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Mostrati 161-180 di 94266 Articoli:
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Bob Dylan in Hell. Songs in dialogue with Dante. Vol. 1
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Jovanotti live: io c'ero! Una vita in tour
Io non sono una "fan" di Jovanotti. Sono una "fun" di Lorenzo. Non voglio sposarlo, non vado sotto casa sua, non commento i suoi post sui social, non cerco di incontrarlo perché mi viene il panico. Lo seguo e lo ascolto perché mi motiva e negli anni mi ha sempre dato spunti di vita, c'è sempre stato al momento giusto. Cos'è Lorenzo per me? Una religione. Vado ai suoi concerti perché mi diverto. E andare "ai" concerti è diverso da andare "al" concerto. Ne ho visti 157. Il mio viaggio lungo trent'anni che voglio raccontare per come è stato fino a qui: naturale, sfaccettato, impegnativo, entusiasmante, appassionato, arricchente. Un viaggio che tocca città italiane e straniere, stadi e palazzetti, parrocchie e auditorium. Vissuto in compagnia di amici vecchi e nuovi, compagni di esperienza sbalzati con me per una manciata di ore in una dimensione unica. Un viaggio pieno di vita che non è ancora finito ma che ad oggi vale la pena di essere raccontato per farlo ricordare a chi c'era e renderlo immaginabile a chi non c'era. La mia storia di vita in tour.
EUR 15.20
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Emozioni private. Lucio Battisti. Una biografia psicologica
Emozioni private è un testo prezioso nella sterminata bibliografia battistiana. La vita e le opere del grande artista scomparso vent'anni fa sono oggetto di un'accuratissima ricerca di informazioni condotta attraverso i giudizi di chi lo ha frequentato più da vicino, a cominciare da Mogol, che in una lunga conversazione con l'autrice svela molti segreti della sua amicizia e della sua fertile collaborazione con Lucio.\r\n La ricerca effettuata da Amalia Mancini mette in luce una personalità che nei suoi tratti esteriori e nei suoi discreti comportamenti di uomo di spettacolo non manifestava a tutti la sua intima essenza, così bene trasmessa invece nella sua musica. Già nella prima parte del volume sono posti in rilievo quei temi che verranno poi ripercorsi nella seconda parte, che analizza le singole opere: il tema dell'amore, della malinconia, della libertà, della natura, dell'ecologia, della paura, dell'alienazione, della solitudine, del timore di una catastrofe naturale e umana. «Ascoltare significa qualcosa» dice Lucio, e riascoltare può essere un'operazione stimolante e coinvolgente. Questo libro, perciò, stimola e coinvolge trascinando a sua volta il lettore che viene sospinto a risentire parole e musica dell'opera di Lucio Battisti, immortale nel suono e nel...
Blues pills e altre storie
"Blues pills e altre storie" è un'opera didattica pensata per coloro che desiderano conoscere il blues ma non sanno da dove iniziare. Zadro e Boschi dispensano piccole dosi di sapere sulla musica afroamericana con uno stile chiaro ma volutamente leggero ed essenziale, per non intimorire il lettore a digiuno della materia. La guida è suddivisa in due parti: i capitoli iniziali, in cui Zadro passa in rassegna le origini, gli stili, i musicisti di riferimento e la situazione del blues in Italia; la restante parte, uscita dalla penna di Boschi, va a ripercorrere alcuni aspetti al di fuori della musica ma che con la stessa hanno un legame fondamentale: "le altre storie", appunto. La bibliografia, la filmografia e la guida all'ascolto che chiudono il volume saranno di grande aiuto a coloro che decideranno successivamente di approfondire l'argomento, ampliando le proprie conoscenze con letture più specifiche. Infine, le originali illustrazioni dell'artista Alexandra Balint conferiscono alla guida un ulteriore elemento di prestigio in quanto sono tutte realizzate con la tecnica dell'incisione e, nello specifico, con la tecnica della punta secca sul plexiglass. Questo metodo permette di avere un segno di grande carattere, deciso ed essenziale...
