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Shine on... you, crazy diamond. Viaggio virtuale all'interno di un emblema pinkfloydiano
"Shine on you crazy diamond", considerato da molti sostenitori e critici uno dei capolavori musicali degli ultimi quarant'anni, rappresenta senza dubbio un capitolo a sé stante all'interno del vasto panorama discografico dei Pink Floyd. Il brano rappresenta uno struggente, anche se indiretto, omaggio all'ex componente che fu il primo vero compositore dei pezzi originali del gruppo, ovvero il geniale Syd Barrett, diamante pazzo. La lunga suite si apre con un celeberrimo motivo di appena quattro note, definite "Syd's Theme", che hanno costituito un pezzo di storia della popular music di tutto il pianeta. Pianeta in senso fisico, perché esse hanno poi attraversato nei decenni tutte le aree geografiche del mondo in senso trasversale, tramite dischi, libri, concerti, tv, onde radio e rete. Attraverso una minuziosa analisi armonico-melodica delle parti in cui è suddivisa la suite (I-V e VI-IX), raccontata in forma di viaggio virtuale, questo lavoro vuole testimoniare quanto l'estro compositivo dei Pink Floyd sia stato in grado di accogliere, al suo interno, elementi poi rivelatisi decisivi per il patrimonio stilistico della musica successiva. Uno stimolante spunto di approfondimento per chitarristi e musicisti di ogni genere, studenti impegnati o professionisti. Uno strumento anche...
La musica, per me. Come funziona la musica? Rispondono 50 artisti italiani
«Quesito senza risposta, piuttosto miriadi d'intepretazioni differenti, tante quante le sensibilità che abitano questa terra.» - Barbara Santi, Rumore\r\n\r\n«Sarebbe troppo lungo elencare tutti i cinquanta nomi degli intervistati, che compaiono nel libro in ordine alfabetico, da Manuel Agnelli a Tommaso “Piotta” Zanello. A unificare il tutto le utili schede introduttive su ogni artista stilate dall'autore.» - Franco Zanetti, Rockol\r\n\r\n«"La musica, per me”, in ultima analisi, resta uno “zibaldone dei pensieri” di chi ha trovato nella musica la sua ragione professionale e/o esistenziale.» - Libera Capozucca, Rockit\r\n\r\n\r\n\r\n\r\nL'idea del libro nasce all'indomani della lettura di "Come funziona la musica" di David Byrne, importante opera di analisi sociale, antropologica, tecnica, statistica e personale del magico quanto complesso mondo dei suoni e delle parole. Da questo incontro l'autore prende spunto per trasformare quell'affermazione in un quesito: Come funziona la musica? Una domanda che ha rivolto a musicisti, compositori e cantautori della scena italiana con esperienze, visioni e percorsi diversi, Mainstream, alternativi o indipendenti, tutti hanno disquisito sulla funzione (e sul funzionamento) della musica, in un momento storico in cui il mercato discografico e l'approccio all'ascolto sono mutati profondamente. A ognuno degli intervistati è stato chiesto come funzioni...
L' inferno di Bob Dylan. Il dialogo con Dante nell'opera del Bardo di Duluth
L'Inferno di Bob Dylan è un'originale e audace rilettura della prima cantica dantesca accompagnata da una colonna sonora d'eccezione: dieci canzoni del Premio Nobel per la Letteratura 2016. Cosa c'entra Bob Dylan con il nostro più grande Poeta? Qual è il senso di una discesa ad inferos attraverso American songs? Tutto comincia nel 1975, con Blood on the tracks. Il sangue sulle tracce di quel disco affiora da eterne lacerazioni, dall'ombra in cui si trovano anime dannate, luoghi desolati, avarizia, gola, invidia, lussuria... Confrontando cosa dicono i personaggi di Dante con alcuni versi delle canzoni di Dylan si evince che le stesse insidie, le stesse malvage intenzioni abitano gli uomini di ogni tempo e luogo. Per questo motivo dall'Inferno continua a risuonare la vera Poesia che ricorda con rabbia alcuni dei princìpi universali troppo spesso, colpevolmente, dimenticati. Dante in questo senso è attuale come Dylan, e Dylan è profondo come Dante. I due grandi autori sono accomunati da una voce poetica possente, poderosa, che si rivolge direttamente a ogni singolo individuo. Questo libro invita alloro ascolto.
