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Il dibattito sul controllo operaio. Uscito sulla rivista «Mondo operaio» dal dicembre 1957 al marzo 1959
Questo libro raccoglie il dibattito sul controllo operaio che si è svolto dal dicembre 1957 al marzo 1959, sulla rivista teorica del Psi, "Mondo operaio", diretta da Raniero Panzieri. Il dibattito è introdotto da due corposi saggi di Matteo Gaddi e Luigi Vinci che, oltre a ragionare sui temi del testo, hanno il compito di inquadrare questo dibattito nel periodo che va dall'immediato dopoguerra agli anni settanta e di proporne una possibile attualizzazione.
EUR 19.00
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Uprising/Sollevazione. Voci dagli Usa. Opuscoli di Officina Primo Maggio
Abbiamo visto gli Stati Uniti d'America bruciare, milioni di persone per le strade, Trump asserragliato nella Casa Bianca. Ne siamo rimasti stupiti, eppure è sembrata la cosa più naturale del mondo, e non ci è dispiaciuta. In molti si saranno chiesti: «Perché sta succedendo? Com'è possibile?», certo Trump e la sua arroganza, la violenza delle disuguaglianze sociali e della repressione erano già una miscela esplosiva, e adesso il Covid-19... Eppure queste risposte non bastano. Non possono bastare a rispondere alla domanda: «E qui da noi, quando vedremo una grande sollevazione popolare?». Scrivevamo nel nostro Manifesto pubblicato un mese e mezzo fa: "Officina Primo Maggio è un progetto politico-culturale di parte, consapevolmente volto a esplorare le condizioni che rendono praticabile il conflitto, inteso come capacità di attivarsi da parte dei soggetti direttamente coinvolti nei processi produttivi, distributivi, insediativi ecc. Pur consapevoli che molte delle modalità in cui si è espressa la conflittualità sociale nel fordismo sono divenute obsolete, restiamo convinti che sul terreno del lavoro molto resti ancora da fare e da sperimentare, se teniamo conto non solo del conflitto dispiegato ma anche di quello tacito, intrinseco, latente e delle sue possibilità di espressione...
Il populismo anticapitalistico. Ruolo storico-politico e suoi limiti. Due voci critiche (diverse) sul rapporto tra populismo e sinistra radicale
"Il libro è composto da due grandi saggi: uno di Giorgio Galli, Profili del populismo anticapitalista, e l'altro di Francesco Bochicchio, Il populismo come anticamera (involontaria) della lotta di classe. Due voci critiche (e diverse) sul rapporto tra populismo e sinistra radicale, sia dal punto di vista teorico, che da quello della prassi politica nell'arco storico e nella attualità. Il primo saggio ha un taglio prevalentemente storico anche se molto "eterodosso", con un uso "originale" della analogia storica. Il secondo ha un impianto di analisi e di metodo rigorosamente marxista, usato per fornire chiavi di lettura utili dal punto di vista politico. Una lettura forse spesso contraddittoria, ma utile per orientarci nei tempi difficili in cui navighiamo, spesso senza alcuna bussola".
EUR 17.10
Salambò unbounded. Ediz. italiana
«Il palazzo s'illuminò d'improvviso alla balconata più alta; la porta di mezzo s'aprì, e sulla soglia comparve una donna: era Salambó, la figlia di Amilcare... Una catenella d'oro le univa le caviglie, regolando la sua andatura ed un mantello color di porpora cupo le pendeva dalle spalle con strascico a terra... Matho, il Libio, stava chino verso di lei; senza volerlo, gli si fece vicina e versò nell'aurea sua coppa un lungo getto di vino. - Bevi! disse. Egli prese la coppa...». Come incastonata al centro della descrizione riluce, suggestiva e perturbante, l'immagine della catenella d'oro che costringe (bound) il passo di Salambó. Ma cosa simboleggia il particolarissimo ornamento, il dettaglio capace di evocare la totalità di un mondo, il regolatore del passo che innesca una passione che, pur muovendo dal fetish e dal bondage, arriva finalmente al gesto liberatorio della sua rottura, scatenando così (unbound) l'eros capace di distruggere un'intera civiltà? Introduzione di Donata Feroldi.