La voce dell'anima. 3 domande a 30 cantanti jazz sul proprio universo vocale
Il lavoro del musicista, oltre alla ricerca di carattere tecnico-musicale, non può prescindere dall'intraprendere anche un'indagine sulla propria interiorità artistica ed emotiva. Quali processi nascosti prendono vita quando si applica la voce cantata a un particolare genere come il jazz? Esistono rigidi confini stilistici entro cui stare o si fa appello a intenzioni più intime e personali, capaci di andare oltre il genere stesso? Ci si lascia influenzare e contaminare da altri stili oppure ci si pone l'obiettivo di preservare determinate prassi esecutive già codificate? E ancora, in un momento storico in cui la tecnologia è sempre più presente, è possibile includere nel linguaggio jazzistico forme di estensione del proprio strumento-voce attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie? Infine, quanto conta il contenuto letterario di un brano nel processo di selezione del repertorio? Queste e altre domande, fondamentali nel percorso artistico-musicale dell'autrice in relazione al proprio lavoro di cantante, giungono ora come una vera e sincera urgenza, tale da dar loro voce attraverso un libro-intervista. Questi interrogativi, capaci di aprire molteplici prospettive attorno all'universo della vocalità, tracceranno un sottile sentiero comune di confronto e condivisione. In un susseguirsi di pensieri e opinioni, talvolta anche molto...
Donne rocciose. 50 ritratti di femmine rock, dalla contestazione alle ragazze del 2000
Un ambiente prettamente maschile, quello del rock. Addirittura machista, che ha tradizionalmente considerato l'altra metà del cielo come accessorio per rendere più stuzzicanti i video o, nel caso di artiste di evidente peso, come l'eccezione che conferma la regola e non come qualcosa di assoluta-mente normale, se non da valorizzare. Donne Rocciose - tratto in parte da una serie di articoli usciti esclusivamente in Rete e ora proposti in versione ampliata e aggiornata - è qui per fare giustizia. Ogni capitolo tratteggia prima una breve biografia dell'artista, per poi trarre le conclusioni sulla sua importanza come musicista e sui suoi tratti caratteriali, ponendo in primo piano la donna dietro il personaggio, fissando le coordinate del suo successo e del modo in cui possa essere considerata un modello. È proprio quest'ultima parte a costituire il nocciolo duro del libro. Le artiste - dalle grandi sacerdotesse del passato alle nuove ribelli contemporanee - sono state raggruppate seguendo una linea temporale che parte dagli anni Sessanta e giunge fino ai nostri giorni, tenendo come criterio per la divisione quello della pubblicazione del loro primo album o della loro prima apparizione ufficiale. All'inizio di ogni capitolo è...
The Smiths. A murderous desire. Testi commentati
Appena un lustro è bastato agli Smiths per plasmare l'immaginario di numerose generazioni di ascoltatori. A un certo punto, nell'Inghilterra di metà anni Ottanta irrigidita da una recrudescenza conformista, arrivarono loro, quattro ragazzi della working class capaci di slanci poetici, virulenti e assoluti. Un gruppo che, a dispetto dell'immagine ordinaria, si faceva portavoce di sentimenti inconfessabili, dell'insofferenza nei confronti delle convenzioni sociali, di un romanticismo stridulo e scomposto. Nei testi arguti e densi di riferimenti letterari del vocalist Morrissey trovavano spazio la confusione sessuale e sociale, la vulnerabilità e la violenza, l'alienazione e la solitudine, l'oscillazione tra la sensazione di inutilità e la volontà di conquistare il mondo. Sarà una rivoluzione copernicana, in un'epoca di rampantismo e disimpegno. Le liriche di Morrissey e le suadenti melodie del chitarrista Johnny Marr sapranno incarnare lo spirito di quella parte d'Albione alla ricerca di un salvacondotto, anche estetico, allo squallore del thatcherismo. Canzoni come This Charming Man, There Is a Light That Never Goes Out e How Soon Is Now? saranno foriere di una deriva dei sentimenti che diverrà paradigma. Perché quello che gli Smiths hanno saputo offrire non è stato solo un inossidabile repertorio di...