EUR 13.30
David Bowie. Fantastic voyage. Testi commentati
La notte del 10 gennaio 2016 la stella del rock registrata all'anagrafe come David Jones e nota al mondo come David Bowie ha concluso la sua orbita terrena e la sua luce ha repentinamente smesso di brillare, con uno di quei coup de théâtre di cui è sempre stato maestro indiscusso. Nulla era trapelato della sua battaglia - ormai evidentemente perduta - con il cancro, che lo aveva assalito nell'estate del 2014. "Blackstar", suo 28° album di studio uscito due giorni prima della scomparsa, ha immediatamente assunto una luce diversa, si è rivelato per quello che in definitiva è: un testamento, l'ultimo atto di un uomo (prima ancora che un artista) che sta lottando disperatamente con la malattia ma sa di aver già perso la battaglia. Bowie è stato - è, e resterà - uno dei grandi padri di quella che taluni chiamano musica rock, e altri preferiscono definire più ecumenicamente pop. In cinquant'anni di carriera ha attraversato (quasi) tutti i generi e alcuni ha contribuito a crearli. Musica potente, contrassegnata da testi talora misteriosi e di ardua decifrabilità. Del resto, lui è sempre stato un maestro nel mandarti fuori strada, disseminando nei...
Così parlò Vasco Rossi. Antologia poetica. Tutti i testi commentati
Per rendere onore all'opera di un monumento della musica italiana era necessaria un'opera monumentale. Salvatore Martorana si è posto l'obiettivo di scovare in tutti i testi del rocker di Zocca ogni singola traccia del caos, del disordine mentale, dello spirito ribelle e geniale che ha fatto di lui la più grande stella del panorama rock italiano. L'autore si inoltra tra le righe stupefacenti della sua produzione artistica, mettendo scrupolosamente al vaglio le provocazioni, i doppi sensi, l'acuta ironia, ma anche le citazioni, i riferimenti culturali, i richiami appena accennati eppure ben presenti, troppo spesso non evidenziati a causa di un processo di banalizzazione del personaggio che forse ha fatto comodo anche allo stesso Vasco nella conquista sconfinata del mercato tricolore. Prima del rocker verrà, dunque, il cantautore, il poeta. Non la voce, rauca e inconfondibile, ma il tocco della mano, fragile e incendiario, capolinea in versi scritti delle nausee della pancia, dei tumulti del cuore, delle fantasie della mente, delle paranoie e delle eccitazioni di un'anima fragile e di molte generazioni, che in essi si riconoscono. Se il cantautorato troverà, come tutti auspichiamo, il suo definitivo e riconosciuto spazio nel programma di istruzione...
Leonard Cohen. Hallelujiah. Testi commentati
Nel corso dei suoi ottantadue anni di vita, Leonard Cohen ha sperimentato molto. Si è distinto come giovane scrittore nella francofona Montréal e ha ceduto anche alla poesia, ma è con la musica che ha guadagnato la fama. Le sue canzoni esplorano vette e miserie dell'animo umano con lucida sincerità, ma nei loro versi si nasconde spesso più di un'interpretazione, il che rende necessario individuare diverse chiavi di lettura che rivelino una scrittura talvolta simbolica, altre volte onirica: la Bibbia, il suo essere ebreo, il sesso. Come il suo canzoniere, anche la sua biografia si snoda fra ostinate ricerche spirituali e un'assoluta necessità di amore. Mistica e passione trovano in Cohen un'impensabile compenetrazione, una sintesi suprema che non rischia mai l'incoerenza. Entrare nello spirito del testo diventa essenziale per impadronirsi di tutte le sfumature che esprime, per scoprire ansie di vita talmente profonde da diventare universali. È ciò che si propone di fare questo libro, un omaggio sentito e doveroso alla lunga carriera di uno dei più influenti songwriters dell'ultimo secolo.
EUR 20.90
Battiato. La voce del padrone. 1945-1982. Nascita, ascesa e consacrazione del fenomeno
Franco Battiato è da oltre cinquant'anni una figura unica nel panorama artistico italiano per il suo impavido muoversi tra il pop e la ricerca più ardita, fino a esplorare il mondo dell'opera, della pittura e del cinema. Ogni passo compiuto da Battiato è peculiare per coraggio, originalità, intraprendenza e forza di volontà. Questo libro narra del percorso che da un piccolo paese siciliano arriva alle vette delle classifiche: dal 1945, anno di nascita del musicista, al 1982, momento della consacrazione con la voce del padrone, uno degli album più venduti nella storia della discografia italiana. In questo lasso di tempo il cammino di Battiato è impervio e segnato da numerose crisi: abbandona il paese natale per affrontare la metropoli e le sue sirene incantatrici, realizza il sogno di diventare musicista ma presto rinuncia al facile successo commerciale, imbocca la strada della sperimentazione, divide aspramente pubblico e critica fino a tornare sui propri passi per riprendersi, finalmente, quel successo che aveva solo sfiorato agli albori della carriera. Per ricostruire questa appassionante vicenda, Fabio Zuffanti ha effettuato una certosina ricerca in tutto ciò che finora è stato pubblicato sull'argomento e ha analizzato ogni singola canzone...
