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Pink Floyd. Musica per immagini. Ediz. a colori
È una proprietà specifica della musica dei Pink Floyd quella di evocare immagini interiori nella mente dell'ascoltatore. Secondo Roger Waters, è proprio questo il motivo profondo del loro successo: la creazione di immagini in grado a loro volta di generarne altre. Ma l'immagine suonata non può non avere un concreto supporto visivo, in primo luogo dal vivo: ed ecco allora gli spettacolari e mastodontici impianti scenografici utilizzati nei concerti più famosi dei Pink Floyd, il trionfo della spettacolarizzazione della musica rock per un gruppo per tanti versi lontano dall'incarnazione degli stereotipi del music business. Importante anche l'evoluzione delle copertine dei loro album, che a partire da atom heart mother si distaccano dal convenzionale prototipo degli inizi psichedelici, incentrato sulle fisionomie dei musicisti, per approdare, anche grazie all'apporto creativo di Storm Thorgerson, all'utilizzo sistematico di immagini emblematiche, volutamente surreali e di difficile decodificazione. Ma è nel rapporto con la settima arte, che attraversa tutta la parabola artistica della band, che l'interazione pinkfloydiana fra musica e immagine trova la sua massima espressione: dai primi esperimenti con Peter Whitehead nella Swinging London delle origini alla doppia collaborazione con Barbet Schroeder per More e La Vallée, dal...
Gelatine sonore. Guida all'ascolto di Larks' tongues in Aspic dei King Crimson
"Larks' tongues in Aspic" è l'album più innovativo e rivoluzionario del 1973 e rappresenta una fase molto importante nella storia dei King Crimson. Il contenuto del disco, una miscela di elementi diversi e complessi, disegna un'esperienza musicale che possiede al suo interno una pluralità di intenzioni narrative. Questo libro vuole fornire gli strumenti per potersi orientare nell'ascolto dei differenti brani, mettendo in relazione questo album, e i King Crimson in genere, con il rock progressivo, la musica del periodo, i due dischi successivi di questa fase ("Starless and Bible Black" e "Red"), e trattando le sue implicazioni extramusicali. Una guida all'ascolto che analizza le caratteristiche dei singoli brani da differenti punti di vista.
EUR 14.25
Albe scure. Sguardi sulla cultura Subsonica
La musica dei Subsonica è un corpo vivo e mutante, in costante evoluzione, creato da cinque teste diverse e pensanti, attento a captare i segnali che arrivano dal mondo. La musica dei Subsonica è fatta di sangue e microchip, emozioni e concretezza, terra e aria, di rock, elettronica, melodia, reggae, dub, pop. È fatta dei beat delle notti torinesi e del piombo delle cronache italiane, si è abbronzata al sole delle spiagge della Giamaica e ha assorbito la nebbia e la pioggia di Bristol. Parlare dei Subsonica significa parlare di musica, ma non solo: parlare dei Subsonica significa entrare in un mondo e in una storia che partono dai Murazzi sul Po e si aprono a contenere mille luoghi, fatti, ascolti, letture e visioni. Torino, dove tutto è cominciato e dove tutto continua a succedere: i suoi luoghi, le sue notti, i suoi personaggi, il suo cielo, i suoi lampioni e i suoi portici, la città della Fiat, del grigio e della voglia di scappare e la città della cultura, della musica, delle luci e del futuro. Il passato musicale a cui guardare per apprendere e andare avanti, e il presente e il...
