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Perimetro del sensibile. Giuseppe Spagnulo Raffaele Quida. Ediz. illustrata
Il progetto espositivo Perimetro del sensibile desidera perlustrare due prospettive visive contemporanee, quelle di Giuseppe Spagnuolo e Raffaele Quida, promotrici di nuovi spazi e forme del sensibile. Tale perlustrazione avviene negli spazi seicenteschi della Chiesa della Madonna del Carmine (1608-1610) di Matera - inglobata nel Museo Nazionale di Matera, Palazzo Lanfranchi).
EUR 18.05
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Altars. Luigi Presicce. Raffaele Quida
«Sugli altari di San Francesco della Scarpa le opere di Luigi Presicce e Raffaele Quida decretano la definitiva sparizione dell'arte e la sua riduzione a simulacro. Nell'epoca della massima estetizzazione della realtà l'arte è tutto e niente. L'orgia del significato coincide con la perdita di senso di tutto, anche del valore stesso dell'arte. Ci troviamo di fronte a quello che Jean Baudrillard avrebbe definito: "un olocausto dei segni della pittura, delle forme e dei colori, un olocausto del mondo attraverso l'immagine". L'eclisse del senso non è senza conseguenze né per l'arte né per il mondo. Luigi Presicce lo aveva già messo in scena nel Castello di Acaya nel 2014 con la sua performance I Re del mondo sotto il cielo di terra, ispirata all'opera di Francisco Goya El Gigante. Ma è in questo piccolo eppure emblematico allestimento, curato da Carmelo Cipriani e Antonio Grulli, che la deriva dell'arte verso i territori del sacro diventa più evidente. L'artista si è definitivamente trasformato nell'officiante di una religione che ci chiede di credere prima di capire. Il suo gesto non è la rappresentazione del sacro ma il sacro stesso. L'atto creativo rifonda ogni volta il significato...
La curia romana nell'età moderna. Istituzioni, cultura, carriere
Questo volume affronta alcuni aspetti del rapporto tra la Curia romana e le realtà ecclesiali e religiose, sociali e politiche, della Chiesa cattolica nell'età moderna: dalla fiscalità spirituale pontificia alle Congregazioni del Sant'Uffizio e dei Riti, fino alle riforme dello Stato e della Curia, nello scorcio del Seicento. Una galleria di "ritratti", dal cardinale Giulio Antonio Santoro a Scipione Gonzaga e Guido Bentivoglio, fino al cardinal nipote Ludovico Ludovisi, ci conduce, dal "gran teatro del mondo" della Roma della Controriforma, alle trasformazioni operate, agli inizi del Settecento, nella cultura del personale curiale attraverso i suoi legami con l'Europa della "repubblica delle lettere". Pagine diverse, che seguono un'intensa stagione storica e che rappresentano un più che ventennale percorso di ricerca, qui offerto nell'intento di sollecitare nuove riflessioni.
EUR 26.60
Le origini della giurisprudenza medievale. Una storia culturale
"Questo è uno di quei rari libri destinati a segnare una svolta nel corso normale degli studi in settori specifici della conoscenza. Non si tratta, in senso stretto, di un libro di storia del diritto medievale. È piuttosto un innovativo e documentato affresco, tracciato secondo una prospettiva del tutto inedita, di un momento di passaggio decisivo per la storia della cultura occidentale: quando, come e dove rinasce, dopo secoli di oblio, una scienza legale in Occidente? E perché? E a chi attribuirne il merito? Queste le domande poste dall'americano Radding e affrontate con sguardo libero da quei condizionamenti e pregiudizi che invece tanto hanno gravato, e tuttora spesso gravano, su quanti affrontano l'epoca del "Rinascimento giuridico" in una prospettiva imbevuta di una secolare tradizione eurocentrica. A tali domande l'autore, che ha una formazione di storico delle istituzioni e della cultura medievale, fornisce risposte intelligenti e misurate, sempre attente ai dati di fatto, mai lontane dalle fonti. Avversato dalla paludata accademia, proprio per il suo infrangere quadri consolidati e perciò confortanti, il libro di Radding possiede la suggestione e la forza evocativa di un racconto che merita di essere letto anche al di fuori...