La bottega dei falsautori. Il grande bluff della musica pop
La canzone è la forma d'arte più fruita in assoluto: brevità e immediatezza la rendono accessibile più di qualsiasi altra forma musicale. Chiunque è stato appassionato, nel corso della sua esistenza, anche solo di una singola canzone, "autore", album o genere di musica leggera; chiunque si è trovato a pronunciare frasi come «mi piace molto la musica di Renato Zero», «sono un grande fan della musica di Gianni Morandi», «non vivrei senza la musica di Claudio Baglioni», «la musica di Roberto Vecchioni è pura poesia», e così via. Ebbene, buona parte di quello che abbiamo sempre pensato essere il prodotto della penna o della mente dei nostri beniamini è in realtà totalmente o parzialmente riferibile a veri e propri ghost writer, o, meglio ancora, ghost composer, compositori fantasma il cui lavoro viene menzionato, per una semplice questione di diritti d'autore, nei minuscoli credits sul retro dei CD. E oggi che il CD non esiste quasi più, oggi che quasi tutta la musica che ascoltiamo è digitale, i nomi di quei compositori fantasma, noti nel gergo come arrangiatori o produttori musicali, non compaiono da nessuna parte. «La bottega dei falsautori» si rivolge dunque al...
Neil Young. (After) The Gold Rush
A più di settant'anni, Neil Young detta ancora i tempi. Autore, cantante, chitarrista, attivista, il musicista sigilla anno dopo anno, con la veemenza che lo contraddistingue da sempre, album e concerti, attività benefiche e studi sul suono, invettive contro le corporazioni e soluzioni ecologiche. Un artista a tutto tondo che Stefano Frollano e Fabio F. Pellegrini hanno osservato e studiato, rileggendone la storia musicale in un viaggio che parte dal Canada per approdare in California, terra sognata come il Nuovo Paradiso: è così che la corsa all'oro del 1849 trova la sua nuova creazione durante gli anni Sessanta del secolo scorso, quando decine di musicisti partiranno alla volta del "Golden State". La natura incontaminata, i nativi americani, una nuova Terra Promessa diventano gli elementi dove misurare se stessi, trasformando la Frontiera da luogo fisico a un non luogo, dove l'immaginazione e la fantasia diventano altri confini da raggiungere. The Squires, i Buffalo Springfield, CSN&Y, i Crazy Horse e altri protagonisti dell'universo del musicista canadese trovano spazio in questa saga, che continua a ispirare nuove generazioni di musicisti in tutto il mondo. Il volume è corredato da alcune immagini inedite in Italia, da una...
Brunori Sas. La vita pensata e la vita vissuta
La vita pensata e la vita vissuta, i desideri e le insoddisfazioni, i progetti e le esitazioni sono alcune delle dicotomie principali presenti nelle canzoni di Dario Brunori, intorno a cui ne ruotano molte altre: istinto-ragione, tempi interiori lunghi-frenesia contemporanea, Sud-Nord, Lamezia-Milano, valori rocciosi senza tempo-modernità liquida, profondità-leggerezza, idealismo-realismo. I suoi dischi cantano la normalità e il quotidiano, così come uno slancio quasi utopico verso il cambiamento e il superamento di ciò che è dato: se non basta scrivere canzoni per «dare al mondo una sistemata», la musica può comunque combattere la tentazione di arrendersi passivamente al presente e raccontare di contro la possibilità di agire e intervenire nel mondo, operando un cambiamento, purché ognuno parta da sé stesso. Brunori non punta mai il dito contro i difetti degli altri, ma osserva in sé il rischio dell'indifferenza, della superficialità, della possessività o della disperazione. In una dialettica tra dentro e fuori, narra istantanee della sua vita vissuta, così come esce dalla rassicurante dimensione privata e casalinga per osservare la società. In questo libro si analizza il percorso musicale del cantautore calabrese tra suoni minimali e arrangiamenti più elaborati, dimensione acustica e orchestrale, tra...