Breve storia del pianoforte jazz. Un racconto in bianco e nero
Gli afroamericani hanno inventato la batteria e il banjo; hanno ridato nuova vita a strumenti ingiustamente trascurati dalla musica classica, come il contrabbasso, il sassofono, la tromba; hanno creato nuovi ruoli per il clarinetto e per la chitarra. Con il pianoforte è stata tutta un'altra storia. Quando, alla fine dell'Ottocento, i primi musicisti di colore ebbero l'occasione di percuotere i tasti bianchi e neri, lo strumento aveva già alle spalle almeno un secolo e mezzo di illustre carriera, che ne aveva fatto il principe delle sale da concerto. Qui non si trattava di inventare o reinventare, bensì di fare i conti con un vero e proprio monumento della tradizione europea. Che per di più, con le sue note dell'intonazione fissa, poco si prestava alle sottigliezze di emissione e di pronuncia tipiche delle musiche di origine africana. L'evoluzione del pianoforte nel jazz è dunque una continua sfida: con le possibilità espressive dello strumento e con la sua stessa storia. Questo libro intende raccontarla attraverso le personalità di alcuni grandi maestri, inquadrati all'interno del proprio contesto storico e stilistico; ne viene illustrato il modo in cui hanno affrontato e risolto le sfide proposte dallo strumento,...
Miles Davis. Principe delle tenebre. Nuova ediz.
A novant'anni dalla nascita, e venticinque dalla morte, Miles Davis resta un enigma. Nonostante la messe di lavori, studi, analisi e ricostruzioni biografiche, e i fiumi di inchiostro che hanno provato a raccontarne l'esistenza leggendaria e a spiegarne la musica inarrivabile, per molti il trombettista di Alton, Illinois, si colloca nella sfera dei misteri ancora da decifrare. Ci prova anche un film, "Miles ahead", scritto e diretto da Don Cheadle, a testimoniare quanto sia ancora indelebile la figura di Miles Davis nell'immaginario collettivo - musicale e non - del ventunesimo secolo. Questo libro, che appare in una nuova edizione aggiornata e ampliata, ha come scopo primario quello di parlare di Miles Davis a tutti: non solo agli appassionati, che pure troveranno informazioni dettagliatissime e non sempre rinvenibili altrove, quanto piuttosto a chi non lo conosce, affinché sia possibile comprendere come la magia di quella musica sia nata prima di tutto da una vita intensa, dura, formidabile. Un tuffo nelle tenebre, quindi, per riscoprire l'esistenza e la creatività di Miles Davis, genio dell'arte afroamericana, pietra miliare del jazz. C'è tanto di lui in questo libro, delle sue donne, della sua musica, del suo continuo...
Estetica di Sgt. Pepper. Genesi, linguaggi e ricezione del capolavoro dei Beatles
Cosa resta di "Sgt. pepper's lonely hearts club band" a mezzo secolo dalla sua uscita? In che modo la Cloud Generation fruisce di questo capolavoro? Qual è il suo vero contenuto musicale? E ancora, è davvero l'apice della carriera dei Beatles e il disco più influente della storia? In occasione del suo cinquantesimo anniversario queste domande sono tornate alla ribalta, fra celebrazioni e riesami che spesso tuttavia cedono il passo al mito e alla nostalgia. Questo saggio nasce proprio per rispondere a tali quesiti attraverso un'approfondita analisi dell'album: i componenti elementari del linguaggio musicale (armonia, melodia, ritmo, ecc.) e quelli specifici della popular music (arrangiamento, registrazione, editing, produzione), le forme e gli stili, i testi. Il contributo dei singoli membri del gruppo e quello di George Martin; gli ingredienti realmente innovativi e quelli di continuità con il periodo precedente; il confronto con la musica del biennio 1966-'67; la Swinging London, l'LSD, l'India, e il loro vero impatto su sgt. pepper. Uno sguardo - e un ascolto - in profondità, al di là del mito, per comprendere e apprezzare l'essenza del più celebre disco di tutti i tempi, e capire quanto del suo messaggio...