Italia sacra. Le raccolte di vite dei santi e l'«inventio» delle regioni (secc. XV-XVIII)
Le regioni italiane sono costruzioni artificiali o entità territoriali che appartengono alla nostra memoria culturale? La questione, oggetto di dibattito politico e storiografico sin dal Risorgimento, fa da sfondo a questo volume, incentrato su una fonte significativa per gli studi della storia delle identità regionali: le raccolte territoriali di vite di santi. Forgiate tra la fine del medioevo e la piena età moderna nelle officine degli ordini religiosi e nel fuoco delle controversie dottrinali, tali opere ridisegnano, in continuità con la cultura umanistica, le entità regionali della penisola, dal Piemonte alla Calabria, dalla Toscana alla Lucania, dall'Umbria alle isole maggiori. Gli eruditi agiografi, attraverso un intenso lavoro di scavo archivistico e l'uso combinato di una pluralità di testimonianze archeologiche, cronachistiche, epigrafiche, iconografiche -, promuovono antichi e nuovi luoghi di culto, creano narrazioni identitarie, disegnano inediti paesaggi sacri: una inventio, qui intesa nel duplice senso di "riscoperta" e "invenzione", di tradizioni, spazi e confini regionali, sostenuta non di rado da una sensibilità di tipo geo-cartografico.
EUR 46.55
Vedrai Mirabilia. Un libro di magia del Quattrocento
Nel 1446 l'amanuense principale del manoscritto italiano 1524 della Bibliothèque nationale de France finisce il suo lavoro: questo manoscritto di 236 fogli di pergamena, adornato di miniature di fattura lombarda, offre similitudini con codici appartenuti al duca di Milano Filippo Maria Visconti. Il volume, che sembra essere il risultato di una richiesta di traduzioni, dal latino all'italiano, da parte di un membro laico della corte ducale, raccoglie una quindicina di testi di astrologia e soprattutto di magia, tra i quali una Necromantia con quasi 250 experimenti e una traduzione del trattato di magia rituale Clavicula Salomonis. Tratto originale del volume è la preponderanza della tematica della magia amorosa, in particolare nella Necromantia, di cui i due terzi degli experimenti si riferiscono all'amore e alla sessualità. Questo libro propone un'edizione del manoscritto, preceduta da un'ampia introduzione che descrive questo codice unico nel suo genere e il suo contesto, analizzando le operazioni magiche e le loro motivazioni. L'edizione del testo è seguita da vari indici che permettono al lettore di orientarsi nel dedalo dei testi e delle ricette.
EUR 43.70
La pittura infamante. Secoli XIII-XVI
A partire dalla seconda metà del Duecento, sulle mura dei più importanti edifici pubblici delle città italiane di tradizione comunale cominciarono ad apparire sorprendenti immagini di persone portate al rogo, impiccate, capovolte, in pose grottesche e offensive. Erano l'espressione di una nuova pratica penale in via di consolidamento e destinata a sopravvivere fino al secolo XVI ed oltre: la pittura infamante. Con essa i depositari del potere pubblico punivano, con tutti i crismi dell'ufficialità, i colpevoli di determinati delitti, seguendo una via consona alla mentalità del tempo. In questo libro - un vero classico di storia medievale, di nuovo disponibile in una edizione aggiornata e ampliata - l'autore esamina la pittura infamante nei suoi più diversi aspetti: dove e quando nacque e si sviluppò, che efficacia ebbe nel giudizio dei contemporanei, quali fini si propose, quali situazioni le furono più congeniali, fino a spiegarne la genesi in riferimento alla particolare evoluzione della società dei comuni, tra guelfismo e ghibellinismo, tra "grandi" e "popolo".
EUR 23.75
Meridiana (2012). Vol. 75: Migrazioni interne.
Le "migrazioni interne" nell'Italia contemporanea è il tema monografico di questo fascicolo della rivista dell'Istituto meridionale di storia e scienze sociali, con contributi di Michele Colucci, Michele Nani, Stefano Gallo, Matteo Ermacora, Anna Badino, Alice Scavarda, Davide Bubbico, Frank Heins, Enrico Tucci.