EUR 8.55
Ora, il mostro vive in me e ogni tanto se ne esce e va a pisciare
Coronavirus docet
Centralizzazione del capitale e geopolitica degli Stati
Coronavirus lectio. Imbrigliare il capitale
Dialettica e irrazionalismo. Saggi 1932-1970
I nove saggi che compongono questo volume coprono un arco temporale di quasi quaranta anni, ma presentano una costante stabilità di temi che è data dalla contrapposizione tra dialettica e irrazionalismo. Si tratta di due tematiche ampiamente affrontate da Lukács nell'intero corso del suo sviluppo intellettuale, ma che a partire dagli anni Trenta fino alla sua morte - che è l'arco temporale di questa raccolta di saggi - assume sempre più una determinazione politica ed etica. Non si tratta più di una contrapposizione tra dialettica e irrazionalismo che riguarda un'estraneità al proprio mondo, come fu per il periodo giovanile di Lukács, oppure una contrapposizione in cui la dialettica superava imperiosamente l'irrazionalismo, come nei primi tempi della sua adesione al movimento comunista. Adesso con il comparire del fenomeno inquietante del fascismo, Lukács si rende conto che la contrapposizione teorica ha assunto l'aspetto di una battaglia politica ed etica. Sono in gioco i destini dell'umanità e non più una scelta personale e individuale, oppure un momento di ripensamento di un'esperienza rivoluzionaria sconfitta dalla reazione. Adesso la lotta ideologica e politica è ricominciata e il valore di tale lotta è molto più alto, perché non si...
Amadeo Bordiga. Una presentazione
Questa presentazione di Amadeo Bordiga è un invito ad incontrare e conoscere di persona, nella sua speciale forza, come nei suoi limiti, una delle grandi figure del movimento comunista del secolo passato. E a verificare se nella sua battaglia per la fondazione del Pcd'I e nell'Internazionale, e nella ricca produzione di analisi e di teoria degli anni '50 e '60, c'è qualcosa, o molto più di qualcosa, che parla al nostro presente - segnato da una crisi epocale del capitalismo, che sta riportando di attualità la prospettiva rivoluzionaria del comunismo.
EUR 17.10
Karl Marx. Valorizzare e spendere il suo Capitale nel XXI secolo
"Il bicentenario della nascita di Marx (2018) ha visto una vera e propria Renaissance. Con alterni risultati, come sempre. Analisi e studi molto seri accanto a macchiettismo e pressapochismo alquanto imbarazzanti. Così molti sono tornati ad insistere per un "ritorno a Marx", "che aveva già detto tutto e scoperto la vera natura del capitalismo", se si intende capire perché esso stia necessariamente crollando, indipendentemente dalla esistenza o meno di un soggetto (così caro a Marx) in grado di costruire un modello economico e sociale migliore e alternativo al capitalismo in rovina. Altri invece, come in molte occasioni nella storia del marxismo, hanno visto in Marx un grande classico, ormai pronto ad essere "riabilitato" dall'oblio (politico) imposto dal liberismo, ma per essere comodamente e innocuamente piazzato sugli scaffali dei libri importanti e fondamentali, che, inesorabilmente però, non si aprono più. Ecco noi pensiamo che queste due tendenze apparentemente antitetiche siano in verità assai solidali: concordi, cioè, nel trattare Marx non più come una strumento utilizzabile, cioè utile ad essere adattato e modificato a diverse situazioni tuttora urgenti di comprensione e trasformazione. Uno strumento, storicamente determinato e quindi mai perfetto, per capire, nella sua complessità...
Lacrime di gentilezza. Sulle tracce della bellezza per una (ri)generazione umana
«Questo è un racconto per chi, in lontananza, oltre la paura, intravede ancora l'alba di un nuovo giorno. Oltre il buio che ci attanaglia la vista, anche in questo tempo che stiamo vivendo, possiamo scorgere un sole bellissimo che arde per i paesi e per le città, per i borghi e per le campagne, per le coste e per le aree di mezzo, per le montagne e per le isole. Per il Bel Paese». Con queste parole, l'autore introduce un saggio ispirato dalla volontà di individuare le potenzialità, insite in ogni lembo del nostro Paese, per una rigenerazione umana. Il volume, elaborato con uno stile inconfondibile in cui il saggio scientifico si fonde al racconto, si propone di indicare un cammino possibile da percorrere per dare un futuro al Bel Paese, la via tracciata dalla gentilezza e dalla bellezza.
EUR 14.25
Genova... con noi. Testimonianze e ragionamenti di alcuni protagonisti di Genova 2001
Il lavoro nell'economia digitale globale. Il cybertariato diventa maggiorenne
"Nel 2003, la Monthly Review Press ha pubblicato una raccolta dei miei saggi risalenti alla fine degli anni '70 con il titolo, The Making of a Cybertariat: Virtual Work in a Real World. Questo libro continua da dove si era interrotta quella, riunendo saggi scritti tra il 2006 e il 2013, un periodo tumultuoso nella storia del capi- talismo e dell'organizzazione del lavoro. Nella raccolta precedente, uno dei miei temi centrali era la straordina- ria capacità del capitalismo di sopravvivere alle crisi che periodica- mente minacciavano di distruggerlo, generando nuove merci. Proprio nel momento in cui la sua logica di espansione sembra desti- nata a generare una saturazione dei mercati e una conseguente crisi di redditività, trova nuove aree vitali da includere nel proprio ambito, generando nuove forme di produzione di nuovi beni e servizi per i quali si possono creare nuovi mercati. Siamo ora entrati in un periodo in cui le nuove ondate di mercificazio- ne avviate in periodi precedenti stanno raggiungendo la maturità. Le nuove merci sono state generate attirando nel mercato ancora più aspetti della vita che prima erano al di fuori dell'economia monetaria, o almeno di quella parte di...