Le luci della centrale elettrica. Canzoni ai tempi dei licenziamenti
La Terra, l'Emilia, la Luna. Sono tante le immagini che affollano le poesie di Vasco Brondi, cantautore salito al successo nel 2008 grazie a una semplice chitarra acustica, dei testi scarni, originali, inaspettati. Si fa chiamare "Le luci della centrale elettrica" e quello che propone è un progetto complesso e vario, nel quale la voce si confonde con gli oggetti di cui canta: dalle strade sterrate alle centrali a turbogas, dallo schermo luminoso di un pc ai viaggi della speranza nel Mediterraneo, ogni elemento della quotidianità diventa un simbolo potente con il quale leggere la nostra contemporaneità. Partendo dalle canzoni da spiaggia deturpata del primo disco e arrivando alle spiagge di terra, finora l'ultima produzione, questo libro racconta la poesia del cantautore ferrarese e il suo modo di affrontare grandi temi come le migrazioni, il lavoro, la produttività, l'amore ai tempi dei licenziamenti e delle partenze. Attraverso dischi, libri, fumetti e collaborazioni importanti, si descrive l'evoluzione di un progetto vivo e in costante crescita. Indipendente nella sua accezione più profonda, Vasco Brondi è oggi una pietra miliare dei cantautori del Duemila, un artista apprezzato da critica e pubblico grazie a uno stile e...
Calcutta. Amatevi in disparte
È il 24 ottobre 2015 quando il sito de «la Repubblica» lancia la bomba che farà esplodere di lì a poco i confini tra l'indie e il pop italiano: il video di "Cosa mi manchi a fare" conta più di diecimila visualizzazioni in soli due giorni ed Edoardo D'Erme, in arte Calcutta - dopo anni di gavetta nei locali underground, ex ragazzo con la felpa e il cappuccio che girava l'Italia in treno con la sua chitarra per suonare su palchi piccolissimi, che dimenticava i testi ma ne scriveva come pochi - diventa mainstream. I giornalisti fanno a gara per intervistarlo, alcuni lo etichettano come il cantautore del disagio della sua generazione, altri come un gran paraculo. Social, passaparola, radio, la sua comunicazione sghemba, la capacità unica di raccontare il suo mondo e le sue emozioni attraverso le assurde immagini che gli ronzano attorno: nei tre anni a seguire il cantautore di Latina farà sold out ovunque, scriverà canzoni per le stelle della musica leggera, inciderà un album straordinario che lo renderà evergreen e terrà un concerto all'Arena di Verona registrando il tutto esaurito. In quest'anomala monografia Antonio Coletta - che ha lavorato...
L' arte di imitare. Il fenomeno delle tribute band in italia
Le tribute band rappresentano da sempre un fenomeno controverso e centrale nella scena musicale live italiana. Se da una parte suscitano l'odio di musicisti e cultori della musica dal vivo, dall'altra riempiono i locali dove suonano. Dopo aver mosso i primi passi negli anni Novanta, oggi i tributi occupano uno spazio di rilievo in tutta la penisola, contano su un importante seguito di pubblico e sono argomento di accesi dibattiti! dalla valenza artistica allo spazio reclamato dai musicisti emergenti; dalla mancata originalità all'aspetto puramente economico. La tendenza alla "retromania", che da anni pervade la produzione musicale mondiale, evidenzia come le tribute band siano solo la punta dell'iceberg di questo modo di concepire la musica: elevano ad arte il concetto di tributo, arrivando a creare delle riproduzioni quasi teatrali, replicano i brani originali suonando strumenti identici agli artisti di riferimento, diventano un tutt'uno con la rockstar; solo alcune formazioni si discostano dai modelli cercando di trasmettere il proprio essere e interpretando i brani in modo personale, le tribute band meritano di essere considerate come veri gruppi rock, ma al contempo rivelano come la nostra cultura musicale sia spesso rivolta al passato, mettendo in luce...