EUR 24.70
Un giuoco così utile ai pubblici introiti. Il lotto di Genova dal XVI al XVIII secolo
Nel 1576 le Leges novae di Genova stabiliscono che due volte l'anno si sorteggino cinque patrizi per rinnovare i Serenissimi Collegi, la massima carica di governo. Su quei cinque nomi naturalmente si scommette, e lo si fa secondo modalità che prefigurano il gioco del lotto. Dal 1644, quando la Repubblica autorizza le scommesse e ne appalta la gestione, la loro popolarità non fa che crescere in patria e nel resto d'Italia, al pari degli introiti per le casse pubbliche e private; cosicché altre città cercano di copiarne lo schema, e spesso dietro quei tentativi vi sono speculatori liguri, compresi gli stessi appaltatori. Se l'origine genovese del lotto è nota da tempo, in questo libro si esaminano per la prima volta, sulla scorta della documentazione archivistica, i meccanismi primitivi del gioco, le modalità degli appalti, le manovre per riprodurlo al di fuori di Genova, le ricadute economiche e istituzionali che ne sono derivate, alcune delle quali decisamente curiose e inaspettate.
EUR 15.00
Per antiche strade. Caratteristiche e aspetti delle città medievali
Intese nel senso più ampio del termine, oggi come allora le strade sono l'intelaiatura che regge la struttura materiale della città. Il loro insieme selciato e case, ma anche vie d'acqua - è il medium per accedere alle regole che nel Medioevo governavano il vivere comune, metafora di tutto quello che costituisce la fisicità degli spazi della città. Spazi che si diversificano in piazze, slarghi, campi, "campielli", "sotoporteghi", articolandosi in una gerarchia che va dalle "strate" - quelle che noi ora chiamiamo "maestre", generatrici dell'urbanizzazione, quasi sempre eredi di antichi cardini e decumani e di ancor più antiche platee - alle generiche contrade e vie pubbliche, alle veneziane "fondamenta", alle napoletane rue, ai vicoli, ai "darbi palermitani", ai passaggi pubblici derivati da spazi privati trasformati in strettissime vie. Partendo da questo punto di vista apparentemente secondario e in realtà privilegiato, in questo volume l'autrice ripercorre - è il caso di dire - la storia delle città medievali italiane, facendo riferimento a casi esemplari disseminati per tutta la Penisola (e non solo). Oggetto di riflessione diventa quindi ogni cellula che compone la città: abitazioni civili, botteghe, edifici pubblici, acquedotti, canali, sistemi di scolo, ospedali,...
Leonardo e Machiavelli. Vite incrociate
Urbino, giugno 1502: il trentatreenne Niccolò Machiavelli è stato inviato dalla Cancelleria fiorentina presso il giovane Cesare Borgia, celebre ormai per la forza, l'insolenza, l'audacia con cui si avvia a diventare il signore dell'Italia centrale, e che potrebbero fare di lui il "principe dei tempi nuovi". Ma una terza persona si aggira nei meandri di Palazzo Ducale: Leonardo da Vinci, cinquantadue anni e una fama sconfinata, alla ricerca di un nuovo mecenate. Forse non sapremo mai di che cosa parlarono i due "geni" fiorentini, ma sappiamo che non era la prima volta che si incontravano, e che non sarebbe stata l'ultima. È da qui che parte la sfida raccolta da Patrick Boucheron: come raccontare, da storico, una vicenda attestata solo da frammenti sparsi e sconnessi? Come dare coerenza al racconto senza nascondere le contraddizioni e i vuoti lasciati dal passato? Quali sono i confini tra una ricostruzione fondata sulle prove e l'interpretazione che può darne lo storico? Una manciata di documenti, esili tracce, echi disseminati qua e là, che pure si possono far dialogare, porre a confronto, illuminando le zone d'ombra, dando voce ad una muta conversazione, mettendo insieme l'intima connivenza tra due...
Celebrazione e autocritica. La Serenissima e la ricerca dell'identità veneziana nel tardo cinquecento
L'ostentazione autocelebrativa è sintomo di crisi. Negli ultimi decenni del XVI secolo Venezia reagì a quella che fu una devastante combinazione di guerre, carestie, disastri naturali, pestilenze con splendide feste pubbliche, giochi e libelli, nuove opere edilizie nonché cicli decorativi, allo scopo di enfatizzare il ruolo della Serenissima nell'ambito del cosiddetto "mito di Venezia". Ma dietro a tale sottile velo si nascondeva, unitamente a un forte desiderio di riforma, una profonda insicurezza. In questo libro un gruppo internazionale di musicologi, storici, storici dell'arte, dell'architettura, del teatro e dello spettacolo prendono in esame la relazione dialettica tra critica e (auto)celebrazione. Grazie a tale approccio interdisciplinare il volume offre uno sguardo inedito e nuove sfumature su un periodo così cruciale per la storia della Serenissima.
