradizione in forme contemporanee, con l'obiettivo di stabilire sottili nessi con l'esistente attraverso un attento studio del volume, dello spazio, del vuoto e dell'intima relazione dello spazio con la luce. Centro dell'indagine è il disegno, lo studio e l'analisi di opere nelle quali la disoccupazione spaziale costituisce il principale dispositivo compositivo che produce spazi cavi intesi come elementi intermedi capaci di catturare la luce e portarla in profondità all'interno dell'edificio, e di creare al contempo un filtro tra l'esterno e l'interno, tra pubblico e privato, tra spazio collettivo e spazio intimo. La sottrazione della massa si configura come dispositivo in grado di gerarchizzare, e di costruire la complessità spaziale attraverso l'utilizzo dello strumento della sezione. Nei progetti analizzati, lo spazio cavo si riflette direttamente all'esterno, modifica il volume, costruisce cavità, ma soprattutto viene utilizzato alternativamente nella composizione di singoli edifici o...
Chi ben comincia... la didattica del progetto nei primi due anni
Questo libro documenta parte delle attività didattiche svolte nei laboratori di progettazione nei primi due anni del corso di laurea in Scienze dell'Architettura della Federico Il. Tema centrale è il progetto della residenza (La tipologia dell'edificio residenziale, La triplice scala della residenza, Il progetto della residenza in diversi contesti, Il progetto urbano). Le differenti sezioni sono state curate dagli architetti Tiziana Fusco, Adelina Picone e Aniello Barbarulo. Un libro che esce con molto ritardo e diventa una sorta di testimonianza a posteriori. Oggi l'insieme delle attività documentate sarebbe improponibile: i laboratori di progettazione hanno visto un sostanziale ridimensionamento dei crediti con la conseguente contrazione delle ore di didattica frontale ed è impietoso Il confronto con quelle a disposizione dei corsi di Progettazione dei precedenti ordinamenti. E se è vero che quantità e qualità non sempre sono direttamente proporzionali è innegabile che la diversificazione delle esercitazioni favorisce la crescita dello studente-architetto stimolandolo a comprendere e ad affrontare le molte facce del progetto; come è vero del resto che a progettare si impara progettando. Con scritti di Aniello Barbarulo, Tiziana Fusco, Adelina Picone.
EUR 11.40
Dall'alloggio alla città. Comporre gerarchie dello spazio aperto per il progetto di rigenerazione dei quartieri residenziali pubblici
"Oggi, in un'epoca in cui accanto a un'intensificazione delle relazioni immateriali fra le persone si assiste a una progressiva individualizzazione e frammentazione della società, lo sforzo di recuperare attraverso l'architettura il valore della prospettiva comunitaria che una città è in grado di esprimere rappresenta un'azione di rilievo culturale e di impegno civile nello stesso tempo; ciò può avvenire, ad esempio, proprio promuovendo la qualità dello spazio pubblico - che è sempre uno spazio di confronto e di incontro tra le persone - e immaginando modi più soddisfacenti per abitarlo. Può essere utile riscoprire a questo proposito la lezione di Hannah Arendt quando sosteneva che: "(...) il termine 'pubblico' significa il mondo stesso, in quanto è comune a tutti e distinto dallo spazio che ognuno di noi occupa privatamente. Questo mondo, tuttavia, non si identifica con la terra o la natura, come spazio limitato che fa da sfondo al movimento degli uomini e alle condizioni generali della vita organica. Esso è connesso, piuttosto, con l'elemento artificiale, il prodotto delle mani dell'uomo, come pure con i rapporti tra coloro che abitano insieme il mondo fatto dall'uomo. Vivere insieme nel mondo significa essenzialmente che esiste un...
Case INA e luoghi urbani. Storia dell'espansione occidentale di Napoli
Nel secondo dopoguerra la città si amplia notevolmente per la costruzione delle case popolari. Se la periferia è spesso associata a emarginazione e dequalificazione i documenti e i disegni di progetto rinvenuti ne raccontano la storia da un differente punto di vista. I migliori architetti e ingegneri dell'epoca coinvolti dall'INA-Casa durante il Primo settennio (1949-1956) provarono infatti, con grande impegno e particolare cura, a immaginare non solo nuovi spazi abitativi, ma anche luoghi di aggregazione, per creare un diverso paesaggio urbano in cui vivere. Ne emerge un quadro inedito, relativo ad alcuni complessi residenziali sorti nel solco dell'espansione della città di Napoli verso Occidente, composto da tasselli preziosi per l'ampliamento della conoscenza di figure di primo piano, ma non ancora abbastanza indagate, tra cui Carlo Cocchia e Stefania Filo Speziale. Gli esiti della collaborazione anche con i professionisti romani, come Mario Fiorentino, rende infine possibile la verifica della fertile contaminazione delle idee in quegli anni.