No Beethoven. La mia vita dentro e fuori i Weather Report
Dai suoi esordi con le big band di Stan Kenton e Maynard Ferguson fino alle più recenti avventure nello spazio sonoro, Peter Erskine è un testimone privilegiato della storia del jazz degli ultimi quarant'anni, grazie, ma non solo, alla sua militanza nel gruppo dei Weather Report. Batterista tra i più grandi di sempre, musicista e compositore sopraffino, in molti lo hanno voluto accanto per valorizzare la propria musica: Michael Brecker, Joni Mitchell, gli Steely Dan, Elvis Costello, Pat Metheny sono solo alcuni dei personaggi che si avvicendano in queste pagine, e offrono all'autore lo spunto per raccontare la musica e per riflettere sulla creatività e sull'ispirazione. Il Peter Erskine che emerge da questo libro, però, è anche e prima di tutto un batterista, una persona profondamente legata ai suoi strumenti e alle persone che ne hanno fatto la storia: i musicisti, ma anche gli artigiani che, con la loro geniale creatività, insieme a loro ne inventano il suono. Il tono pragmatico del professionista, del session man e del discografico lascia tuttavia sempre spazio a quello incantato del fan e dell'appassionato, nel ripercorrere le tappe più importanti, gli incontri più determinanti e i momenti...
Tutto Conte. Il racconto di 240 canzoni
Questo non è un libro ma un invito e, insieme, una provocazione. L'invito è quello di riascoltare tutti i 240 brani pubblicati da Paolo Conte in quasi mezzo secolo, in ordine di apparizione, raccontandoli in rapide schede che diventano parole in sottofondo, senza disturbare. La provocazione è quella di accompagnare ogni canzone con un giudizio in stelline, come quelle che si danno ai film: soggettive certo, di cui non tener conto ovvio, ma che comunque hanno un perché artistico, storico, ribaldo. Dalle stelle alle stelline, del jazz, della poesia, soprattutto della musica. Colta, popolare, esotica, etnica, dalla mazurka al boogie, dalla marcetta alla beguine, dalla rumba al foxtrot, dal liscio alla sinfonia. Spartiti sui quali nascono testi geniali e sorprendenti, origami di parole e sensazioni senza coordinate cronologiche, storiche, geografiche o politiche, di un genio che ama l'enigmistica, risolve rebus impossibili e inventa i nuovi sensi della musica: l'olfatto e l'udito. Ci fa annusare il cuoio delle scarpe dei ballerini in una balera di periferia, l'umidità di nebbia densa della pianura padana, l'aroma di tabacco dolce di una sala da tè d'antan, il profumo di violetta di una donna abbandonata sul canapè. Ci...
Steve Harris. The man behind the Iron Mask
Con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, 34 album pubblicati di cui 16 in studio di registrazione, gli Iron Maiden sono, con ogni probabilità, la heavy metal band più amata dell'intera scena internazionale; centinaia, infatti, sono gli autori e recensori che si sono cimentati nella complessa quanto articolata ricerca della biografia "perfetta" che narri le gesta della storica band britannica, ma dell'uomo dietro alla sua creazione ben poco è trapelato, troppo poco è stato raccontato di colui che in una fredda nottata dell'operosa Londra del 1975 diede vita al sogno che, ancora oggi pressoché immutato, muove tre generazioni di fan in tutto il pianeta. Con l'attenzione e la perizia di chi profana il luogo dell'anima più intimo e profondo di una leggenda vivente, questo libro intende raccontare la storia di Steve Harris, la storia dell'uomo dietro l'artista; la storia del leader della Vergine di Ferro.