EUR 34.20
L' évêque, l'image et la mort. Identité et mémoire au Moyen Âge
La figure de l'évêque occupe une position centrale dans l'organisation ecclésiastique du Moyen Âge et exerce une action déterminante sur tout aspect de la vie politique, spirituelle, culturelle et sociale de cette époque. Apprécier son rôle et connaître les personnes qui occupèrent ce rang constitue une clef essentielle pour une compréhension approfondie de l'époque. Malgré son importance reconnue, la figure de l'évêque n'a cependant pas encore reçu l'attention qu'elle mérite, surtout en ce qui concerne son importance pour l'imaginaire de la chrétienté médiévale.En se focalisant sur l'évêque défunt, cet ouvrage s'attache à un des aspects centraux de l'image épiscopale. Une trentaine d'auteurs provenant d'horizons différents - l'histoire de l'art, l'histoire, la patristique, l'archéologie chrétienne, la théologie… - met en œuvre une multiplicité d'approches pour décrypter des exemples qui vont de l'époque paléochrétienne jusqu'à la fin du Moyen Âge. Leurs enquêtes se déroulent en Italie, en France, au Portugal, à Majorque, en Angleterre, sur l'île de Crète et en Syrie et ont pour objet aussi bien la mémoire de la sépulture, que les monuments funéraires, les figures tutélaires ou contestées, ainsi que l'hagiographie et l'épigraphie. Le livre se veut comme un premier pas, un...
The forgotten story. Rome in the communal period
Hidden by the ancient city and by the extravagances of the baroque period, medieval Rome has for long suffered undeserved discredit. From the time of the Renaissance, the prevailing image of Rome was of a city sunk in neglect amidst the scattered ruins of antiquity. Numerous observers took pleasure in stressing the greed, narrowness of spirit and ignorance of medieval Romans and in contrasting their supposed failings with the heroic virtues of their distant forebears. However, the Eternal City and its inhabitants merit a far different approach. Medieval Rome needs to be studied anew and to be seen as an equal to the other great cities of communal Italy: Florence, Milan and Venice. This is the challenging task which Jean-Claude Maire Vigueur undertook in writing this book which brings to life the largely unknown city of the 12th, 13th and 14th centuries. This broad-ranging study tells the story of Rome during the communal period: barons rub shoulders with leaders of the people, great landowners with agricultural labourers, rich merchants with cardinals and artists, against a backdrop of ancient architectural remains, of medieval farms, of gorgeous religious ceremonies and of unrestrained local festivals. The...
Papacy, religious orders, and international politics in the sixteenth and seventeenth centuries
During the early modern age religious orders had to interpret papal strategies and directives in international politics in the light of a substantial ambiguity. They were loyal subjects of the pope, but also trusted agents and advisers of princes. They were operatives of the Holy See and, at the same time, of strategies not necessarily in line with Roman guidelines. This ambiguity resulted in conflicts, both overt and latent, between obedience to the pope and obedience to the sovereign, between membership in a universal religious order and individual «national» origins and personal ties, between observance of Roman directives and the need to maintain good relations with the authorities of the territory in which the religious orders lived and worked. This book aims to examine, through a series of case studies not only in Europe but also America and the Middle East, the roles played by religious orders in the international politics of the Holy See. It seeks to determine the extent to which the orders were mere objects or instruments; whether they were able to give life, more or less openly, to autonomous strategies, and for what reasons; and what awareness of their...
Itinerario per la terraferma veneziana. Ediz. critica
Nella seconda metà del Quattrocento la Repubblica di Venezia era uno degli stati più potenti ed estesi d'Italia: la sua Terraferma comprendeva città e distretti tra i più ricchi, vivaci e popolosi della pianura padana e delle Alpi. Questi territori sono descritti con freschezza nel testo qui riproposto: un diario di viaggio che un testimone d'eccezione, il diciottenne Marino Sanudo (in seguito fra i maggiori storici e cronisti del suo tempo), redasse in volgare nel 1483-1484, dopo aver accompagnato un gruppo di alti magistrati veneziani nel loro tour d'ispezione della Terraferma (inclusa l'Istria) per accogliere le richieste di appello dei sudditi. Si tratta di una testimonianza di particolare interesse non solo storico, ma anche culturale e linguistico: una manifestazione importante della "civiltà" veneziana colta in uno dei momenti più significativi della sua storia. Il volume comprende una serie di saggi introduttivi e il testo critico dell'"Itinerario" accompagnato da un commento di G. M. Varanini. Contributi di A. Buonopane, A. Ciaralli, M. Knapton, J. E. Law, G. M. Varanini.
