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Mostrati 1601-1620 di 97664 Articoli:
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Foucault ingovernabile. Dal «bios» all'«ethos»
Nelle letture recenti del pensiero di Foucault, a torto o a ragione, si è insistito molto sulla biopolitica. Il che ha offuscato l'importanza della genealogia detta governamentalità che è la cornice in cui il filosofo francese colloca la stessa biopolitica. In questa cornice egli pone anche la sua analisi di liberalismo e neoliberalismo, che consente fra l'altro di mettere a fuoco il controverso rapporto di queste forme di governo con la democrazia. La governamentalità inoltre interagisce con i temi della cura di sé e del coraggio della verità che si impongono nelle ultime ricerche di Foucault. In questa interazione il primo tema si apre a possibili declinazioni in termini di 'auto-governo dell'ethos' come cura del mondo; il secondo invece rivela forti potenzialità critiche verso le forme neoliberali della libertà. Da questa angolatura il neoliberalismo può essere posto in discussione per i suoi effetti problematici sull'ethos sociale prevalente inteso sia come modo di rapportarsi al potere sia come modo di abitare il mondo.
EUR 17.10
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Nuove geografie del suono. Spazi e territori nell'epoca postdigitale
I processi di profonda trasformazione in atto nei territori e nei paesaggi all'inizio del XXI secolo sono diventati negli ultimi tempi oggetto di studio da parte di geografi, sociologi, architetti, antropologi ed artisti. Ne emerge una visione critica dei sistemi economici e politici, di antropizzazione e di colonizzazione culturale, innescati dalle dinamiche del capitalismo globale. Questo libro si propone di indagare alcune di queste trasformazioni, inquadrandole in riferimento alle prospettive di ricerca offerte dagli studi culturali e postcoloniali, a partire dall'analisi di una serie di pratiche estetiche legate al suono (sound art, paesaggio sonoro) che nascono dall'esperienza delle geografie in emersione dal contesto post-globale. Aree rurali, luoghi abbandonati, zone ai margini si rivelano attraverso modalità di ascolto che le riconfigurano come spazi estetici e critici inusitati e aumentati, attraversati dal suono non solo come strumento, ma come metodo e dispositivo di indagine.
EUR 17.10
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Jet-lag. Antropologia e altri disturbi da viaggio
Viaggiare oggi è diventato più rischioso e soprattutto più fastidioso. I cento disturbi che assediano il viaggiatore contemporaneo vanno dal mal d'aereo alle punture d'insetti, dalla paura dei dirottamenti ai rischi più propriamente culturali: shock di ambientamento, incontro con lingue, mentalità, ambienti estranei e talvolta ostili. L'industria del turismo e del viaggio ha occultato tutto ciò sotto la carta patinata dei dépliant. Ma l'incontro con altri paesi e altre culture non sempre porta a esiti felici, e il disagio è forse l'unica reazione possibile di fronte a un mondo solo apparentemente globalizzato. Gli antropologi sono gli antesignani di questo disagio. Essi devono, per mestiere, andare in posti lontani per dimostrare sulla propria pelle che le culture sono differenti e spesso impenetrabili, o meglio che ci vuole il tempo e la fatica dell'esperienza perché la visita non si trasformi in dramma o in prepotenza. Per l'antropologo, come per il viaggiatore, jet-lag significa la coscienza della complicazione del mondo raggiunta attraverso il disagio dello spostamento.
EUR 12.00
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Roma, Firenze, Venezia
L'amore profondo per l'Italia e l'interesse per lo spazio sociale urbano in quanto luogo privilegiato di forme estetiche condussero Simmel a dedicare tre brevi saggi a tre città d'arte italiane Se in Roma l'analisi ruota attorno alla bellezza della città eterna in virtù dell'unione di una moltitudine di elementi in grado di dar vita a un'armonia perfetta, in Firenze l'autore individua i temi della fusione di natura e spirito che la città del Rinascimento sembra riuscire a preservare e a perpetuare, assurgendo a modello resistente a qualsiasi modernità. In Venezia, infine, l'autore si concentra sul tema dell'assenza di verità, ossia di una realtà esteriore che non riesce a esprimere la propria natura interiore, e che quindi pregiudica l'armonia tra le parti, dando luogo alla tragedia della modernità. In queste dense e nitide pagine, ricche di intuizioni profonde, Simmel, quasi fosse un pittore impressionista, ritrae la bellezza di Roma, Firenze e Venezia, restituendone con precise pennellate tutta l'armonia e l'inafferrabile mistero.