Rock 'n' roll noir. I misteri, le relazioni e gli amori del Club 27
Vite al limite, in costante equilibrio precario tra alcol, droga, sesso, relazioni malate e successo. Così potrebbero essere descritte le esistenze dei membri di un circolo del quale nessuno vorrebbe far parte: il Club 27. che annovera, tra gli altri. Robert Johnson. Brian Jones. Jimi Hendrix. Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain. Amy Winehouse. Ma è soprattutto nell'amore viscerale per la musica, nella curiosità illimitata e nell'audace sperimentazione artistica ed esistenziale, uniti a un talento di dimensioni eccezionali e dalla portata straordinaria e imprevedibile, che questi giganti della musica contemporanea hanno trovato l'origine di una passione per la vita tanto ardente e assoluta da bruciarli in fretta, fino a consumarli. Tanti musicisti li hanno ammirati e addirittura invidiati per le loro incredibili capacità, al punto da cercarne l'origine in una dimensione sovrannaturale. Tantissimi li hanno idolatrati e venerati come semidei, numi tutelari che risiedono a pieno titolo nell'alto dell'Olimpo rock. Alcuni hanno avuto la sorte di percorrere un tratto di strada con loro, e spesso da quegli intricati, ripidi o scoscesi sentieri non sono usciti vivi. In pochi hanno amato la persona oltre il personaggio, e in pochissimi sono stati corrisposti. Ma l'unico...
Vasco, Fabrizio e i Beatles spiegati a mio figlio
Le avventure di un jazzista-filosofo
Il jazz ha sempre diffidato della parola. Il vecchio Benny Carter dichiarava brutalmente: «Io non scrivo e non leggo nulla sulla musica. Il mio compito è crearla, se ci riesco». Oggi le cose sono un po' cambiate. Oggi i musicisti jazz devono sapersi interrogare e ridiscutere continuamente e un pianista come Brad Mehldau tiene lezioni di fronte a filosofi e scrittori in cui mostra i fondamenti filosofici della sua poetica. Non è solo la voglia di filosofia che caratterizza questi nostri anni sempre più incerti e avvelenati e che spinge sempre più persone di cultura non elevata a partecipare ai convegni dei filosofi. È l'aver capito che il jazz muore se si definisce come semplice ri-combinazione fluida e in tempo reale di pattern ereditati dal passato, se rinnega l'improvvisazione e la sua vocazione a scardinare schemi e regole ereditate. La sfida, il paradosso dell'improvvisazione jazzistica sta qui: nell'insegnare a essere liberi in modo ordinato e rigoroso, senza rinunciare a darsi una forma, ma anche nell'insegnare a non ghettizzarsi, nel guardare fuori dal proprio stretto ambito. E ciò senza montare in cattedra, ma sentendosi eredi di una tradizione che ha sempre contestato qualsiasi discorso...
Visti da dietro. La musica raccontata dai batteristi
Diciamocelo: nell'immaginario collettivo la figura del batterista non gode di stima universale. Il grande jazzista Lester Young passò dalla batteria al sax dopo aver constatato che mentre lui smontava tamburi e piatti i suoi colleghi corteggiavano le fanciulle presenti in sala. Negli Stati Uniti, addirittura, sono i protagonisti di un corpus di barzellette sarcastiche ("il batterista è un tizio qualunque al quale piace farsi vedere in giro con i musicisti"). Eppure, provate a eliminare la batteria da ogni tipo di musica, e nulla sarà com'era. Perché, nonostante tutto, i batteristi sono essenziali, indispensabili, necessari e insostituibili. Senza di loro non ci sarebbero ritmo, sensibilità, forza; senza di loro non si ballerebbe, non si batterebbe il piede a tempo, non ci si sincronizzerebbe con il respiro della musica. Non solo. Per la posizione peculiare che occupano sul palco, sempre un po' indietro, sottratti al proscenio, hanno una visione privilegiata di tutto quello che succede, e soprattutto sono gli unici che guardano gli altri musicisti di spalle, compresi i cantanti. A loro, a chi sopporta di stare fuori dal cono dei riflettori, è dedicato questo libro. Più di cinquanta grandi strumentisti italiani - senza distinzione...