EUR 14.25
Luigi Cosenza. Articolazioni di una fabbrica continua
Gli elementi di transizione che mutuano il passaggio dal manufatto architettonico all'ambiente urbano e al paesaggio rappresentano l'oggetto di interesse di questo saggio che, lungi dal voler tratteggiare un affresco esaustivo delle opere e della vita di Luigi Cosenza, focalizza l'attenzione su precisi nodi delle sue architetture. Chiaro declinatore in linea teorico/didattico degli spazi costitutivi, la sua classificazione riesce tutt'oggi a descrivere con efficacia la sequenza di spazialità che connota ogni singola architettura. Consapevole delle esigenze di carattere funzionale e tecnico di ogni tipologia di manufatto, egli non rinunciava a rendere ricco e complesso il passaggio tra il dentro e il fuori: le precise articolazioni tra spazi eterogenei rappresentano il tratto distintivo di una produzione che ha attraversato con profonda consapevolezza l'intero secolo scorso. La fabbrica, edificio introverso per eccellenza, fu da lui dotata di un nartece, diventando emblematica di un modo di intendere l'architettura, qualsiasi sia la funzione a cui è destinata: architettura come mettere in relazione. L'Olivetti di Pozzuoli, nonostante le alterazioni subite, riesce a comunicare ancora il senso di unitarietà fissato da Cosenza, proprio attraverso la precisazione del rapporto con il paesaggio. Nell'epoca contemporanea la diffusa pratica del riuso invita...
Napoli e la cultura architettonica internazionale (1974-1991). Mostre e convegni di Camillo Gubitosi e Alberto Izzo
Questo volume intende documentare un evento culturale lungo oltre un decennio, a partire dal 1974, nato dall'iniziativa e dall'opera di Camillo Gubitosi e Alberto Izzo, due professori della Facoltà di Architettura dell'Università "Federico II" di Napoli, che organizzarono in quell'arco temporale quindici importanti mostre su alcuni dei più significativi maestri dell'architettura del Novecento: Le Corbusier, Walter Gropius, James Stirling, Louis Kahn, Frank Lloyd Wright, l'architettura di Chicago, i Five Architects, Marcel Breuer, Van den Broek e Bakerna, Eduardo Catalano, Paolo Soleri e Pietro Belluschi, chiudendo con un'importante mostra su Richard Meier in occasione della Laurea "Honoris Causa" conferitagli dalla Federico II nel 1991. Visitate da un folto e interessato pubblico, le esposízioni si tennero nei luoghi più rappresentativi della città, da Castel Nuovo a Palazzo Reale, da Santa Maria La Nova a San Demetrio e Bonifacio a istituti di cultura stranieri, e furono accompagnate da conferenze, convegni, tavole rotonde e dibattiti oltre che da cataloghi ormai rari. Il libro, in una parte a carattere antologico, riporta i testi di Gubitosi e Izzo e, con una accurata selezione critica, quelli dei maggiori protagonisti che hanno fornito autorevoli contributi con letture storico-critiche descrittive dell'evento e...
Nuova sede del Polo tecnologico del Consiglio nazionale delle ricerche. Fuorigrotta, Napoli
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche intende realizzare in Napoli sulla propria area di via Marconi nella zona di Fuorigrotta, un edificio quale nuova sede del Polo Tecnologico che comprende "Istituto di Ricerca sulla Combustione e Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente". La struttura si inserisce in un lotto di terreno delimitato nell'asse N-S dall'Università degli Studi di Napoli e dall'Istituto Motori del CNR e nell'asse E-W dallo Stadio S. Paolo e da via Marconi. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso edilizio costituito da tre corpi di fabbrica distinti, disposti a "U" che generano un cortile interno che scandisce gli spazi e favorisce l'illuminazione naturale degli ambienti interni. I due volumi paralleli sono destinati ai laboratori, mentre nell'edificio trasversale sono collocati gli uffici. Per il rivestimento delle facciate esterne gli architetti hanno differenziato la scelta dei materiali: tutta la superficie è prevista in cotto, mentre a seconda della posizione della facciata sono state composte delle striature che si diversificano per direzione, generando dei giochi d'ombra e una caratteristica texture che si modifica con il cambiamento della luce solare. Sono stati ideati diversi accorgimenti per migliorare il risparmio energetico e sono state realizzate...