EUR 7.60
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Manuale di sociologia generale. Nuova ediz.
Questo manuale, scritto da uno dei più noti sociologi spagnoli, elabora una concezione della società come prodotto delle azioni che gli esseri umani intenzionalmente compiono. Tradotto in Italia vent'anni fa circa, Manuale di sociologia generale torna oggi disponibile, ampliato e aggiornato, agli studiosi di scienze sociali. Il testo, concepito per quanti iniziano a interessarsi di sociologia, illustra con chiarezza i concetti fondamentali della materia, senza dimenticare l'opera dei padri fondatori e il loro contributo sia da un punto di vista teorico che metodologico. Il manuale, tanto originale quanto rigorosamente scientifico, tiene inoltre conto dei vari mutamenti sociali e culturali avvenuti negli ultimi anni. Chiara ed esaustiva, questa nuova edizione italiana, riadattata da Mariella Nocenzi e Angelo Romeo sotto la direzione dell'autore, è uno strumento indispensabile per chi si occupa di scienze sociali.
EUR 26.60
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La bellezza e la bestia. Il fascino perverso della chirurgia estetica
A un tempo teorico e colloquiale, pubblico e intimo, La bellezza e la bestia è una vera e propria indagine etnografica, capace di descrivere un paese come la Colombia, in cui la rilevanza dell'estetica disegna uno scenario sul quale si mostrano alcune delle più importanti e problematiche idee sul corpo.\r\nLa bellezza e la bestia si apre con una domanda: la bellezza è destinata a finire in tragedia? L'antropologo Michael Taussig, con l'attenzione e l'acume teorico che lo contraddistinguono, esamina gli sconsiderati, audaci e alle volte distruttivi tentativi intrapresi per trasformare il corpo attraverso la chirurgia estetica. Attingendo dalla lunga esperienza sul campo in Colombia, Taussig unisce a un'analisi della chirurgia destinata ad accrescere la bellezza di una persona lo studio del suo omologo, sovente trascurato, rappresentato dagli interventi - ai quali spesso ricorrono criminali d'alto profilo - che invece ne mascherano l'identità, e stabilisce cosi un collegamento tra la lunga guerra civile colombiana e l'industria cosmetica in generale. Taussig parla di interventi chirurgici finiti male e se ne serve per inscrivere le specificità del suo studio all'interno di un orizzonte analitico di maggior ampiezza, riguardante la bellezza del corpo femminile e il consumo....
Il museo in scena. L'alterità culturale e la sua rappresentazione negli spazi espositivi
Il museo sta entrando in una nuova epoca, quella del decentramento fuori dall'Occidente, in cui lo spazio espositivo diviene luogo di attrazione turistica, non solo per le opere d'arte ospitate, ma in quanto esso stesso opera d'arte architettonica. Di fronte all'inaugurazione del Louvre di Abu Dhabi e alle controversie che questa ha generato, come si plasma l'interpretazione che occorre dare alla forma del museo in quanto tale e, in particolar modo, al modello occidentale di un museo che si vuole "universale" anche fuori dall'Occidente? Sulla scia di Foucault e delle sue "eterotopie", Jean-Loup Amselle esamina la condizione carceraria delle opere d'arte, in particolare di quelle di cui l'Occidente si è appropriato e che ha imprigionato nel corso della sua lunga storia coloniale. L'autore dimostra come il museo costituisca una vera e propria "eterotopia", ovvero un luogo di extraterritorialità, come la prigione o il manicomio, che priva di senso le culture che vi sono esposte, raccolte dalla cultura occidentale in modo totalmente arbitrario, e celate sotto la maschera dell'universalità. L'esportazione del museo fuori dai confini occidentali costringe a porsi la questione della legittimità di questa forma di esposizione in quanto lecita rappresentazione dell'alterità.