Rettore specialmente. I testi e le canzoni dell'ultima «strega» della musica italiana
Quarant'anni fa, nel 1978, Donatella Rettore cambiava look e passava al rock, ma soprattutto nascondeva Donatella e restava, per tutti e per sempre, Rettore. Un'artista speciale. "Rettore specialmente" offre una lucida interpretazione dell'evoluzione artistica ed esistenziale di Rettore, mediante un'indagine che ha come oggetto esclusivo i testi delle sue canzoni. Attraverso un percorso che ha inizio negli anni Settanta, scopriamo le contraddizioni di uno spirito in divenire, che vive a cavallo tra due epoche "l'un contro l'altra armate": emergono così una Rettore femminista, moderna, desiderosa di indipendenza e rivoluzionaria, e una Rettore intimista, nostalgica e vagheggiatrice di un legame affettivo stabile. La soluzione a questa dicotomia sembra essere la metamorfosi, che l'autrice di "Kobra" attua attraverso le fasi di costruzione del suo personaggio, quando il look acquista un peso significativo. L'uso sapiente che Rettore fa della "parola cantata" apre squarci, illuminazioni, "maglie nella rete" su una realtà "altra". I simboli si fanno archetipi e la poetica di Rettore vera e propria indagine antropologica, in cui predomina la componente "religiosa" delle relazioni umane. "Rettore specialmente" è uno strumento per capire il suo mondo magico e scoprire che, dietro look e travestimenti. Rettore non è......
Per chi suona la buatta. Storia di un percussautore
Il suono della musica dei tamburi artigianali, le buatte, in dialetto napoletano, echeggia nelle pagine del libro come fosse richiamo per l'animo di un bambino. Il primo suono che raggiunge Tony è nel negozio di panettiere del papà, nel centro di Napoli. Tony rimane suggestionato dall'armonia prodotta dal picchiettare ritmico sui piatti della bilancia e sul legno del bancone. A dieci anni, con la famiglia, si trasferisce a Cercola, un paese alle falde del Vesuvio. Si nutre della cultura di quei luoghi, fatta di vibrazioni, di fermenti popolari, di energia, che traggono intatta l'impronta del vulcano. Appena adolescente ritorna a Napoli, negli ambienti dove si crea la musica. Frequenta il Play studio, un centro sperimentale di ricerche audiovisive: "Era frequentato da giovani musicisti come Franco Battiato, De Gregori, Venditti". Entra nel giro delle radio libere. È qui che incontra colui che gli darà l'occasione di iniziare: Sandro Petrone. Conierà insieme all'amico il termine "percussautore", che gli rimarrà per sempre come un sigillo di originalità. Viene notato da un altro animo elevato della musica partenopea, Edoardo Bennato. Collaborerà con lui in due album, fino all'incontro con Pino Daniele, che lo consacrerà definitivamente come il...
La gara dei sogni
Come in un romanzo d'avventure, e di piccole disavventure, Edoardo De Angelis ci racconta la sua vita attraversata dalla musica, la sua storia e quella della sua famosa canzone Lella, entrata nel patrimonio universale della musica popolare. Affacciandosi a queste storie, se ne possono scorgere mille altre: storie di persone, di grandi artisti e di grandi uomini, di indimenticabili amicizie. Storie di viaggi infiniti e infiniti ritorni, incontri e passaggi di un percorso che di anno in anno, di dove in quando, di canzone in canzone, disegnano un percorso di quasi cinquant'anni della nostra canzone d'autore, ma anche della nostra vita, dei sentimenti, del costume, della società, perché questo è il cibo di cui la canzone d'autore si nutre. Come una favola, nella quale i personaggi sono Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Francesco De Gregori, Neri Marcorè e tantissimi altri che sono entrati con passo sicuro nelle pagine di questa cronaca del nostro tempo. La gara di sogni è un viaggio al ritmo della musica: non si sa dove esattamente sia iniziato, né dove finirà, ma è sicuro che su questa immaginaria carrozza ci sarà un posto riservato per ogni lettore, per ogni...
Colapesce. Maledetto italiano
Nel panorama attuale, Colapesce è una mosca bianca. Come un artigiano, cura i suoi dischi con la massima attenzione, scrive testi poetici e rigorosi, rifugge da facili ritornelli e imbastisce arrangiamenti che lo portano lontano dalle soluzioni troppo spesso trite del cantautorato italiano. Se è un cantautore, lo è alla maniera dei più grandi. È stato paragonato non a caso a Lucio Dalla e Franco Battiate. Attratto tanto dalla sperimentazione quanto dalla tradizione, ama mescolare sacro e profano, ritmo e melodia, suggestioni cinematografiche e letterarie, Sicilia e America, indie pop e folk anni Settanta. Racconta l'amore con una lingua nuova, stendendo un doppio velo di dolcezza su una grammatica dei corpi che sa essere trepidante ma anche esplicita. Ha una straordinaria capacità di lettura del presente e riesce come pochi a descrivere la precarietà materiale e affettiva dei nostri tempi. In ogni canzone dà l'impressione di impegnarsi strenuamente nella difesa di una purezza e di un'onestà sempre più rare nel territorio scivoloso dell'industria musicale del nuovo millennio. Nato nel 1983 a Solarino, in provincia di Siracusa, Lorenzo Urciullo si fa conoscere con la band Albanopower. Nel 2010 dà vita al progetto solista Colapesce,...