Anni Cruciali. 1957-1968
Le cadute. Il Governo Prodi e la scissione di Rifondazione Comunista (1996-1998)
Dicono che fu Fausto Bertinotti ad affossare il primo governo di Romano Prodi. Dicono anche che egli fu l'esecutore di un complotto ordito dal segretario dei Ds Massimo D'Alema e da quello del Ppi Franco Marini. E qualcuno aggiunge che Francesco Cossiga ci mise del suo per portare alla presidenza del Consiglio dei ministri il primo - e finora l'unico - ex comunista. C'è del vero in queste bugie che, spesso ripetute e ricomposte in una narrazione nella quale il verisimile fa aggio sul vero (cioè, per lo storico, sul documentato o documentabile), si sono trasformate nel tempo in Verità indiscutibili e scontate: in luoghi comuni... L'autore prova a sfatare, oltre a questi luoghi comuni, pure quello secondo il quale un partecipante - come attore e come testimone - alle vicende storiche non potrebbe poi anche cimentarsi in una corretta analisi storiografica di esse. Per lui vale ancora la lezione di Tucidide: "Ho ritenuto mio dovere descrivere le azioni compiute in questa guerra non sulla base di elementi d'informazione ricevuti dal primo che incontrassi per via; né come paresse a me, con un'approssimazione arbitraria, ma ana- lizzando con infinita cura e precisione, naturalmente...
Lukacs maestro di pensiero critico
"Per quanto lo stesso Lukács non sia riuscito a svolgere la critica radicale necessaria nei confronti dell'ordine sociale post-rivoluzionario, il rifiuto appassionato e intellettualmente coerente della prospettiva di un disarmante pessimismo è rimasto parte legittima e valida del suo discorso. Nel momento in cui il collasso definitivo dello Stato sovietico avrebbe minacciato anche il suo ultimo Prinzip Hoffnung, egli non era più in vita. L'implosione del sistema capitalistico di tipo sovietico ha concluso un'espe- rienza storica durata sette decenni, rendendo storicamente superate tutte le teorizzazioni e le strategie politiche concepite nell'orbita della rivoluzione russa - sia in senso positivo che come varie forme di negazione. Il collasso del sistema non è separabile dalla crisi strutturale del capitale iniziata negli anni settanta. Quella crisi dimostrò chiaramente la vacuità delle strategie prece- denti, fosse il progetto di Stalin di costruire il socialismo superando gli Stati Uniti nella produzione pro-capite di ghisa, o quello altrettanto assurdo del post-stalinismo di costruire una società comunista pienamente emancipata sconfiggendo il capitalismo con una competizione pacifica. Nel sistema capi- talistico di fatto non ci può essere alcuna "competizione pacifica"; neppure quando una delle parti in competizione continua a illudersi di...
Paulo Freire. Un educatore popolare
Lo spot elettorale
Le elezioni politiche italiane del 2001 sono alle porte e la macchina elettorale si è rimessa in moto, avvalendosi in maniera sempre più massiccia dello spot come strumento primario di comunicazione di massa. Optando per un linguaggio non specialistico e rivolgendosi a un pubblico quanto mai ampio, l'autrice fa riferimento alla varia letteratura sviluppatasi sull'argomento, fermando l'attenzione sullo spot come artefatto comunicativo e insistendo sull'analisi dei testi e sulla necessità di imparare a leggere i messaggi dei politici, decifrando le strategie di marketing che li sostengono. Il linguaggio immediato, lapidario, senza repliche, nato originariamente in pubblicità, ha sostituito l'argomentazione in sede politica.
EUR 15.70
In nome della strada. Libertà e violenza
Dentro la crisi della politica moderna si ripropone il tema di quella libertà negativa che non costruisce ma distrugge e esercita l'illegalità. E' alle pratiche di questa libertà che vanno ricondotte le rivolte metropolitane: casseurs, squatters e black bloc sono tra le figure sociali che hanno messo disordine nelle regole che il mercato cerca di dispiegare per governare le metropoli del mondo. Queste figure hanno dimostrato l'incapacità del mercato di governare i grandi spazi e la necessità del ritorno in campo della politica.
EUR 9.00