EUR...
L' invenzione dell'Africa
Qual è il significato dell'Africa e dell'essere africani? Cos'è la filosofia africana e cosa invece non è? La filosofia è parte dell'"africanismo"? Queste sono alcune delle domande fondamentali poste da "L'invenzione dell'Africa". Valentin Y. Mudimbe dimostra che sono i diversi discorsi a fondare gli universi di pensiero all'interno dei quali le persone concepiscono la propria identità. Gli antropologi e i missionari occidentali hanno dato origine a distorsioni che operano non soltanto sullo sguardo esterno, ma anche su quello degli africani che tentano di comprendere se stessi. Mudimbe si spinge oltre le questioni classiche dell'antropologia o della storia africane. Il libro, scrive, tenta "un'archeologia della gnosi africana intesa come sistema di conoscenza nell'ambito del quale sono sorte, di recente, questioni filosofiche di fondamentale importanza: in primo luogo, la questione relativa alla forma, al contenuto e allo stile del sapere 'africanizzante'; in secondo luogo quella relativa allo status dei sistemi tradizionali di pensiero". Il suo interesse si concentra soprattutto sui processi di trasformazione dei diversi tipi di sapere.
EUR 22.80
L' invenzione dell'etnia
Troppo disinvoltamente richiamata dal mondo della comunicazione, utilizzata impropriamente nel lessico dell'emergenza e dell'umanitario, la nozione di etnia, già presente nel discorso coloniale, è stata ambiguamente riconvocata nel campo politico e nel dibattito pubblico del nostro paese solo dall'inizio degli anni Novanta, quando i processi di transizione dell'Est europeo e il lungo conflitto nella ex Iugoslavia ne hanno drammaticamente evidenziato il potere di mobilitazione. Questo volume è frutto di un lungo lavoro collettivo che ha preso le mosse proprio dal rifiuto dell'abuso di espressioni come "etnia", "conflitto etnico" o "lotta tribale" e dall'esigenza di riaffrontare criticamente i termini del discorso identitario, a partire dall'analisi delle contraddizioni della realtà africana contemporanea. Partendo da casi emblematici come il Mali, la Costa d'Avorio, il Ruanda e il Congo, i saggi di Jean-Loup Amselle, Jean Bazin, Jean-Pierre Dozon, Jean-Pierre Chrétien, Claudine Vidal ed Elikia M'Bokolo criticano una visione "primordialista" e falsamente oggettiva della nozione di identità etno-culturale, proponendo un completo ribaltamento di prospettiva, per analizzare la costruzione degli spazi politici africani e delle categorie identitarie alla luce della loro storicità, in quanto elementi che maturano già nel quadro della "situazione coloniale" e poi nella realtà postcoloniale. Gli...
Tecnologie del dominio. Lessico minimo di autodifesa digitale
Le parole delle tecnologie del dominio sono molte, e riguardano tutti gli abitanti del pianeta Terra, anche non umani, anche le macchine. Alcune sono antiche, altre sono di nuovo conio; spesso sono termini inglesi: algoritmo, big data, blockchain, digital labour, gamificazione, internet of things, pornografia emotiva, privacy, profiling, trasparenza radicale e altre ancora. Sono collegate fra loro da una fitta trama di rimandi e sottintesi, una rete di significati colma di ambivalenze e incomprensioni. Insieme compongono il variegato mosaico della società presente e di quella a venire. In questo quadro emerge come ideologia prevalente l'anarco-capitalismo, una dottrina vaga eppure molto concreta nei suoi effetti devastanti sui legami sociali, la costruzione delle identità individuali e collettive, la politica. Sembrano parole d'ordine solide come acciaio temprato, senza crepe, senza debolezze. Ma a osservarle con le lenti dell'ironia, con gli occhiali dello humor e della consapevolezza storica, con il desiderio hacker di smontarle e capire come funzionano, si sciolgono come neve al sole.