I Cani. I dischi, i bagni nel mare, l'umanità
Un pensiero distratto in un giorno qualsiasi, mentre si sfreccia in motorino in centro a Roma. Tutto inizia quasi per gioco, nel più totale anonimato. È il giugno del 2010 quando "I pariolini di diciott'anni" e "Wes Anderson" vengono caricati sotto il nome de "I Cani" su SoundCloud e YouTube. La reazione del pubblico è qualcosa di molto simile a un fenomeno virale, preludio al primo disco uscito l'anno dopo per la 42 Records. I primi concerti e le interviste con un sacchetto di carta in testa, due buchi per gli occhi: la scelta iniziale di non rivelare la propria identità, per sentirsi più liberi di raccontare e raccontarsi. Quando si parla de "I Cani" la tentazione è sempre quella di usare il plurale, ma sarebbe più giusto parlare di one man band. La mente dietro il progetto è Niccolò Contessa, classe 1986, nato a Spoleto, romano d'adozione, laurea in matematica e già leader del gruppo elettronico Tavrvs. Per Niccolò i cani sono gli attori che non sanno recitare, ma anche i migliori amici dell'uomo; ci sono i cani randagi e da salotto, fino a quelli da combattimento. È il nome giusto per...
I migliori anni della nostra musica. Un secolo di cantautori in 200 canzoni
Una colonna sonora e insieme la cifra della coscienza e del cambiamento per molte generazioni, molto al di là della semplice canzonetta\r\n\r\n«Un libro fatto per confrontarsi e discutere» - Antonio Lodetti, Il Giornale\r\n«Cento anni fa la prima canzone d'autore,Come piove di Armando Gill. Com'è cambiato da allora il modo di raccontare in musica il proprio tempo? Federico Pistone risponde con 200 canzoni da riascoltare.» - Liberi Tutti, Corriere della Sera\r\n\r\nCome definire la "canzone d'autore"? È canzone d'impegno? Certo. Ma definiamo "impegno": militanza politica alla Pietrangeli, alla Marini e alla Della Mea? È la pura arte del linguaggio di De André e De Gregori? È l'atmosfera letteraria di Conte e di Ciampi? La trasgressione e l'ironia di Buscaglione, Gaetano, Bennato, Caputo? È l'esistenzialismo alla Tenco, Endrigo, Guccini, Vecchioni? È il sublime sentimentalismo di Modugno e Paoli? È la riscoperta di culture antiche di Branduardi e Capossela? O nuove ispirazioni del Duemila alla Baustelle, Brunori Sas, Thegiornalisti, Mannarino? Ma anche Al Bano e Gabbani, artisti distanti decenni, con buona pace dei puristi sono cantautori perché specchiano il proprio tempo. Da Armando Gill a Calcutta, un secolo di musica d'autore è raccontato attraverso 200 canzoni fondamentali....
Street fighting man. Il '68 dei Rolling Stones
Alla fine di agosto del 1968 i Rolling Stones pubblicano "Street fighting man"; negli stessi giorni esce il 45 giri "Hey Jude" dei Beatles, che ha come retro "Revolution"«Attraverso il racconto della genesi del brano e della tiepida accoglienza, Barbieri ricostruisce un contesto storico complesso, con gli Stones adottati dalla sinistra inglese e da artisti come Godard e Schifano. Una folgarazione sociale che resta un momento unico nella storia della band» - Andrea Silenzi, Robinson\r\n"Street fighting man" è una delle canzoni più citate tra le tante pubblicate nel '68. Nella sua cronistoria scorrono e si sovrappongono vari momenti e differenti contesti: dai figli dei fiori alle manifestazioni di piazza, dalla musica psichedelica all'avvento della musica rock, dalla violenza della polizia durante la convention dei democratici a Chicago a un'autentica offensiva delle istituzioni contro una scena pop-rock inglese decisamente invisa soprattutto a un'aristocrazia conservatrice. E poi ancora, la condanna di Mick Jagger e Keith Richards per possesso di droga, la loro incarcerazione, l'editoriale del «Times» a favore di Jagger, la fascinazione subita dalla New Left inglese nei confronti dei Rolling Stones, recepiti come espressione diretta della ribellione. "Street fighting man" è anche ricordata per...