Mannarino. Cercare i colori
Cantastorie, animale da palcoscenico, giramondo. Mannarino ha saputo diventare, da giovane promessa del panorama italiano, uno dei cantautori più interessanti degli ultimi tempi. Cresciuto nella periferia di Roma nel quartiere San Basilio, dopo una gavetta nei locali multietnici dei rioni Monti ed Esquilino ha sviluppato uno stile che mette assieme stornello, blues, cantautorato italiano, Capossela, teatro di narrazione, samba. Il suo percorso artistico parte con bar della rabbia, un disco incentrato su una serie di personaggi outsider che cercano protezione fra le mura di una calda, malfamata bettola. Nel successivo, supersantos, si esplora lo spazio alienante della grande città nel quale l'unica ancora di salvezza sono i rapporti d'amore. In al monte, considerato il suo punto di svolta, Mannarino si ferma a riflettere su alcuni temi cruciali per la nostra società al fine di cercare una via di salvezza dal malessere strisciante. Infine in apriti cielo, reduce da un lungo viaggio nell'amato Brasile, Mannarino fa sua la filosofia del samba che Vinicius de Moraes definisce "una tristezza che balla", ma in quella tristezza racchiude "la speranza di non essere più tristi". Parallelamente all'attività di "scrittore di dischi", come una volta ha definito se...
Tu lo conosci Coez?
È successo tutto così all'improvviso che quasi non ce ne siamo accorti. Un album particolarmente riuscito e una manciata di belle canzoni hanno fatto di Silvano Albanese, in arte Coez, una delle migliori rivelazioni della musica italiana degli ultimi anni e uno dei cantautori più seguiti dai giovanissimi. "Faccio un casino" ha scalato a sorpresa le classifiche di vendita e ha catapultato Coez tra i big. Ma i dischi d'oro e di platino e il tour da tutto esaurito sono solo il coronamento di un lungo percorso che è cominciato sui palchi dei centri sociali e dei club romani, quelli sui quali Coez si esibiva all'inizio della carriera insieme alla sua crew. La strada è stata quasi sempre in salita e Coez ha dovuto fare i conti con tante difficoltà e tante porte sbattute in faccia, a partire dall'iniziale diffidenza dei media tradizionali: non era abbastanza rap per entrare in certi circuiti e non era abbastanza pop per il pubblico generico. Di tutt'altro avviso i social network, che alla fine ne hanno decretato il successo su larga scala. Tra biografia e romanzo, questo libro racconta la storia di Silvano-Coez, i suoi lati oscuri...
Una batteria in valigia
Dai dancing emiliani ai bagni di folla, dai concerti nelle piazze di paese ai tour mondiali accanto a Miguel Bosé, Vasco Rossi e Massimo Ranieri. Daniele Tedeschi inizia a suonare la batteria giovanissimo, per gioco e divertimento. Ben presto però quella passione si trasforma in professione: il primo ingaggio arriva quasi per caso a quindici anni, poi, dopo la classica gavetta nelle orchestre minori, approda ai Supercircus di Andrea Mingardi al posto di Giulio Capiozzo, lo storico batterista degli Area. Dal 1980 al 1986 Tedeschi calca palchi internazionali di grande prestigio al fianco di Miguel Bosé: insieme suonano ovunque, dal Madison Square Garden di New York a Iquitos, nel cuore della foresta amazzonica. Nel 1984 l'incontro con Vasco, al fianco del quale Daniele resterà per undici anni, anche dopo il distacco fra la Steve Rogers Band e il rocker di Zocca. Nei tour "Fronte del palco" e "Rock sotto l'assedio" - momenti che hanno fatto la storia della musica italiana - lui c'è. Poi altri ingaggi, esperienze, collaborazioni e tournée. Oggi Tedeschi continua a essere un punto di riferimento per tanti batteristi, e la sua storia meritava di essere scritta e conosciuta. Attraverso...
Adriano e Celentano. Un po' artista, un po' uomo
Dal primo Festival del Rock and Roll, il 18 maggio 1957, all'ultimo disco inciso in coppia con Mina: questo libro racconta i sessant'anni di carriera di Adriano Celentano attraverso la sua imponente discografia. Nel volume sono analizzati tutti i suoi album (comprese le raccolte ufficiali) e spiegate tutte le canzoni. Autore e interprete di centinaia di brani, molti dei quali fanno parte del patrimonio musicale italiano dal dopoguerra a oggi, ma anche attore, regista, showman e predicatore, Celentano è senz'altro uno degli artisti italiani più prolifici e apprezzati, nonostante da più vent'anni le sue apparizioni si siano fatte sempre più rare. Primo a portare il rock dall'America sul finire degli anni Cinquanta, l'eterno molleggiato ha attraversato i decenni mantenendosi costantemente ai vertici del successo e della popolarità per oltre mezzo secolo. Questo libro è arricchito anche di interventi di alcuni personaggi dello spettacolo che in questi sessant'anni hanno lavorato con lui, oltre che di aneddoti e rarità, che ne fanno uno strumento indispensabile per ammiratori e collezionisti. Alcuni capitoli sono dedicati alla storia del Clan, la casa discografica che Celentano ha creato nel 1961 e che ancora oggi è la più longeva etichetta...