EUR 13.50
Digressioni nella storia. Dal tempo del sogno al tempo della globalizzazione
Nell'ambito della parola anonima della storia, le digressioni della pratica del raccontare, attraverso differenti generi di discorso, offrono spazio per la riflessione, il ripensamento critico, l'ascolto, il dialogo, l'incontro, l'accoglienza reciproca.\r\n\r\nCon testi di Marco Castagna, Noam Chomsky, Umberto Eco, Blaise Essoua, Deana Neubauer, Augusto Ponzio, Giovanni Matteo Quer, Mike Rann, Nicola Sasanelli, Shiori Shakuto-Neoh, Genevieve Vaughan, Margherita Zanoletti, Ghil'ad Zuckermann
EUR 23.75
La spirale del silenzio. Per una teoria dell'opinione pubblica
"L'opinione pubblica" non è solo un'espressione ricorrente nel linguaggio quotidiano politico e giornalistico, ma un fenomeno vivo che attraversa la storia del genere umano, dalla polis ateniese alle democrazie occidentali mediatiche. Elisabeth Noelle-Neumann - che in queste pagine ne ricostruisce la genesi e l'evoluzione - la definisce "la nostra pelle sociale", la superficie del nostro senso di appartenenza alla comunità che esalta o comprime le possibilità di esprimerci liberamente. Opera di una vita, questo volume è stato costantemente arricchito e aggiornato dall'autrice, sensibile sia allo scandiglio "archeologico" del concetto (il cui uso viene fatto risalire a Cicerone) sia alle novità determinate dalla presenza forte e pervasiva dei mezzi di comunicazione di massa nell'arena della comunicazione globale.
EUR 23.75
La fabbrica. Memoria e narrazioni nella Taranto (post)industriale
La retorica sviluppista si è conclusa, il mito della società industriale si è consumato. Ma cosa resta? La situazione attuale non è un "dopo l'industrializzazione", ma un convivere con i suoi resti e le sue eredità. La storia di Taranto ci parla di capitalismo e modernizzazione, memoria sociale e identità collettiva, diritti umani e ambiente. Una città che ha "subito" lo sviluppo dalla fine dell'Ottocento con l'insediamento dell'Arsenale e della marina militare, e poi agli inizi degli anni sessanta con la costruzione del polo siderurgico Italsider, oggi Ilva. In entrambi i casi si è trattato di una forma di colonialismo industriale ed eterodiretto dallo Stato con il beneplacito dei gruppi economici e delle élite politiche locali. Taranto rappresenta il naufragio di un modello di sviluppo novecentesco che ha sacrificato non soltanto paesaggi ma vite umane - "morti di progresso" - per il sogno mai compiuto di una crescita economica, culturale e sociale. Presentazione di Paolo Jedlowski.
EUR 15.20
Punctum fluens. Comunicazione estetica e movimento tra cinema e arte nelle avanguardie storiche
Un saggio di Antonio Bisaccia ripubblicato nel 2017, con una prefazione di Patrick Rumble e una lunga post-fazione del cineasta canadese Bruce Elder.\r\n«Tale sintetico viaggio dentro un universo filmico "fuori placenta", oltre a rappresentare un lucido compendio storico-critico, offre diversi spunti teorici interessanti.» - il manifesto\r\n\r\n\r\nLa sperimentazione cinematografica come ri-scrittura del movimento: partendo da questo punto di vista Antonio Bisaccia ricerca le molteplici connessioni tra il cinema e le arti, riflettendo sulla complessità del rapporto tra parola scritta e luce dell'immagine. Incontra lungo il suo cammino le seduzioni del film assoluto e astratto, del dadaismo, del surrealismo e di tutte le avanguardie storiche. Un viaggio che parte con Leopold Survage e i futuristi, proseguendo con Louis Delluc, Jean Epstein, Marcel L'Herbier, Abel Gance, Germaine Dulac, Fernand Léger, Apollinare, Man Ray, René Clair, Marcel Duchamp, Salvador Dalì, Luis Bunuel. L'apparente ossimoro del titolo, Punctum fluens, descrive il paradosso della luce in movimento sullo schermo. Bisognerà intendere il punctum non come segno grafico che conclude un periodo o come luogo determinato e circoscritto - accezione, questa, che si oppone all'idea dello scorrere - ma piuttosto come momento ad interim e istante di un flusso -...