EUR 11.25
Giorgio Gaber-Jacques Brel. Dialogo. In parole, canzoni e immagini. Testo francese a fronte
Non un saggio sui due autori, non un'antologia dei loro testi, ma un “montaggio” che mette in dialogo i due artisti, prolungando la loro voce, in un percorso narrativo inedito. Se Giorgio Gaber e Jacques Brel si fossero incontrati avrebbero sicuramente avuto molte cose da dirsi... Gaber-Brel è l'incontro di due artisti, due persone, due pensieri. È uno studio che ripercorre alcune delle tematiche fondamentali di Giorgio Gaber e Jacques Brel e che li affianca per la prima volta in una scelta di brani tratti dal loro repertorio musicale e teatrale. Ma non è solo questo. È il piacere di riparlare, di far riparlare Gaber e Brel e, soprattutto, la possibilità di rileggerli in termini nuovi, in dialogo tra loro. Gli interventi parlati - citazioni testuali estratte da interviste, conversazioni, discorsi fatti fuori scena - sono il vero motore del “dialogo”: un luogo del pensiero dove si delineano i contorni e si articolano le motivazioni di fondo della loro originale esperienza artistica. Sospinti dalla corrente delle loro idee, Gaber e Brel parlano, si ascoltano, si interrogano; e se da un lato è l'approfondimento dei singoli temi delle canzoni a interessarci, è nel movimento...
Gli incroci del rock. I grandi gruppi degli anni '70
Con questo volume Giuseppe Scaravilli, leader dei Malibran, ripercorre l'irripetibile stagione del rock anni Settanta, utilizzando l'escamotage narrativo dell'incrocio tra le biografie delle varie band, progressive e non, mettendo insieme una documentazione esaustiva, frutto di decenni di passione, e una scrittura scorrevole e avvincente, ricca di testimonianze dettagliate e di aneddoti interessanti. Non mancano i resoconti degli eventi che hanno segnato la musica degli anni Settanta in Italia, dai grandi festival agli scontri per la musica gratis. A completare il tutto, il volume presenta un inserto fotografico che racconta per immagini quanto si può leggere nel testo, con inedite foto d'epoca - preparate e restaurate per l'occasione - che ritraggono le band mentre sono impegnate sul palco. Sono trascorsi ormai decenni da tutto questo, ma è rimasta la musica a testimoniare una delle stagioni più creative della nostra storia, una stagione che non è semplicemente alle nostre spalle, ma risuona forte al presente nei sogni, negli ideali e nel desiderio di scoprire cose nuove che animavano i giovani del tempo. E che ancora ci indicano la via. Con Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple, Genesis, King Crimson, Malibran, Jethro Tull, Banco del Mutuo...
Il jazz e le arti. Il sound afroamericano nell'universo estetico contemporaneo
Il jazz intrattiene da sempre rapporti stabili e duraturi con ogni forma di espressione artistica e comunicativa, dagli ambiti strettamente musicali (il rock, il folk, la classica, la canzone) ai territori fascinosi delle arti figurative (pittura, fumetto, grafica, architettura, fotografia, persino urbanistica), dalla parola scritta (poesia, romanzo, noir, anche autobiografia) ai linguaggi audiovisivi (film, documentario, tv, dvd), fino a inventare nuovi seducenti esempi di performance interdisciplinari (action painting e jazz poetry, soundie e musicazione), interessando altresì il costume sociale (moda e modernariato) e ovviamente i precipui ambiti tecnologici (live e studio album, soundtrack). Il jazz influenza le arti visive e ne viene a sua volta positivamente sedotto in un turbinio di esperienze che questo libro racconta, trattando ben 20 arti diverse e raccontando le passioni di decine e decine di artisti che, pur senza fare musica, sono jazzmen a tutti gli effetti.
EUR 22.32
Il jazz-film. Rapporti tra cinema e musica afroamericana. Nuova ediz.
Jazz e cinema, due fenomeni, due arti, due linguaggi che hanno attraversato burrascosamente il ventesimo secolo per proiettarsi, con immutata forza creatrice, nel secolo nuovo. Due forme espressive e artistiche coeve - nascono quasi simultaneamente - da intendersi quali grandissimi fenomeni del nostro tempo, perché in poco più di cent'anni hanno compiuto sul piano evolutivo un'accelerazione non paragonabile a quella delle altre discipline. Ma jazz e cinema non condividono soltanto questi aggiustamenti da studi teorici o da categorizzazioni archetipe: il rapporto più o meno diretto tra loro, con reciproche influenze, per quanto poco manifeste, e ancor meno evidenziate da ricerche, analisi o metodologie, risulta invece alquanto costruttivo e stimolante. Un terreno di studi, appunto, sostanzialmente inesplorato, se non in questo profondo e innovativo studio che torna in libreria in edizione ampliata e aggiornata. L'argomento di questo libro riguarda soprattutto il cinema che si impadronisce del jazz e non viceversa; e proprio perché il cinema si dedica al jazz in svariatissime maniere, il testo di Michelone ne scruta - a parte all'inizio l'esaustivo compendio storico - una in particolare, ossia i film che hanno per contenuto il jazz medesimo sotto forma di fiction e...