Case con vista. Mario De Renzi, Ugo Luccichenti, Mario Ridolfi a Roma (1935-1940)
Casa Colombo progettata da Mario Ridolfi e costruita in via San Valentino, alla sommità dei Parioli (1935-1938), Casa Furmanik di Mario De Renzi, edificata sul Lungotevere Flaminio (1935-1939), e Casa Bornigia di Ugo Luccichenti, eretta nella panoramica piazza delle Muse (1938-1940), costituiscono alcune tra le migliori prove della prima stagione della palazzina romana. Non solo per le loro intrinseche qualità formali, ma anche per il particolare rapporto che instaurano con il tema della vista. È in funzione dei campi visivi, infatti, che i progettisti definiscono soluzioni distributive, orientano ambienti di soggiorno, aprono balconate e logge. L'analisi delle modalità di inquadramento delle viste, lo studio delle geometrie e dei ritmi compositivi di piante e prospetti, l'esame della sequenza di ambienti che, dallo spazio pubblico, conduce alle scale, ai vestiboli, ai soggiorni e di qui a logge e balconate affacciate sull'esterno, costituiscono le chiavi interpretative attraverso cui l'autore propone una lettura di questi tre edifici. Se in Casa Bornigia il prospetto principale si scarnifica fino a coincidere con la trama di un telaio strutturale nel quale le finestre appaiono come grandi occhi spalancati sul paesaggio tiberino, se nella Palazzina Furmanik il fronte si rinserra conformandosi...
Laminazione delle piene e invarianza idraulica
Lo studio prende in esame, tra i provvedimenti adottabili per compensare gli effetti che in un bacino idrografico l'impermeabilizzazione del suolo produce sull'aumento delle portate nella sezione di chiusura del bacino, la costruzione di vasche di laminazione (o casse di colmata) e il mantenimento dell'invarianza idraulica. Per il calcolo delle portate viene adottato il modello lineare e stazionario noto come modello cinematico o della corrivazione. Inizialmente il modello viene riferito a un bacino teorico caratterizzato da pendenze e coefficiente di deflusso costanti, divisibile da linee isocrone in fasce di uguale superficie. Viene dimostrato che l'efficienza della laminazione, intesa come percentuale di smussamento del picco di portata nella sezione di chiusura, varia in funzione del volume e della posizione delle vasche di laminazione. L'utilizzazione del modello viene poi estesa a un bacino idrografico reale (il bacino del Sarno) come strumento di verifica dell'efficacia delle opere di laminazione progettate.
EUR 14.25
Pietre e memorie. Resilienza materiale e sociale dei centri storici-Stones and memories. Material and social resilience of historical centers
Il recupero della sola struttura materiale di un centro storico colpito da un evento distruttivo è una condizione di certo necessaria ma quasi mai sufficiente per attivare con successo un'azione di effettiva resilienza. Esiste, infatti, una resilienza materiale e una resilienza sociale che presuppone un'identità fondata sulla persistenza della memoria dei luoghi. È, infatti, a partire anche da pratiche individuali e collettive fondate sulla memoria che le donne e gli uomini possono ripristinare, pietra su pietra, le condizioni materiali e spaziali perché il desiderio di ricostruire prenda la forma di luoghi di nuovo da abitare e condividere, attivando processi per impedire o limitare nel futuro gli effetti indotti da altri drammi. Ricostruire pietre e memorie insieme, dunque. Il libro raccoglie gli esiti di un simposio che ha coinvolto sociologi, studiosi di storia sociale e di storia dell'architettura, e ospita scritti dedicati, in particolare, alla relazione tra ricordo, costruzione del discorso storico e azione sul presente.
EUR 14.25
La densità del vuoto. Dispositivi progettuali dello spazio aperto contemporaneo
Densità del vuoto significa indagare in chiave nuova il tema architettonico e urbano del vuoto, un'assenza di materia ma non per questo un'assenza di significato, guardando, infatti, alle sue diverse declinazioni formali quali basi della composizione spaziale dell'architettura contemporanea. Il taglio della trattazione si definisce sin dal titolo nella sua forma ossimorica, che accostando un attributo di pienezza a ciò che è generalmente considerato vacuo si propone di affrontare il tema del vuoto in quanto spazio significativo sia come concetto che come dispositivo architettonico. Il testo è strutturato in tre parti, "Le forme dello spazio aperto", "Sei conversazioni sul vuoto" e "Sei dispositivi formanti lo spazio aperto contemporaneo", che configurano una struttura entro cui i temi del vuoto e dello spazio aperto contemporaneo trovano una lettura critica che ne mette in discussione le forme, le qualità, i rapporti metrici e i significati, ricercando e valutando i possibili dispositivi elementari della composizione alla base del progetto architettonico. "Le forme dello spazio aperto" rappresenta la prima parte del testo e intende inquadrare il tema sul piano teorico, in cui tanto la scelta dei temi da indagare, quanto l'ordine con cui si propongono in sequenza, manifesta...
Fernand Pouillon. Costruzione, città, paesaggio. Catalogo della mostra (Napoli, 19 aprile-7 maggio 2018). Ediz. illustrata