Fisicalismo dell'essere. I grandi paradigmi del nuovo millennio
Obiettivo di questo saggio è quello di porre l'attenzione sui grandi paradigmi del nuovo millennio, valutando attentamente quanto ci è stato tramandato dagli scienziati negli ultimi secoli. Partendo dall'assunto che esiste una sola domanda a cui non possiamo dare ancora una risposta concreta, ovvero "perché esiste qualcosa anziché il nulla?", tutto il resto, in epoca moderna può essere interpretato in una chiave sempre più fisicalista: alle teorie ormai consolidate (anche se ancora di difficile interpretazione), come quelle che riguardano la meccanica quantistica e la relatività, se ne affiancano di nuove come quelle sull'informazione, sull'origine dello spazio-tempo e su altri enigmatici aspetti cosmologici. Il libro passa quindi in rassegna vari ambiti della conoscenza: filosofico, biologico, fisico e teologico, al fine di esaminare quanto fin qui abbiamo appreso, e soprattutto quanto tutto ciò influirà sulla nostra vita e sulle nostre coscienze nell'immediato futuro.
EUR 20.90
Senza governo. Un 'antropologia dell'anarchismo
Senza governo offre una panoramica plurale delle strutture politiche anarchiche che attraversano differenti tipologie di società, cercando di dimostrare cosa sia la pratica dell'anarchismo.\r\n\r\nSe pensiamo alla caduta di Adamo ed Eva ci vengono subito alla mente i grandi affreschi sul peccato originale e sulla cacciata dall'Eden e non possiamo non considerare quella storia nei termini del mito, o della favola. C'è però molto altro, perché la caduta dei progenitori è stata concepita per molti secoli, e fin dentro la modernità, come il preambolo per comprendere la natura umana, da quel momento preda di passioni antisociali. Che cosa sarebbe successo alla nostra convivenza se Adamo ed Eva non fossero caduti, se fossero rimasti nello stato di innocenza? E questa la sorprendente domanda controfattuale che filosofi, teologi, intellettuali si sono posti non per immaginare un mondo perduto, ma per poter meglio capire il nostro. Dal rigore di Agostino alle narrazioni storiche di Tolomeo da Lucca, dal sempre innovatore Tommaso d'Aquino al francescano Ockham, da Wyclif a Suàrez e a molti altri, in un conflitto continuo e creativo di idee, di teorie, di immagini, di posizioni irriducibili e di aperture sempre nuove, lo stato d'innocenza è...
Invertire la rotta! Ecologia e decrescita contro le politiche autoritarie. Una conversazione con Franco La Cecla
Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale e una presa di coscienza urgente e di portata globale.\r\n\r\n\r\n\r\nSerge Latouche, economista bretone che a oggi preferisce definirsi filosofo, ci racconta la sua idea di crisi, analizzando il rapporto tra ecologia, economia e filosofia in un interessante e denso dialogo palermitano con uno degli antropologi più contemporanei del momento, il siciliano Franco La Cecla. Durante la conversazione emerge che quello che sta accadendo in campo ambientale, economico e sociale, è di fatto il risultato di una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali della realtà, che alla cooperazione tra gli umani preferisce competizione e conflitto. Secondo Latouche, invertire la rotta prima di emergenze e disastri a cui potrebbero corrispondere svolte autoritarie forse è ancora possibile, ma ciò implica un cambiamento culturale e una presa di coscienza urgente e di portata globale. La parola "decrescita" è stata scelta in maniera provocatoria, uno slogan coniato da Serge e da una serie di pensatori affini, discepoli di Ivan Illich all'inizio del nuovo millennio, per porre...