Michael Jackson. La storia e l'eredità artistica
Tra gli artisti più amati della storia, il più grande showman di tutti i tempi, performer impareggiabile e songwriter capace di dar vita a canzoni indimenticabili che hanno appassionato il pubblico di ogni età e di ogni luogo, Michael Jackson è morto, diventando immortale, esattamente dieci anni fa. Nella musica, nel canto, della danza, nella coreografia e nella video-musica, Michael Jackson è stato pioniere e innovatore, icona-simbolo della cultura pop dagli anni Settanta in poi. In questo ampio volume, Luca Izzo e Michelangelo Iossa ripercorrono l'incredibile carriera di questo "artista dei record", puntando a individuare l'eredità che Jackson ha lasciato nella cultura contemporanea, dalla musica alla danza, dallo spettacolo alla video-culture fino alla moda e allo stile. La sua arte è arrivata ovunque, riuscendo a ispirare milioni di persone e di artisti, come i valori della sua persona, improntati alla solidarietà e al sostegno al prossimo, che ispirano migliaia di associazioni benefiche ancora oggi attive.
EUR 18.52
Rebel rebel. Cronistoria narrativa di 50 album (quasi) ribelli degli anni '90
Puzzare adolescenza è un modo di mordere la vita che non tornerà più. E credere di fare a meno della musica non solo è inutile, ma anche dannoso. Per cui in questa cronistoria semiseria, semivera e semitica, ci sono: 1. Una babelica ricostruzione di album che negli anni Novanta andavano alla grande fra i senza peli dissennati a cavallo tra i 14 e i 18 anni. Grunge, punk e nu metal: c'è stato da essere ribelli per almeno un decennio. 2. Una narrazione di formazione che sfoggia luoghi, mode e tempi dell'ambiente milanese e di periferia. Roba brutta, insomma. Non è una guida, ma quasi. Non è un romanzo, ma quasi. È rivolto a tutti quelli che hanno voglia di rivivere un pezzetto di storia - non per forza memorabile - che ha tra le sue fila reperti come le cassette Tdk, la Playstation a 999.000 lire e il Berlusconi più in forma che l'Olgettina ricordi. Rebel rebel è un inno alla rivolta giovanile, quella che cova dentro ognuno di noi quando siamo convinti che il No future sia la nostra unica via di fuga da un mondo che non ci piace così...
Se mai qualcuno capirà Rino Gaetano
Chi era veramente Salvatore Antonio Gaetano, detto Pino? Quali erano i suoi sogni e quali sono stati i suoi maestri? Cosa ha avuto a che fare con Ettore Petrolini, Piero Ciampi, Eugene lonesco, Enzo Jannacci, Vladimir Majakovskij, Matteo Salvatore? Che rapporti aveva con i cantautori degli anni Settanta? E con la politica? Perché è stato dimenticato per lungo tempo dopo la sua morte prematura, per tornare prepotentemente alla ribalta 25 anni dopo, tra discutibili fiction, maree di libri e fin troppe antologie con inediti? E infine, che eredità ha lasciato alle nuove generazioni di songwriter e cantanti pop e chi si merita davvero l'abusata etichetta di "nuovo Rino Gaetano"? Nato a Crotone e vissuto a Roma, figlio di emigranti e "mascotte" del Folkstudio, amico di Venditti e De Gregori ma anche del Barone di Montesacro e dei contadini calabresi, Gaetano è scomparso nel 1981, a soli 30 anni, in un incidente stradale del tutto simile a quello di uno dei suoi idoli, Fred Buscaglione. Freddie del Curatolo, musicologo e a sua volta cantautore, rivive la storia, il mondo e le suggestioni del "fratello figlio unico" della canzone italiana: un genio dotato di una...