EUR 47.50
Capitolare degli ufficiali al formento (metà del sec. XIV)
In questo volume, che ha visto in particolare una felice collaborazione tra l'Università della Sorbonne e i ricercatori locali, l'attenzione si è rivolta ancora una volta ad un Capitolare, vale a dire ad uno Statuto che determina le competenze di una magistratura, detta le norme operative per la sua azione e ne regola i rapporti con le altre magistrature. Il "Capitolare degli officiali al formento", documento della metà del Trecento che detta norme su tutta la filiera della produzione del frumento, dall'importazione del grano alla panificazione, è di particolare interesse, non solo per gli storici ma anche per i filologi, per l'uso della lingua veneta. L'approvvigionamento di una delle più grandi città d'Europa era ovviamente la primaria preoccupazione del governo, anche per ragioni di pace sociale, soprattutto per quanto riguardava l'alimento principale della maggioranza della popolazione cioè il pane. Il Capitolare ci informa con grande precisione di tutte le figure professionali coinvolte: mercanti, pistori, pancogoli, fontegari, mesuradori fino alle oretere, produttrici e venditrici di un tipo particolare di biscotto. Da esso inoltre si possono ricavare informazioni sulle tecniche produttive, come per esempio la necessità alle volte di produrre farine non solo di frumento...
Di generazione in generazione. Le italiane dall'Unità a oggi
Pensato come riflessione critica sul ruolo che le donne hanno avuto nel processo di costruzione dell'Italia unita come soggetti attivi e come proiezioni dell'immaginario collettivo, il volume è costruito secondo una sequenza di "generazioni brevi", affrontate ciascuna attraverso un suo tratto caratterizzante, affiancando un quadro generale al profilo di una o più figure che ne hanno impersonato la specificità: Giannina Milli, Erminia Fuà Fusinato, Matilde Serao, Maria Montessori, Margherita Sarfatti, Nilde Iotti, Tina Anselmi, Carla Lonzi. Una articolazione per blocchi ventennali - le "generazioni brevi" appunto - permette di rappresentare al meglio alcune scansioni di fondo della presenza delle donne in quanto soggetti ed emblemi del processo di nazionalizzazione: processo che, soprattutto sul fronte femminile, ha stentato a diventare di massa e che risulta fortemente segnato dalla tensione tra affermazione dei diritti (individuali e collettivi) e pratiche di controllo volte a modellare pensieri, progetti di vita, comportamenti delle donne e, con esse e attraverso di esse, di tutto il paese. Nell'ultima parte, attraverso un ventaglio di riflessioni, il volume dà voce alle contraddizioni in atto nel nuovo secolo, che valorizzano la soggettività delle giovani ma ne imbrigliano la proiezione sul futuro.
EUR 32.30
Vedi Offerta Adoption and fosterage practices in the late Medieval and Modern Age
In recent years historical studies on adoption and fosterage have greatly advanced, very likely due to the importance that such practices have acquired in our own societies. Also in the past - not only during Roman or Late Antique periods, but throughout the Middle Ages and the Modern Era as well -a rather significant number of family units went through adoption and fosterage, experiencing these kinds of ties and relationships on the daily basis. Articles collected in this volume are aimed at analysing the various forms and methods by means of which the concept of “adoption” was interpreted and practiced during the Medieval and Early Modern periods, identifying especially relevant chronological points, examples from different regional and local contexts, reciprocal influences, and family relationships shaped by adoption.
EUR 33.25
Da santa Chiara a suor Francesca Farnese. Il francescanesimo femminilee il monastero di Fara in Sabina
Il volume propone un percorso originale che si snoda fra due figure femminili: Chiara d'Assisi, la fondatrice del secondo ordine francescano, e suor Francesca, al secolo Isabella Farnese, protagonista nel secolo XVII della riforma che da lei prende il nome; attraversa poi il territorio della Sabina francescana rivisitata nei suoi documenti storici e cartografici; si concentra infine sul monastero delle Clarisse di Fara, con il suo ricco patrimonio artistico e cultuale, finora largamente sconosciuto. Il percorso si conclude con una presentazione del Museo del Silenzio, un innovativo esperimento che mira a comunicare al visitatore le suggestioni della vita claustrale.
EUR 25.65