Pink Floyd. La folle logica. Dall'epica del suono all'etica nella forma-canzone
In un articolo del 1988 il giornalista Maurizio Baiata scrisse: «La materia Pink Floyd è vastissima e io sono convinto che tutto ciò che essi hanno espresso ha una sua folle logica che non è possibile ancora oggi analizzare». Il proposito di questo studio è di spiegare quella folle logica, la singolare alchimia dicotomica che ha caratterizzato la musica dei Pink Floyd fin dagli esordi. A quarant'anni dalle prime apparizioni dal vivo, questo libro - attraverso un modello che si avvale di strumenti estetico-filosofici e musicologici - indaga lo sviluppo semantico del gruppo cogliendo l'essenza dell'arte dei Pink Floyd, che cela molto di più di quanto sveli in superficie, e restituisce all'intera discografia l'intima trama inconscia che ne ha accompagnato l'evoluzione nel corso degli anni, passando dal "cielo stellato" sopra di sé alla "legge morale" dentro di sé. Un percorso affascinante che non tralascia alcun aspetto della produzione del gruppo, per una conoscenza totale del fenomeno Pink Floyd. Un viaggio da compiere all'infinito, come infinita è la musica di questa band leggendaria.
EUR 15.68
Thegiornalisti. Roma, Pamplona, Riccione e altri lidi
Chi sono i Thegiornalisti? La band rivelazione del 2017 è sulle scene da quasi dieci anni, eppure prima del singolo "Completamente" Tommaso Paradiso, Marco Antonio Musella e Marco Primavera erano conosciuti solo all'interno di una ristretta cerchia di fan. Il loro successo è arrivato gradualmente e ha portato con sé non poche polemiche: i tre sono partiti dai piccoli locali della capitale per arrivare ai palazzetti di tutta Italia, alla radio e alla televisione, raggiungendo quella fama che li ha portati a subire pesanti attacchi da parte dei fan storici. Questo libro è un viaggio alla scoperta della carriera e della vita dei tre musicisti romani, attraverso curiosità, aneddoti, critica musicale e tanta ironia. Si parlerà dell'amore in tutte le sue forme, dei mille modi per vivere la notte, dell'ansia presente nella vita e nei testi di Paradiso, della città eterna e degli anni Ottanta. Il percorso musicale dei Thegiornalisti è stato graduale e sempre in crescita: li ha portati ad avere all'attivo quattro album, concerti da migliaia di persone e un numero infinito di parodie. Un gruppo che è nato come indipendente, si è autoprodotto i primi due album e ha cercato...
Levante. Caos dentro
Claudia Laguna, in arte Levante, è una cantautrice siciliana salita alla ribalta dopo il sorprendente successo di "Alfonso". Nel giro di pochi anni, la giovane promessa del pop-rock italiano di stanza a Torino ha stregato una platea sempre più nutrita, forte di un incredibile dinamismo sul palco e di tre dischi prodotti dal 2014 al 2017 che le hanno garantito un posto di tutto rispetto tra le nuove leve cantautorali italiane, grazie a canzoni dotate di micidiali ganci melodici e insolenti refrain da cantare a squarciagola: chi non lo ha fatto con "Non me ne frega niente" e "Sei un pezzo di me", i singoli estratti dal suo fortunatissimo terzo album, "Nel caos di stanze stupefacenti"? "Caos dentro" è l'analisi di un percorso musicale tutto italiano, balzato nel giro di poco tempo dall'anonimato indie al palcoscenico televisivo di X Factor. Storia, riferimenti, interpretazione dei testi, dinamiche social e considerazioni sparse su una folgorante carriera artistica che seduce e divide.