Heavy. Dal blues del Mississippi al black metal norvegese
Nei due anni antecedenti la sua morte, avvenuta a soli ventisette anni, Robert Johnson ha inciso un pugno di brani di capitale importanza per lo sviluppo tanto del blues, quanto del rock. Il chitarrista che ha venduto l'anima al diavolo, come vuole la leggenda, è il punto di partenza della nostra storia, articolata in 150 tappe e altrettanti brani, alla scoperta di quegli artisti che, via via, hanno contribuito di più a un'evoluzione heavy della musica popolare del Novecento. Il libro segue il filo rosso che collega il re del Delta Blues, vissuto sulle sponde del Mississippi negli anni Trenta, a un gruppo di metallari norvegesi, abbigliati con pelle e borchie e con la faccia pitturata. Assistiamo alle orrorifiche performance di Screa-min' Jay Hawkins sulle note di I Put a Spell on You e di Alice Cooper. Vediamo Keith Moon far esplodere la batteria durante un programma televisivo e Jimi Hendrix dar fuoco alla chitarra sul palco del festival di Monterey. Siamo presenti alla nascita dell'hard rock con Cream, Blue Cheer, Led Zeppelin e Deep Purple, e a quella del metal con Black Sabbath, Judas Priest e Motorhead, perdendoci anche tra le pieghe...
Growin' up. Siamo cresciuti insieme. Bruce Springsteen in the Italian land
"Growin' up" è il racconto del vincolo che lega Bruce Springsteen e l'Italia alla luce del suo legame di sangue con il nostro Paese (non solo attraverso la mamma Adele) e con i fan tricolori. L'analisi - statistica, aneddotica e artistica - contempla tutti i concerti e anche le apparizioni secondarie tenute da Bruce in Italia: dallo storico 21 giugno 1985 per finire con la data romana al Circo Massimo del 16 luglio 2016. Scalette precisissime, cronache minuziose e foto esclusive sono la base di un lavoro complesso e articolato, adatto alla lettura degli appassionati più incalliti quanto dei neofiti. Il volume comprende le prefazioni illustri di Willie Nile, Elliott Murphy, Graziano Romani e Alessandro "Ale" Besentini, un'approfondita analisi sociologica legata alla teatralità e al pubblico del r'n'r show, tabelle riassuntive delle apparizioni italiane, le setlist di tutti i concerti e gli elenchi di tutti (ma proprio tutti) i musicisti che lo hanno affiancato sui palchi tricolori. Senza dimenticare la meticolosa valutazione degli show, gli aneddoti quasi sconosciuti e le curiosità mai emerse (ma evitando il gossip). Inoltre, alcune prestigiose figure analizzano lo stile chitarristico, l'uso dell'armonica, le caratteristiche vocali, l'uso della voce,...
A modo mio. La tragica parabola di Sid Vicious
Eroinomane, alcolizzato, miserabile, violento, vanitoso, senza talento musicale e presunto omicida. Sid Vicious, bassista dei Sex Pistols, è stato questo. Ma non solo. Fu anche intelligente, ironico, carismatico, brillante, oltre che un innovatore straordinario delle mode e una delle poche personalità in grado di rappresentare un'intera epoca. Non a caso è oggi una vera e propria icona universalmente riconosciuta. La catena al collo, i capelli a istrice, l'immancabile chiodo e il caratteristico ghigno continuano, dopo più di quarant'anni, a essere copiati, imitati e rappresentati ovunque. Il 2 febbraio 1979, un'overdose d'eroina segnava la fine di una vita umana e l'inizio di un mito. Dietro il personaggio pubblico, però, c'è un mosaico molto più difficile da comprendere e interpretare. La storia dell'inetto che aveva trasformato una finzione rock in una vita patetica e drammatica, come raccontarono i quotidiani dell'epoca, è solo un lato della vicenda. Troppo facile archiviare Vicious come un fumetto sanguinario del punk: la storia è più complicata, più complessa e, soprattutto, più interessante. In quel sacco destinato all'obitorio, c'era non tanto il cadavere della tormentata star del punk quanto quello di un ragazzo inglese di 21 anni dalle molte identità e...