Politicamente corretto. Il conformismo morale come regime
Un'analisi originale del politicamente corretto come forma di comunicazione e come riflesso delle profonde trasformazioni all'opera negli ultimi decenni nel contesto delle società occidentali. A partire da una prospettiva originale come quella svedese, e da una serie di situazioni vissute in prima persona, l'antropologo Jonathan Friedman analizza il politicamente corretto come una particolare realtà sociale, e come uno strumento politico nelle mani delle nuove élite. Una realtà sintomatica di un insieme di fenomeni (l'immigrazione, il multiculturalismo, la segregazione sociale, il "declino" dello Stato-nazione, etc.) cruciali da comprendere per preservare uno spazio critico razionale e una sfera pubblica in cui sia ancora possibile discutere differenti interpretazioni della realtà. Una critica arguta del contesto moraleggiante in cui viviamo e della sua pretesa di neutralizzare il dibattito stabilendo ciò di cui si può, e ciò di cui non si deve, parlare.
EUR 19.00
Il mito profanato. Dall'epifania del divino alla favola mediatica
Che cosa accade al simbolico nelle attuali società ipermoderne?\r\n«Carmagnola ritiene che il mito sia stato «profanato», cioè riportato dalla sfera del sacro allo spazio dell'uso comune, ed è proprio tale processo di profanazione che consente al sistema capitalistico di recuperarlo e di integrarlo al suo interno attraverso l'esibizione spettacolare. Insomma, come ha affermato lo stesso Carmagnola, oggi "La macchina mitologica è anche una parte della potente macchina economica."» - Doppiozero\r\n\r\nQuali sono la posizione e il ruolo del mito nelle culture mediatizzate e globalizzate del presente? L'ipotesi è che sia possibile leggere il mito come formazione dell'Immaginario: nelle sue manifestazioni attuali, l'Immaginario è una fabbrica o una macchina anonima di produzione del sentire - del mito ci si emoziona - svincolata dalla trasmissione dei racconti che fondano una comunità sociale o instaurano senso, secondo una definizione condivisa dagli antropologi. Dunque che ne è del mito oggi, quando "gli dei, i templi, i preti, le feste, i giochi, i poeti, i pensatori, il re, il consiglio degli anziani, l'assemblea popolare, l'esercito e le navi" (Heidegger) hanno smesso di essere un modello capace di fare legame ma non cessano di esercitare una forma di potere nella...
Lo spirito del tempo
Dopo molti anni di assenza dal circuito italiano ritorna Lo spirito del tempo in una nuova edizione che restituisce il celebre studio di Morin nella sua interezza attraverso una nuova traduzione, realizzata da Claudio Vinti e Giada Boschi, che propone, per la prima volta, alcuni scritti del pensatore francese finora mai tradotti.\r\n\r\n\r\nQuesto classico degli studi sulla cultura di massa, ancora profondamente attuale e capace di analizzare e prevedere lo spirito dei nostri tempi, si dimostra un punto di riferimento essenziale per gli studi recenti riguardanti la sfera del visuale. Lo studio di Morin, infatti, attento a descrivere le caratteristiche della cultura di massa, rivolge particolarmente la sua attenzione verso la produzione audiovisiva - cinema e televisione, più precisamente - attraverso un metodo di indagine che risulta anticipare i visual culture studies e che si offre come un importante modello per la comprensione profonda di ciò che i mass media e i new media mettono in atto. Proprio per questi motivi il volume viene pubblicato dalla Meltemi all'interno della sua nuova collana "Estetica e culture visuali" e viene accompagnato e completato da tre nuovi saggi appositamente realizzati: "I media o l'uomo post-immaginario" di Ruggero...