EUR 13.30
Ry Cooder. Il viaggiatore dei suoni
Ry Cooder, maestro indiscusso della chitarra bottleneck e slack key, del mandolino, del bouzouki e del banjo, è probabilmente lo strumentista più eclettico che il rock abbia mai prodotto. Ma la sua versatilità non si limita a un eccelso stile compositivo ed esecutivo. Cooder è anche scrittore, produttore, cantante, sessionman e autore di colonne sonore: su tutte quelle di Paris, Texas e del suo celebre progetto Buena Vista Social Club. Nessuno meglio di lui è riuscito ad addentrarsi nei molteplici linguaggi della musica popolare americana, dal folk al blues, dal rock'n'roll al tex-mex, passando per il rhythm'n'blues, il soul, il gospel, il cajun, il bluegrass, e avventurandosi con gusto e maestria anche nelle più svariate e variopinte musiche internazionali: l'africana, l'hawaiana, l'irlandese, la giapponese. Una leggenda vivente, uno dei pochi artisti di cui tutti, indistintamente, hanno un'opinione altissima. Questo omaggio al mitico chitarrista californiano è quello che si dice un libro definitivo, che oltre a una dettagliatissima biografia contiene le schede di tutti gli album e l'analisi delle collaborazioni, delle session e delle colonne sonore, nonché preziosi spartiti e tablature a uso dei tanti appassionati ammiratori della tecnica sopraffina di Mr Ryland Peter...
Good vibrations. La storia dei Beach Boys
Tre fratelli (Brian, Dennis e Cari Wilson), un cugino (Mike Love) e un amico dei tempi del liceo (Al Jardine), uniti da un'innata passione per la musica e trascinati dall'estro di Brian Wilson, controverso, sofferente, rivoluzionario, timido, geniale, fra i più grandi musicisti del secolo scorso. Signori, ecco i Beach Boys, la più grande band d'America. Come su una tavola da surf, i quattro ragazzi hanno cavalcato le onde del successo e del fallimento a più riprese: dall'allegria di "Surfin' USA" passando per l'immensità di "Pet sounds" e il mistero mai svelato di SMILE, l'album che avrebbe dovuto cambiare la storia del rock e che invece non vide mai la luce. Mai diventati icona generazionale, ma band in continua evoluzione e involuzione, i Beach Boys hanno attraversato trionfi e cadute, risalite e clamorosi fallimenti, crisi mistiche e amicizie pericolose, dischi d'oro e battaglie legali, separazioni e ricongiungimenti. Questo è il primo libro scritto in Italia sui Beach Boys. Non semplicemente una storia di Brian Wilson e compagni, ma un vero e proprio tesoro di informazioni: tutto, ma proprio tutto, quello che avreste voluto sapere su concerti, dischi, libri, film, Dvd, con un corredo...
In the court of the Crimson King
"In the court of the Crimson King" segna una forte discontinuità con la psichedelia e il blues revival, e le varie forme miste, popolari in Inghilterra verso la fine degli anni Sessanta. Supera cliché estetici e filosofici ormai in crisi e inaugura una nuova era del rock non solo per mezzo di strumenti mai utilizzati prima come il mellotron, ma anche con sonorità e stilemi del tutto originali come quelli della chitarra elettrica di Fripp o del sax di McDonald. I King Crimson decidono di non abbeverarsi più al pozzo della musica americana, ma di attingere alla musica colta europea, al jazz e al folk con tutte le sue suggestioni medievali. In questa monografia dedicata a "In the court of the Crimson King". Staiti ripercorre anno dopo anno, aneddoto dopo aneddoto, le vicende umane e artistiche dei cinque componenti originari della band fino alla nascita dei King Crimson, alla registrazione del disco e al tour americano che provoca lo scioglimento di quella incredibile band dopo soli nove mesi. Tuttavia, soprattutto grazie a Robert Fripp, i King Crimson - pur con diversi cambi di organico e di direzione musicale - hanno continuato fino ai...